“Per compiere un'analisi obiettiva
della situazione racconterò brevemente come mi sono comportato io, non da
giornalista ma come semplice cittadino ed elettore; può servire a comprendere i
voti incassati dal Pd.
Io per esempio ho deciso di votare Sì
seguendo la decisione di Romano Prodi e le sue motivazioni”.
Argomentazioni per il Sì, le sue, che oggi, ma solo oggi, accomuna a quella di Prodi, e che espone così:
“[Avevo]
molte obiezioni nei confronti della legge
sulla riforma costituzionale e altrettante in suo favore [!!]; alla fine un esame
della situazione politica mi porta[va] a
votare Sì. Il nostro Paese deve rafforzare la propria stabilità per contribuire
alla stabilità europea. Stabilità e governabilità in Italia e in Europa. Se [avesse
vinto] il No nel nostro referendum non
avrem[mo] [avuto] né l'una né
l'altra".
Scalfari
aveva scritto, precedentemente alla sua decisione per il Sì che avrebbe votato No poiché tale revisione
costituzionale rappresentava “una
trasformazione radicale della nostra struttura politica e dunque della politica
nelle sue forme”. Una riforma “che va ben oltre le modalità dell'articolo
138, destinato a consentire singoli mutamenti che incidono su aspetti marginali
di attuazione dei principi e dei valori intangibili della Carta approvata
dall'Assemblea costituente 67 anni fa”.
Fino
ad arrivare al punto di scrivere: “i due
disegni di legge dei quali stiamo ora parlando (elettorale e costituzionale, se
sarà approvato) e sulle quali le nostre opinioni divergono produrranno un
mutamento talmente radicale che a mio avviso equivale ad una riscrittura del contesto costituzionale che
soltanto una nuova Costituente potrebbe affrontare”.
Solo
in seguito Scalfari ha addolcito la sua posizione, e scriveva che se non fosse
stata emendata la legge elettorale (la quale ancor oggi attende) egli avrebbe
votato No. "Voterò Sì se ci saranno dei cambiamenti profondi alla legge
elettorale, in caso contrario voterò no". Otto e mezzo, 3 novembre 2016.
“Così
disse Prodi una settimana prima del voto e così decisi anch'io.” Cambiare opinione è assolutamente lecito, ma non va spacciata un'altra verità sulle motivazioni.
Scalfari
è uno dei più persistenti e longevi bugiardi d'Italia.
E' dal '42. Per molti a 92 anni la memoria breve ,e non solo quella, può avere problemi.
RispondiEliminaAncora 'Repubblica e Otto e mezzo' , mah!
Non si tratta di memoria senile, si tratta di voltagabbanismo acuto fin dalla giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza.E' il solito tira 4 paghe per il lesso di carducciana memoria e ce ne sono tanti in questo paese di vecchi.
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