Verrà
un cancelliere o un ministro tedesco a rammentarci dei germani fatti venire
dall’Himalaya 2300 anni or sono per installarsi nei dintorni di Berlino.
Del
resto è indiscutibile che il sentimento generale dei germani moderni sia stato
sempre quello di sentirsi parte di qualcosa di più grande e di superiore, si chiami
razza, stirpe o nazione (*).
A
far da contrappunto per fortuna c’è lo sciovinismo francese che, come tutti
sanno, sa mantenersi con un profilo moderato.
*
Verrà
un ministro o sottosegretario padano a rammentarci che l’antico impero cadde
per mano dei feroci barbari invasori, guarnendo con una citazione tratta dal
Gibbon orecchiata chissà dove.
Nulla
varrà opporre che ben prima dei feroci barbari del IV e V secolo, perciò già in
età antonina e prima ancora, a disgregare e distruggere l’economia italica e con essa la stabilità
dell’impero fu l’opera civilizzatrice e, insieme, devastatrice dell’imperialismo
romano (**).
Anche
allora soltanto i più avveduti capivano che le cose non potevano continuare
così, e dunque non mancarono coloro che tentarono d’indagare, senza frutto, i
moventi remoti della crisi, senza che tuttavia alcuna riforma potesse arrestare
la dinamica propria delle leggi dello sviluppo storico.
Al
confronto con l’oggi c’è una differenza di non poco conto: possediamo i mezzi per
provocare una catastrofe naturale o bellica irreversibile.
(*)
Gli studenti del periodo di Weimar erano antisemiti militanti ancor prima che i
nazionalsocialisti facessero parlare di sé. Nel 1926, in un referendum, gli
studenti tedeschi si pronunciarono a favore delle “caratteristiche razziali”
come criterio della loro appartenenza all’associazione e con ciò esclusero gli
studenti ebrei.
(**)
L’agro delle città laziali e campane, per esempio, era diventato, per citare
Plutarco (Tiberio Gracco, 8) “povero
di uomini liberi e pieno invece di schiavi barbari, che i ricchi impiegavano
per coltivare le proprie terre, dopo aver cacciato i contadini”.
Le allego il link di un articolo, lei che ne pensa?
RispondiEliminaGrazie.
AG
http://antimperialista.it/index.php?option=com_content&view=article&id=4338:la-fatwa-e-le-fesserie-di-giorgio-cremaschi&catid=78:italia