domenica 27 marzo 2016

È una vecchia storia


Chi oserebbe seriamente negare, oggi, le radici fondamentalmente sociali delle guerre di religione, specie quelle del XVI secolo? In ogni religione si può trovare, direttamente o nelle sue più riposte pieghe, tanto radicalismo e fondamentalismo da giustificare guerre e stragi di ogni tipo in nome di dio e della vera interpretazione della sua volontà. Se negli ultimi secoli non è avvenuto in Europa, ciò è dipeso dal fatto che la lotta si è trasferita sul piano politico. Se invece il fondamentalismo religioso rinasce da qualche altra parte ciò dipende dal semplice fatto che la lotta non potendo procedere sul piano politico, come per l’innanzi, ritorna sui suoi passi e procede su quello religioso, specie se ad essere coinvolte sono popolazioni che non hanno ancora conosciuto un pieno sviluppo delle loro società.


Il nemico da battere non è la religione in sé e nemmeno il fondamentalismo, ma le condizioni economiche, sociali e (geo)politiche che fin dalla spartizione della “carcassa del turco” hanno prodotto disordine e guerre nel Medio Oriente e in Nord Africa. Dapprima queste condizioni di sfruttamento e sottosviluppo avevano come agente principale il colonialismo, oggi il protagonista è l’imperialismo, cioè i grandi interessi e i grandi affari (petrolio, armi, traffici, rotte commerciali, ecc.).

È una vecchia storia: quale motivo più forte di una fede religiosa o di una "scontro di civiltà" per fare una guerra? 

12 commenti:

  1. Auguri di buone feste, e un augurio speciale perchè il tuo corpo ritrovi presto l'equilibrio e l’energia della salute.
    Ciao,g

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  2. Il nemico da battere non è la religione in sé e nemmeno il fondamentalismo, ma le condizioni economiche

    Questo si potrebbe ancora dire a proposito della "borghesia" armena massacrata dai "pastori" curdi (*), ma non per l' attuale scontro Sunniti vs, sciiti che è una questione a dominanza geopolitica , e non solo perche' gli attori principali hanno caratteri "nazionalistico " (petromonarchie arabe contro elites persiane )


    (*) E comunque non ci dimentichiamo che anche per gli armeni la "colpa" scatenante fu la loro "simpatia" per l' impero russo.

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  3. Potrebbe spiegarmi, se non è di troppo disturbo, la differenza tra colonialismo e imperialismo?

    Le auguro una buona notte.

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    1. buongiorno.

      https://it.wikipedia.org/wiki/Colonialismo

      https://www.marxists.org/italiano/lenin/1916/imperialismo/

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    2. Grazie, leggerò.

      Saluti e auguri per i guai fisici, di cui leggo.

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  4. in iran hanno fatto addirittura una rivoluzione borghese con l'immagine dell'iman! le forme che veicolano l' adeguamento politico alla struttura economica generale (considerata prima nel suo insieme e poi quella peculiare interna)sono spesso paradossali, sembra sempre che si torni indietro e invece no

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    1. già, avevo in mente lo stesso esempio e un paio d'altri, ma non posso scrivere molto: ho solo un ditino per farlo e si addolora a sua volta assai presto

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  5. Domanda di Repubblica a Paolo Sylos Labini: “Marx sosteneva che la storia della società fino ad oggi è storia di lotte di classe: una tesi che lei confuta duramente. Ma non si può sospettare che, sotto i conflitti etnici o religiosi in corso nel mondo, si nascondano in realtà contese economiche?”
    Risposta di Paolo Sylos Labini: "No, nel modo più drastico. A qualsiasi arzigogolo teorico si ricorra, è impossibile far risalire la tragedia dell'ex Jugoslavia, i conflitti innescati in Spagna, in Irlanda, in gran parte dell'Africa, a fattori economici determinanti. Non ci riuscirebbe neppure il più spericolato dei sofisti".
    Intervista di Repubblica a Paolo Sylos Labini del 27/02/1994
    = = =
    Mi pare che tu e il povero Sylos abbiate un'uguale sicurezza nel sostenere opinioni diametralmente opposte.
    La mia modesta opinione, purtroppo non confortata da alcun ragionamento sofista, è che (quasi?) tutti i fenomeni sociali e culturali abbiano cause economiche. Si tratta solo di scavare a sufficienza nel pavimento della sovrastruttura.

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    1. di ciò che sostoene Paolo Sylos Labini non m'importa nulla
      mi pare che Lei dimostri troppa sicurezza in ciò che ritiene io sostenga.
      ho una mia storia, per quanto marginale e modesta, questo piccolo blog pure, e non ho più voglia e nemmeno agio per rispondere a simili considerazione prive di ogni fondamento, confuse, e che soprattutto mi attribuiscono posizioni non dialettiche.
      vada a scagazzare altrove

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  6. Stimata Olympe,
    mi dispiace sinceramente di averla infastidita ed irritata.
    Intervenire nel suo blog, senza averlo letto approfonditamente, è stato un comportamento poco rispettoso verso di lei e gli altri frequentatori del suo sito. Tanto più che è stato fatto, come lei deve aver ben compreso, da una persona del tutto digiuna del metodo dialettico (dialettica hegeliana, materialismo dialettico, materialismo storico,..), avvezzo solo alla logica della non-contraddizione. Vorrei essere scusato, con benevolente compatimento, per il mio commento inopportuno (ma scritto senza malizia), perché ciò che mi ha mosso a leggerla e ad invadere il suo personale diario è solo l'amore per la conoscenza (amore per la conoscenza sottolineato). Spero che il suo poco simpatico invito a ritirarmi in bagno non mi impedisca di sfogliare di nascosto i suoi post anche da lì! Addio.
    Dante
    = = =
    PS: se ritiene cancelli il mio precedente commento e non pubblichi il presente. Grazie.

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