venerdì 13 ottobre 2017

Non basta baciare la reliquia

Salvo sorprese al Senato, la legge elettorale con la quale andare al voto si chiamerà rosatellum. Se poi, uscendo dal seggio, vi sentirete un po’ coglioni, in tal caso non abbiate dubbi, vi avranno coglionato ancora una volta. Tanto, direte, se non si va a votare faranno ugualmente ciò che vogliono. Bravi, continuate a raccontarvi storielle consolatorie.

Scriveva Luciano Canfora che il sistema è dominato da “un’oligarchia dinamica incentrata sulle grandi ricchezze ma capace di costruire il consenso e farsi legittimare elettoralmente tenendo sotto controllo i meccanismi elettorali” (La democrazia, p. 331). Non si riferiva alla Grecia antica, ma al sistema attuale, non molto dissimile da quelli di sempre.

Nel 2013, scrissi a mia volta (si parva licet) che Grillo e la sua armata Brancaleone avevano perso un’occasione storica rifiutando anche solo il tentativo di un accordo minimo con il Pd di Bersani. Volevano tutto, non hanno avuto nulla. Volevano fare una rivoluzione in parlamento. Quando mai si sono viste cose del genere in simile consesso? Non basta l’ambizione, ci vuole anche un certo talento, un minimo di cultura e di duttilità, un po’ meno vaghezza e pressapochismo.

Del resto questi ragazzotti non dovevano prefigurare una società a venire, quanto obbedire alla fortissima intimazione dall’hic et nunc storico-sociale. Non basta più baciare la reliquia, oggi come ieri contano ben altre credenziali, soprattutto internazionali. Insomma, il vero potere, l’oligarchia dei soldi, degli affari e delle rendite, accetterebbe un governo che non può totalmente controllare e ricattare?



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