Vero potere è quello economico, ed la forza che crea
il diritto. Questo fatto lo dimentichiamo troppo spesso. E dunque non ci sarà
governo che si occupi di rendere pubblici i contenuti economici e finanziari
delle concessioni autostradali (*), di fare trasparenza sul prezzo del gas
importato e commercializzato, per tacere poi di quello dell’energia elettrica e
relativi balzelli, di non regalare ad un canone irrisorio le concessioni
demaniali marittime e a uso turistico-ricreativo, così come quelle dell’acqua
minerale e termale, di cave e miniere, le concessioni abitative, eccetera (**).
Così come è escluso dal famoso “contratto” di governo la più blanda delle
patrimoniali, e cioè la revisione delle ridicole imposte cui sono oggi
assoggettate donazioni, successioni, polizze vita e simili. Per quanto riguarda
il gioco d’azzardo vi sarà solo un limite alla sua pubblicità. Per il resto,
mancia.
(*) Per quanto riguarda le concessioni autostradali,
segnalo questo articolo.
(**) La materia delle concessioni demaniali marittime
è, ad oggi, interessata direttamente dalla direttiva cosiddetta Bolkestein,
recepita nel nostro ordinamento con il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59.
Per effetto di tale direttiva le concessioni sul demanio dello Stato e degli
enti pubblici territoriali non possono più essere rinnovate automaticamente,
non valendo più il diritto di insistenza, ma dovranno essere oggetto di un
bando con procedura di evidenza pubblica europea alla scadenza temporale di ogni
concessione.
L’articolo 11 della legge 15 dicembre 2011, n. 217
(legge comunitaria 2010) ha quindi soppresso il rinnovo automatico, e delegato
il Governo ad adottare, entro il 17 aprile
2013, un decreto legislativo avente ad oggetto la revisione e il riordino
della legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime. Il decreto
legislativo non è stato mai emanato,
con tutte le conseguenze e le "opportunità" del caso. Si è poi disposta la proroga sino al 31 dicembre 2020 delle
concessioni demaniali in essere alla data del 30 dicembre 2009 (data di entrata
in vigore del citato decreto-legge n. 194 del 2009) ed in scadenza entro il 31
dicembre 2015. Ah, l’Europa matrigna!
Nel frattempo, le concessioni demaniali, da “servizio”
sono passate a “bene”, e dunque dovrebbero essere escluse dall’applicazione di
una normativa sui servizi. Siamo alle dichiarazioni, non ancora alle cose
scritte, ma ciò esplica ancor meglio l’incipit di questo post: vero potere è quello economico, ed la forza
che crea il diritto.
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