Gli
Stati Uniti d’America si sono detti di volta in volta contrari a nuove
acquisizioni territoriali e contrari ai dazi commerciali, ma tutto ciò solo dopo
che avevano fatto i loro porci comodi. Sto leggendo in questi giorni un saggio, Alamo, di Parco Ignacio Taibo II, nel
quale si racconta come la battaglia di Álamo sia solo una grande bugia
inventata di sana pianta, un mito che ha avuto per protagonisti una manica di delinquenti,
di grassatori e truffatori seriali e che però ha prodotto più di 80.000 libri, e
ancora oggi costituisce “il vero cuore del progetto imperialista degli Stati
Uniti”.
Alexis
de Tocqueville, che conobbe Crockett a Washington nel 1831, scrisse di “un
individuo chiamato David Crockett, privo di qualsiasi istruzione, che legge con
evidenti difficoltà, non ha proprietà, neppure una residenza fissa, e passa la
sua vita cacciando, vendendo le prede abbattute e vagabondando nei boschi”.
PS: la Groenlandia non è semplicemente un'isola, come viene scritto in questi giorni, ma la più grande isola del pianeta, d'importanza rilevantissima dal punto di vista geo-strategico. Anche se i magliari di Washington non riuscissero a comprarsela tutta, nell'isola hanno già le loro basi militari su territorio di proprietà Usa.
Quello che mi chiedo è: eventualmente, per pagarla, stamperebbero altri dollari?
RispondiEliminastampare dollari non è mai stato un problema, con quelli hanno comprato il mondo intero o quasi. Reagan poteva scrivere nelle sue memorie: «Il grandioso successo dinamico del capitalismo ci ha fornito una potente arma nella battaglia contro il comunismo: il denaro. I russi non potrebbero mai vincere la corsa agli armamenti, mentre noi possiamo sperperare all’infinito».
Elimina"Sperperare all'infinito" sulla pelle degli altri
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