Nel suo ultimo articolo il prof. Romano Prodi ci
parla della lotta per il primato mondiale chi si sta intensificando in tutti i
campi e che vede tra loro in competizione le grandi potenze, in primis Stati Uniti, Cina
e Russia. Tale lotta si esprime nel settore militare, in quello tecnologico e
dell’economia, e in modo più nascosto in quello della moneta, motivo
quest’ultimo per il quale Prodi auspica un ruolo importante per l’euro. Analisi
molto lucida la sua, la quale tuttavia non illumina per quanto riguarda le contraddizioni
che stanno alla base del processo storico attuale.
Tra le contraddizioni che stanno alla base di questa
fase del processo storico ve n’è una di realmente decisiva e dalla quale
dipendono in definitiva tutte le altre, ossia quella tra valore d’uso e valore.
Con la crescita dell’accumulazione, tale contraddizione pone le premesse per la
negazione dell’attuale sistema economico, poiché lo sviluppo delle forze
produttive, nella forma e natura che esse assumono nel modo di produzione
capitalistico, a un dato punto diventa sempre più incompatibile con i rapporti di produzione
esistenti. Che ciò si manifesti nella guerra dei dazi e nella protesta dei gilet
gialli, nella lotta per il primato mondiale e nell’aumento delle spese militari,
nella glaciazione demografica e nella disoccupazione di massa, è d’indubbio
interesse, ma forse vale la pena di dare un’occhiata alle cause più profonde.
In definitiva è come descrivere dettagliatamente lo
svolgersi dei fenomeni atmosferici senza però dire del ruolo che in essi svolge
la pressione atmosferica, la quale è qualcosa d’impalpabile e di molto più astratto
dei venti e della pioggia, così come può sembrarlo la contraddizione tra valore
d’uso e valore nell’ambito dei fenomeni economici capitalistici. Perciò, senza
considerare il ruolo della pressione atmosferica non si spiegano le cause dei
fenomeni atmosferici; allo stesso modo, ignorando la
contraddizione tra valore d’uso e valore non si può avere contezza delle
dinamiche che stanno alla base del rapporto storico tra forze produttive e
rapporti di produzione capitalistici.
Dunque, ben vengano tutte le analisi sui fenomeni, ma
non dimentichiamoci delle isobare.
P.S. : ringrazio Luca per avermi segnalato l'articolo in questione.
P.S. : ringrazio Luca per avermi segnalato l'articolo in questione.
La contraddizione tra valore d'uso e valore pone le premesse per la negazione dell'attuale sistema economico, chiamando in causa i rapporti di produzione esistenti. Dazi, armamenti,gilet,ecc,ecc non incidono in questa contraddizione. Ho inteso bene il significato del post? Seguo da tempo il suo blog, impegnativo per uno,come me,che non ne capisce niente di economia. la ringrazio doriano
RispondiEliminaesatto, anche se c'è sempre una certa connessione tra cause ed effetti, ma in ultima analisi la tendenza fondamentale è data ab ovo da quella contraddizione.
Eliminaconsiglio, tra gli altri post che ho scritto sull'argomento:
http://diciottobrumaio.blogspot.com/2015/03/il-futuro-di-questa-rivoluzione-e-gia.html
grazie Doriano