Di
là di ogni altra considerazione sulle bugie dei saltimbanchi del governo (e dei pagliacci sindacali) in
tema di pensioni, mi pongo due semplici e domande. Quanti potranno essere i
macchinisti ferrovieri e gli infermieri professionali di camera operatoria che,
dopo almeno 36 anni di contributi versati e a 63 anni d’età, percepiranno una
pensione lorda di 1.350 euro?
Insomma, quanti di costoro saranno nelle condizioni di ottenere l’Ape senza
pagare oneri all’Inps, alle banche e alle assicurazioni per 20 anni? Per lo
stesso motivo, quanti potranno essere i macchinisti ferrovieri e gli infermieri
professionali di camera operatoria con 30 anni di contributi versati e che
risultano disoccupati?
Interessante il fatto, tra l’altro, che oltre alla
categoria dei lavori “usuranti” sia stata selezionata anche quella dei lavori
“gravosi”. In attesa, in vista delle elezioni politiche, della lista di quelli “difficoltosi”, ecc.. Tutti mezzucci efficaci del divide et impera. Gravoso è, tanto
per fare un esempio, il lavoro dell’infermiere di sala operatoria, ma non
quello di chi pulisce culi e svuota pappagalli da mane a sera.
Ad
ogni modo l’operazione pensioni messa in campo dal governo in vista del referendum
(di questo si tratta) è stata calibrata per accontentare molti (p. es.
quattordicesima anche per evasori contributivi e baby pensionati) e per
scontentarne molti altri. Fatta la tara di chi si asterrà dal voto
referendario, la bilancia dovrebbe pendere dalla parte del Sì. Anche perché
mancano ancora 49 giorni all’appuntamento e saranno giorni di spappolamento
mediatico dei marroni. Alla fine molti cederanno per sfinimento. Tanto più che
Eugenio Scalfari, come previsto, è
passato armi e bagagli dalla parte di Renzi, con la scusa che questi gli ha
telefonato e l’ha convinto, dopo un'ora, che la legge elettorale sarà cambiata dopo il
referendum (cosa a cui finge di credere anche quel bel tomo di Cuperlo). Del resto Scalfari non poteva continuare ancora il giochino del
bastian contrario su uno dei due maggiori quotidiani. In caso contrario, Renzi l'ha minacciato di spedirgli in pensione la badante introducendo nella legge finanziaria un emendamento per i lavori “penosi”.
PS:
da notare che il vecchio ha infine scoperto il modo di reperire le risorse
necessarie per tagliare il famigerato “cuneo” del 30 per cento: “La fonte è
chiara: il reddito nero che è stato valutato”. Si prega voler valutare, oltre all’involontario
umorismo, anche l’ossimoro di chiaro e nero.
RispondiEliminaUn altro grande vecchio da rimaner di sasso:
a spinelli :"....l'europa per consolidarsi avrà bisogno di una guerra contro l'Unione Sovietica, da saper fare al momento buono.."
http://sollevazione.blogspot.it/2016/10/cosera-davvero-diventato-altiero.html
cazzo!!!
Ciao.g.
L'Italia si conferma un paese di vecchi e per vecchi, da Scalfari a Gianni Morandi durano finchè morte non ci separi.
RispondiEliminaRenzi e Cuperlo i giovani, i giovani lavoratori.
Oltre al nero che forse resta, bisognerebbe sapere quant'è il chiaro
di rimesse degli immigrati che se ne va.
A conferma di un suo post, che lessi qualche anno fa Olympe: http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2016-03-06/la-grande-spartizione-114530.shtml?uuid=ACe75oiC
RispondiEliminaSaluti
il "reddito nero" è come "l'araba fenice" nel senso che se fosse reperibile legalmente sarebbe già stato tassato ( anche paesi " virtuosi&efficienti " quale la krukkia STIMANO un " reddito nero" intorno al 10% di quello "bianco")
RispondiEliminaQuindi ogni volta che esponenti della kasta evocano il " reddito nero" i salariati possono star certi che dovranno cedere una fetta ancor più grande del loro "reddito bianco". 😠
ws
Per intanto comunque...nella guerra tra opposti imperialismi esplodono tre impianti chimici , due in Germania e uno in Cina.
RispondiElimina2-1 Germania -batte Cina.
caino