giovedì 5 ottobre 2017

American way



Un po’ più di vent’anni fa guardavo insospettabili professionisti esibirsi in balli country e mi chiedevo come potesse piacere quella roba lì. Credo non vi siano testi di canzoni più insulsi di quelli, neanche certe canzonette sanremesi. Non parliamo poi di quella musica, che in quasi tutti gli Usa ti accompagna ossessivamente in ogni luogo e in ogni orario. Non era comunque un motivo valido per ammazzarne 59 e ferirne mezzo migliaio al Route 91 Harvest country music festival.

La tragedia di Las Vegas ha rovinato migliaia di vite. Non basta cavarsela dicendo che Paddock era "un uomo malato, un demente”. Troppo spesso negli Usa succedono stragi del genere, troppo facile procurarsi armi micidiali. Per quale motivo dev’essere legale acquistare un’arma che può sparare centinaia di colpi in un minuto? A quanto pare Paddock ha portato nella sua suite, al Mandalay Bay Resort, più di dieci valigie, alcune delle quali contenevano un totale di 23 fucili, 19 pistole e migliaia di munizioni. Nessuno s’è accorto di nulla.

Questa strage fa seguito a quella dell’anno scorso con protagonista Omar Mateen, il quale ha provocato la morte di 49 persone e il ferimento di 58. E prima la strage alla Sandy Hook Elementary School, con 27 morti, trai i quali 20 bambini. E quella alla Columbine High School, ad opera di due studenti che massacrarono 12 alunni e un’insegnate, decine i feriti. La storia americana è punteggiata da questi massacri. A cominciare dalla strage del 1927 alla Bath School, con 45 morti, quasi tutti bambini, e 58 feriti.




Siamo sicuri che la causa di queste ripetute stragi sia imputabile solo a degli sociopatici? Questo genere di persone esistono numerose ovunque e però questi episodi sono molto più frequenti negli Usa, anzi, ne sono una caratteristica. E non credo che basti motivare con la circolazione legale di milioni di armi da fuoco (in Italia ci sono milioni di fucili da caccia, ma è piuttosto infrequente che si spari ai vicini molesti). Anche se la facilità con la quale ci si può procurare armi e munizioni gioca un ruolo non trascurabile. E tuttavia le motivazioni sociali e ideologiche della violenza, propagandata e diffusa, restano però nell’ombra, così come l’atteggiamento sociale complessivo, quello della massima passività critica verso il sistema e della massima accettazione ideologica dell’individualismo esasperato dell'American way.

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Alcuni giorni or sono ho visto il film Elvis & Nixon, diretto da Liza Johnson. Il film è ispirato a fatti realmente accaduti il 21 dicembre 1970, quando Elvis Presley incontrò il Presidente degli Stati Uniti d'America. Presley volle incontrare il presidente per chiedergli di diventare un agente segreto per infiltrarsi nei gruppi di drogati, comunisti e simili. Tipo, dice nel film, i Beatles. Nixon, nel film, si mostra ritroso nell’incontrare il cantante, ma poi cede alle richieste della propria figlia, fan di Presley. Nixon, quando Elvis gli parlò del proprio anticomunismo e di altre cosette amene, mutò atteggiamento e s’intrattenne volentieri con il cantante. Elvis e i suoi due accompagnatori alla Casa Bianca si presentarono armati di tutto punto. Che cosa regalarono al presidente? Una pistola con proiettili d’argento.


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12 commenti:

  1. "Elvis e i suoi due accompagnatori alla Casa Bianca si presentarono armati di tutto punto. Che cosa regalarono al presidente? Una pistola con proiettili d’argento."

    Che stile, che classe...

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    Purtroppo è difficile generalizzare in queste cose. Indubbiamente però, l'aria che si respira influenza non poco il modo di pensare di un popolo. L'aria che si respira negli USA io non l'ho mai respirata, non ci sono mai stato. Ma è sufficiente guardare un loro film per capire lo spirito del popolo.
    Qualche giorno fa ho visto con mia moglie Inception... gran bel film, per carità (pur non essendo certo un Bergman...): nell'ultima ultima mezz'ora, però, una sparatoria continua (senza peraltro ragione apparente) durante quello che dovrebbe invece essere il climax psicologico.
    Mia moglie mi fa: "ma perchè sparano sempre???"
    Con qualcosa dovevano pure riempire no.............

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    1. hai notato senz'altro che nei film americani si beve, si beve sempre, ogni occasione è buona per bere. alcolici. è una società sbrindellata dove il potere politico è gestito da una élite subordinata a grandi interessi, come nel caso della National Rifle Association che di fatto è un pilastro del partito repubblicano. e tuttavia ciò non basta a spiegare il ripetersi di queste stragi e di tutta la violenza di cui è capace quella società fallita. fallita in ogni ambito, dalla famiglia all'economia, come dimostra il caso madoff che è solo la punta dell'iceberg, il fatto che sia il paese con il maggior numero di carcerati, di sussidiati dallo stato (quasi 50 milioni), ecc.

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  2. Ho trovato questo commento ad un articolo del Fatto che conferma i tuoi sospetti. Senza fonte ma interessante:

    "... questo tipo di crimini è più una questione di società che di possesso di armi. Alcuni dati: - USA: 89 armi ogni 100 abitanti, 32 omicidi con arma da fuoco per milione di abitanti; - Svizzera: 46 armi ogni 100 abitanti, 7,7 omicidi per con arma da fuoco per milione di abitanti; - Finlandia: 45 armi ogni 100 abitanti, 4,5 omicidi per con arma da fuoco per milione di abitanti."

    E questo - in riferimento a come il fratello ha descritto la vita dello stragista - ironico ma neanche troppo:

    "video poker, taco bell e crociera. in fondo a ben pensarci questa miscela è ben più pericolosa dell'islam radicale."

    Per uno sguardo su come si articola il potere negli apparati statali delegati a muovere le fila:

    Ex agente della CIA spiega minuziosamente il Governo Ombra USA
    https://www.pandoratv.it/

    Ciao, buon lavoro, g.


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    1. grazie caro, video poker, taco bell e crociera, il mio sogno da sempre

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  3. Negli Stati Uniti ho trovato amicizia e anche amore, sentimenti entrambi forti e veri (non sempre lo sono, come sappiamo). Quindi non sarei forse la persona più adatta per commentare fatti come questo. I paesaggi degli Stati Uniti che mi è accaduto di vedere possono essere di una bellezza straordinaria, ma su quella bellezza mi è sempre sembrato di percepire un velo di muta tristezza, di solitudine angosciosa. Per quanto certi scorci americani soddisfino il mio amore per l'ordine e la pulizia, lo stesso amore che mi fa detestare l'Italia sporca, abusiva e cialtrona, so che dietro quelle finestre, quei giardini e quegli steccati di un ordine e di una pulizia abbaglianti allignano le ombre di un mondo di abissali neurosi e disumanità paurosa. Per quanto belli, so che non potrei mai davvero viverci a lungo, in quei paesaggi.

    Gli americani sono esseri umani come tutti, e si trova tutto tra di loro come tra di noi, dal sublime all'orrore. E' la loro società - e i non molti consapevoli tra loro lo ammettono apertamente - ad essere profondamente malata, malata di un'ignoranza ottusa, fanatica e mai così mainstream come oggi. (E la nostra si sta ammalando della stessa malattia, a vista d'occhio). Nulla meno di una guerra mondiale persa potrà mai cambiarli, e probabilmente è proprio ad una guerra mondiale che l'osceno, criminale, tumefatto capitalismo che essi continuano, nonostante tutto, a sostenere come l'unico e l'ultimo dei loro orizzonti ci sta avviando.

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    1. grazie per questo commento che spiega molte cose ed è scritto molto bene

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  4. "Laudatu sia lu Santu Sacramentu
    e viva di lu carminu e Maria
    San Pascale Baylonne prutitturi di li donne
    mannamillu nu maritu jancu russu e sapuritu
    addi esseri tale e quali cumu a tia Santu Pascali".
    Questo è un esempio di country nostrano. Il contenuto non mi pare di livello molto superiore a quello nordamericano. A parte il fatto che Woody Guthrie e Pete Seeger hanno scritto testi (e musica) molto piacevoli. Ma voglio aggiungere un'altra cosa. Se leggiamo questi versi:
    "Porgi amor qualche ristoro
    Al mio duolo, a’ miei sospir.
    O mi rendi il mio tesoro,
    O mi lascia almen morir"
    potremmo pensare a una sdolcinata poesiola romantica. Ma sono stati messi in musica da Mozart e ne è uscita fuori una delle arie più belle di tutta la musica operistica.
    Ovviamente non faccio paragoni ma voglio dire che giudicare dei versi al di fuori del contesto a cui sono destinati può essere fuorviante.

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    1. ma certo, condivido e accetto la critica
      a me il country non piace o potrebbe piacere come Casadei, ossia per qualche minuto, poi lo trovo ripetitivo, monotono, perfettoper balere e sagre
      i testi, salvo eccezioni, sono di una banalità ... country

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  5. Pensavo che la scoperta della maternità mi avrebbe inevitabilmente allontanata, almeno all'inizio, da certe frequentazioni intellettuali. Al contrario, in questi primi dieci giorni, il piacere di assaporare le sue riflessione durante la colazione alle prime luci dell'alba, è addirittura aumentato. Mi raccomando, non si sogni neppure per un secondo di mollare, non ce ne faremmo una ragione.

    Giulia

    P.s: forse mi sono persa qualche post al riguardo, nel qual caso la prego di segnalarmelo, ma sarei curiosa di sapere la sua opinione su quel che sta accadendo in Catalogna. Constato con rammarico che il piccolo universo marxista italiano si è spaccato sulla faccenda, e mi pare di riscontrare, in alcuni interventi, la totale mancanza del fattore fondamentale: uno sguardo dialettico che possa muoversi tra le contraddizioni della storia, sempre dinamico e mai ingessato in categorie e pregiudizi che rischiano di buttare a mare ogni possibilità di rispettare il lascito metodologico di Marx.

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    1. beh, per prima cosa auguri alla mamma e al cucciolo, poi per la Catalogna vedrò di scrivere qualcosa di sensato. grazie

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  6. Cormac McCarthy aiuta a capire, secondo me. La violenza come pane quotidiano, come un fatto per nulla straordinario, in "Figlio di dio" e "Non è un paese per vecchi". O nel dolorosamente e perversamente affascinante "Meridiano di sangue".

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  7. Meridiano di sangue dà l'idea del vero inferno

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