martedì 31 luglio 2018

Biglietti aerei


Un distinto signore in mutande da bagno ammaina il giornale che stava leggendo e lancia una domanda ai vicini d’ombrellone: dunque secondo voi il governo sta andando nella giusta direzione? Risposta: non ci interessa, dobbiamo seguire, adattarci, essere al passo con il cambiamento! Possono sbagliare, non importa! L'essenziale è che agiscano, dimostrino di essere in movimento e di aver compreso l'evoluzione del mondo. Non facciamoci domande come queste, non sprechiamo questa straordinaria occasione.

Dal momento in cui sono stati eletti, tutte le cazzate promesse che hanno detto prima si trasformeranno in verità universali in seguito. Dopo la camera forse anche il senato taglierà i famigerati vitalizi e questa è, siamo d'accordo, una grande battaglia di principio. A giorni sarà varata una legge per l'imitazione della dignità. Per l’autunno saranno adottate storiche decisioni per l’Ilva, le pensioni, il reddito di chissà, la tax, il tav e anche per il tip-tap.

Prendo mentalmente degli appunti: partiamo sereni per le vacanze. Se siamo mediamente intelligenti cercheremo un luogo appartato, rimosso dal mondo, per evitare di ascoltare certi discorsi o essere costretti a discutere di queste cose, sapendo che non si sa più cosa dire.

Se saliremo su un aereo Alitalia, non pagheremo, ci pensa già lo Stato con i nostri soldi. E anche quelli che non prendono Alitalia hanno già pagato il biglietto d’andata. E pagheranno presto anche quello del ritorno, senza il fastidio di essersi mai mossi da casa.

lunedì 30 luglio 2018

Fenomeni



Da tempo gli economisti si interrogano su un fenomeno che sinora non è stato spiegato in modo soddisfacente né complessivo: il rallentamento della crescita della produttività, cioè del prodotto di beni e servizi per ora lavorata. Nel lungo termine, l’incremento di produttività dovrebbe trasmettersi agli standard di vita. Il condizionale è divenuto d’obbligo, dopo che gli ultimi anni hanno visto un indebolimento di questa trasmissione, per motivi ancora non spiegati in modo soddisfacente.

I minori progressi nella crescita della produttività vengono ricondotti a fattori quali bassi tassi d’interesse, che agevolano il mantenimento in vita delle cosiddette aziende zombie, meno produttive; difficoltà di misurazione della produttività in un mondo digitale; aumento di concentrazione settoriale, con formazione di monopoli ed oligopoli, che frena i progressi di produttività.

[…] I dati mostrano che le aziende più produttive spesso sono anche quelle di maggiori dimensioni, grazie alla combinazione tra specializzazione e globalizzazione, che consente l’accesso “scalabile” (cioè a costi incrementali molto contenuti) ai mercati globali.

Eccetera.

Nel leggere questo post, del quale qui riporto solo alcuni stralci, non si può non riflettere, in senso generale, sui limiti della comprensione borghese del carattere antitetico della produzione capitalistica. Al massimo questo genere d'indagatori giungono a cogliere e descrivere il fenomeno. Non vanno e non possono andare oltre a risposte banali e generiche.

domenica 29 luglio 2018

Un traduttore ci seppellirà


Non bisogna stare solo accorti alle false notizie, ossia alle bufale, sempre in agguato in rete e in generale nei media, non meno che nei bar, nei saloni di parrucchieri, nei salotti di città e crocicchi di paese. Bisogna prestare attenzione anche alle traduzioni.

Girolamo, il patrono dei traduttori, quello che rese la Bibbia in latino, creò uno dei più potenti simboli dell'iconografia cristiana, trasformando l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male ("malus") nell'albero di mele ("malum"). È vero che si poteva facilmente equivocare, tanto che il serpente raffigurato sul soffitto della Sistina, ad esempio, stringe le sue spire attorno ad un albero di fico, tuttavia nel XVI secolo, Albrecht Dürer e Lucas Cranach il Vecchio, seguendo l’indicazione di Girolamo, rappresentarono Eva ed Adamo accanto a delle mele. 

Per venire a tempi assai più recenti, la nota affermazione attribuita a Nikita Sergeevič Chruščëv nel 1956, “Vi seppelliremo”, inaugurò una delle fasi più pericolose della guerra fredda, una sorta di paranoia e convinzione che entrambe le parti erano destinate a distruggersi vicendevolmente. Chruščëv non pronunciò mai quella frase, non in russo, comunque. La dichiarazione di Chruščëv era: “Vi supereremo”. Fu solo un errore dell’interprete oppure qualcosa di volutamente cercato dagli americani? Non erano nuovi a questo genere di traduzioni.

Nel luglio 1945, la risposta di Suzuki Kantarō, dapprima ammiraglio e poi primo ministro del Giappone per pochi mesi, ad un ultimatum alleato fu trasmessa a Harry Truman come “silenzioso disprezzo” (“mokusatsu”), quando in realtà doveva essere inteso come “nessun commento”. Anche in questo caso si volle forzare il senso e avere una scusa buona per sganciare, in ogni caso, non una ma ben due bombe. Destinate al Giappone, ma fatte esplodere contro gli accordi presi precedentemente da Roosevelt con Stalin a riguardo dell’intervento russo in estremo oriente.

mercoledì 25 luglio 2018

Anche i tedeschi hanno problemi non di poco momento




Di François-Joachim de Pierre, cardinale de Bernis, protetto di Madame de Pompadour, già ambasciatore francese a Venezia, Giacomo Casanova ci racconta cose assai oscene e perciò intriganti. Ne aggiungo una che non troverete nelle sue Memorie. A Roma de Bernis strinse un’intima amicizia con la duchessa Giuliana di Santacroce, che poteva ritenersi all’epoca una delle donne più potenti della città. Il cardinale si comportava come un perfetto amante, generoso e affettuoso. Un giorno volle onorare la sua favorita di un dono prezioso quanto intimo, facendole recapitare un bidet in argento scolpito. La nobildonna, non sapendo a che cosa servisse, lo usò come piatto di portata per un enorme capitone, recato in tavola durante una sontuosa cena natalizia.

Italia cristiana



Nei campi di pomodoro, negli agrumeti, nelle serre, nelle concerie, nei ristoranti, nei cantieri navali ed edili, nei campi di calcio, nelle fonderie, nei caseifici, nelle spiagge, nelle stalle, nei cessi a pagamento, nei bordelli en plein air, ovunque.

L’Italia è cristiana come i paesi dell’Est erano comunisti.


martedì 24 luglio 2018

Persone e no



Dice bene e opportunamente l’ex segretario di Rifondazione comunista ed ex presidente della Camera quando invita a distinguere il Marchionne come persona, che lotta per la vita in una stanza d’ospedale, dal Marchionne come funzione sociale e come simbolo del padronato.

Sarebbe bene e opportuno che anche i padroni considerassero gli operai non come schiavi da spremere e vuoti a perdere, ma come persone nel pieno diritto di lottare contro i loro sfruttatori.

lunedì 23 luglio 2018

[...]



Il fondamento della presente società è dato dalle estorsioni, dalle frodi e dall’usura in tutte le loro rispettive accezioni elevate a ennesima potenza. Tutto il resto è conseguenza.

Chi crede in un cambiamento radicale ripone la propria speranza nell’utopia quale sfida quotidiana allo status quo. Di là di ogni sentimento di riuscita o d’insuccesso, senza presunzione né disprezzo di sé, snoda il filo labirintico dell’esistenza confessandosi: ho desiderato dal fondo del cuore che ciò sia.

Chi non crede in questa possibilità, cioè non crede che numerose evidenze richiedono molto tempo prima di manifestarsi, è più disperato ancora, ma trova molti espedienti di fede e di distrazione per dissimularlo.

domenica 22 luglio 2018

Mille motivi



Gli azionisti della FCA hanno buoni motivi per rimpiangere il loro benefattore. Almeno il 1.000 per cento.


I padroni e i loro leccapiedi godono di uno status speciale, anche moralmente.


domenica 15 luglio 2018

Sulle classi


Un fenomeno può essere definito sia in base al suo aspetto esterno, sia in base alla sua origine reale. L’analisi fenomenologica (empirismo, positivismo, varie derive “marxiste”, ecc.) considera il fenomeno per quanto si mostra nella sua manifestazione esteriore e ne deduce che la forma del manifestarsi coincida col nesso causale che le sta a fondamento. Il caso più frequente riguarda i fenomeni connessi all’economia, ma anche, per esempio, quando si ha a che fare con le classi sociali.

Su quest’ultimo tema s’incontra un errore comune nel sociologismo borghese. È vero che ad un esame puramente fenomenico noi troviamo delle “cose”, e cioè dei gruppi psico-sociali, dei gruppi di status (patrizi e plebei, manovali e artigiani, borghesi e gentiluomini, ecc.) surdeterminati dalle motivazioni più disparate, ma queste aggregazioni, essendo potenzialmente infinite quanto lo sono gli individui, possono essere sciolte da un’infinità di fatti casuali.

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