giovedì 10 luglio 2025

A cena a nostre spese

Mentre la guerra infuria e una qualsiasi trattativa di pace s’allontana, il governo italiano s’è fatto promotore di una benemerita iniziativa per quanto riguarda l’Ucraina: una conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina. Posso già rivelare quale sarà il risultato più tangibile dell’iniziativa: il pranzo di gala. A spese dei contribuenti, cioè di quelli che effettivamente le imposte le pagano davvero e fino all’ultimo fiscal-drag.

L’Ucraina è un paese in bancarotta. Ha poca importanza se il suo debito attuale è “solo” dell’80% del Pil. Con una spesa militare di circa 60 miliardi di dollari, oltre la metà della spesa pubblica e più di un terzo del Pil, il suo destino è segnato per decenni, forse per sempre. Poteva sfruttare le proprie risorse, ricavare dei cospicui aggi sui gasdotti (Putin offrì al governo di Yanukovich uno sconto di 15 miliardi di euro sulla bolletta energetica ucraina), porsi come corridoio commerciale tra Europa e Russia, rendendo possibile un’unione Euroasiatica (con tanta “insoddisfazione” di Washington).

Se nel 2013 l’Ucraina fosse entrata a far parte dell’Unione Economica Eurasiatica (UEE), sarebbe stata il secondo stato membro più grande in termini di popolazione e il terzo in termini di PIL. E invece compare Zelensky, che non è solo un comico e “servitore del popolo”, è anche un piccolo imprenditore che possiede conti offshore nelle Isole Vergini. E qui andrebbero raccontati i suoi rapporti con il suo mentore, l’oligarca Ihor Kolomoisky, che controllava vari settori economici, come compagnie aeree, banche, televisione, metallurgia, petrolchimica e mineraria, ma sarà per un’altra occasione (*).

La Russia di Putin vuole controllare l’Ucraina per usarla come territorio cuscinetto contro l’ostilità dei paesi NATO. È stata la prospettiva di perdere l’Ucraina in questo ruolo (e il controllo del Mar Nero) a spingere Putin a intraprendere una guerra che pensava come una guerra-lampo. D’altra parte, le potenze occidentali hanno usato il pretesto di difendere la sovranità ucraina per perseguire i propri obiettivi nel paese e nei confronti della Russia.

Milioni di sfollati (7 milioni secondo i dati delle Nazioni Unite), decine di migliaia di morti tra i civili, un’intera generazione di giovani mandata al macello. Un disastro umano che peserà per molti decenni. All’Ucraina resta solo una strada per pagare i debiti attuali e futuri: svendere. Liquidare le proprie risorse, cosa che ha già fatto il 30 aprile scorso. Di fatto, questo accordo consente agli Stati Uniti di appropriarsi delle risorse minerarie ucraine senza costi aggiuntivi: (titanio: il 7% delle risorse mondiali si trova nel sottosuolo ucraino; grafite, il 20%; nonché manganese, litio, zirconio e uranio). Schiavizzare il proprio popolo: non è un caso che sul sito ufficiale della conferenza è espressamente indicato l’obiettivo di «affrontare gli eccessi di regolamentazione sui mercati e sul mercato del lavoro».

Che cosa aspettarsi dalla canaglia guerrafondaia e affaristica che provocato colossali distruzioni materiali? Prima vendono armi e crediti, poi passano alla terapia del carciofo. Foglia dopo foglia finché non resta più nulla, neanche gli occhi per piangere.

(*) Tra l’altro, nel 1992, Kolomoisky e Gennady Bogolyubov fondarono Privatbank, che nel giro di pochi anni divenne la più grande banca del Paese, controllando il 33% dei depositi e il 50% delle transazioni all’inizio degli anni 2010. La Banca centrale ucraina dichiarò la banca insolvente nel 2016 e la nazionalizzò. I due fondatori furono accusati di frode per un importo di 5,5 miliardi di dollari, pari al 5% del PIL. Tra il 2013 e il 2016, Privatbank prestò miliardi a società offshore controllate dai co-fondatori.

Quando Zelensky fu eletto nella primavera del 2019, Kolomoisky raccontò ai giornalisti di una conversazione che avrebbe avuto con degli amici: «La gente viene da me in Israele e mi dice: “Congratulazioni! Ben fatto!”. Io rispondo: “Perché? Il mio compleanno è a febbraio”. Loro rispondono: “Chi ha bisogno di un compleanno quando ti sei già dato un Presidente?”.»

«People come to see me in Israel and say, “Congrats! Well done!”. I say, “For what? My birthday’s in February”. They say, “Who needs a birthday when you’ve got a whole president”» (Max Seddon, The bank that holds the key to Ukraine’s future, Financial Times, 17 luglio 2019). 

19 commenti:

  1. Un ottimo post, con un neo. La citazione dal Financial Times, oltre a essere improbabile, non aggiunge nulla se non la notazione sulla doppia nazionalità. Sospetto che la cosa avrebbe perso di interesse nel caso di cittadino nigeriano.

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    1. Tu adombri che io citi cose non vere o non verificate, e tale sospetto dovrebbe dispiacere più a te che a me. Ad ogni modo:
      https://www.ft.com/content/7dd9c784-a3e1-11e9-a282-2df48f366f7d

      La citazione è accreditata anche da altri link (non proprio qualsiasi):
      https://krellercredit.com/kreller-hot-topic-report-steal-country-the-case-of-ukrainian-money-laundering-in-northeast-ohio/index.html

      Quanto al fatto del doppio passaporto, posso assicurarti che non ho indugiato in altri dettagli che invece ho omesso. Per esempio: Kolomoyskyi era il presidente della Comunità Ebraica Unita dell'Ucraina. Nel 2010, Kolomoyskyi è stato nominato presidente del Consiglio Europeo delle Comunità Ebraiche (ECJC). Lui e il collega oligarca ucraino Vadim Rabinovich hanno fondato l'Unione Ebraica Europea. Eccetera.
      Se Kolomoyskyi fosse stato nigeriano avrei senz’altro avuto meno scrupoli a ricamarci sopra.

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    2. I dubbi sulla citazione non riguardavano te, ma FT. Ossia, nessun dubbio che FT lo avesse scritto, ma forti dubbi che la battuta fosse stata pronunciata.
      Invece insisto che l'unico possibile scopo della citazione, autentica o no che sia, è evidenziare l'origine etnica del personaggio.Nota che non sono per principio contrario a queste informazioni. Per esempio, mi infastidisce che ai giornalisti sia impedito di rivelare l'etnia nel caso di reati sessuali.
      Certo le regole devono valere per tutti.Se tu mi assicuri che avresti dato lo stesso rilievo alla citazione proveniente da un nigeriano, ti credo sulla parola

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  2. https://www.officinadeisaperi.it/materiali/con-armi-e-finanza-putin-e-loccidente-al-pranzo-di-gala-da-il-manifesto-e-il-fatto/

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    1. chiedo dopo anni che pubblico i tuoi rinvii ad altri siti: ma i miei post li segnali in altri siti? anche perché in essi, scusa la presunzione, spesso sono riportate notizie meno scontate di quelle che si trovano qui nei dintorni.

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    2. https://www.officinadeisaperi.it/materiali/la-guerra-di-sterminio-come-programma-del-sionismo-da-18brumaioblog/

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    3. https://www.officinadeisaperi.it/materiali/la-guerra-di-sterminio-come-programma-del-sionismo-da-18brumaioblog/

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    4. Ho visto. Questi peraccottari non ci mettono il link e scrivono 18brumaio blog [sic!].

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    5. Olympe, posto gli articoli in chiaro indicando la provenienza. Chi gradisce sa come trovare il sito.

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    6. caro Franco, è così e ti ringrazio, ma il mio blog non si chiama 18brumaio. Scusa la petulanza, ma lo si scriva almeno correttamente, non chiedo la luna.

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  3. Complimenti! Un post scritto da vero... Giornalista!

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  4. Per favore, appena puoi pubblica il menu del pranzo di gala. Stasera ho solo un branzino e patate al forno

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    1. a loro modo ne scrivono i giornali. che cosa potrei aggiungere? che è una professionista seria e una persona coraggiosa.
      ciao cara Silvana, fedele lettrice.

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  6. Risposte
    1. Ma è tutta una situazione fuori di qualsiasi controllo e che può preludere a catastrofe internazionale

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