Secondo
l’Inps, nel 2012 i pensionati erano 16.352.152, circa 75 mila in meno rispetto
al 2011. I nuovi pensionati, nel
2013, erano 559.634, mentre i “cessati” 760.157. Nel 2014, i nuovi erano 541.982
e i “cessati” 675.860. Nel 2015 le nuove pensioni sono state 423.000. Non vi
sono ancora dati disponibili per i “cessati”. Nei primi 9 mesi del 2016 le
nuove pensioni liquidate dall'Inps sono state 311.299 con un calo del 26,5%
rispetto allo stesso periodo del 2015. La tendenza è chiara, le nuove pensioni erogate
negli ultimi cinque anni (2012-2016) si sono dimezzate e quelle cessate
risultano grossomodo quasi il doppio delle nuove.
Interessanti
anche i dati sul gettito contributivo: i dipendenti privati hanno versato nel
2015 contributi per 130.017 miliardi (59,79), quelli pubblici 54.921 (25,58), i
lavoratori autonomi 19.466 (9.07).
*
Prima
di quanto si possa pensare ci troveremo di fronte ad una situazione sociale con
decine di milioni d’individui che non avranno un lavoro o avranno
un’occupazione precaria e sottopagata, e ad un numero elevatissimo di
pensionati che stenteranno a sopravvivere. Ciò non potrà non avere conseguenze
importanti sul piano dei consumi, e dunque dell'economia, oltre che su quello dei rapporti sociali.
La
proposta, rivoluzionaria, è quella di dare ad ognuno un po’ di soldi perché non
muoia d’inedia e continui ad illudersi. Qualsiasi altra ipotesi non rientra
nella nostra programmazione.
*
Sembra
proprio che le vicende del XX secolo non abbiano insegnato nulla. Ricapitoliamo:
due formazioni politiche apertamente reazionarie e antidemocratiche con a capo
due truci ex caporali ottennero il potere assoluto grazie a leggi elettorali
con meccanismi che garantivano ampi premi di maggioranza.
Secondo
gli ultimi dati pare che 58 italiani su 100 non leggano un solo libro. Tullio
De Mauro qualche anno addietro affermava, testuale, che l’80% degli italiani è
praticamente analfabeta. Soggiungo che gran parte del rimanente 20% è
costituito da gente che vive sfruttando, direttamente o indirettamente, tale
situazione. E dunque a che pro dovremmo entrare nel merito dei sogni
pornografici di chi ha fatto riscrivere un articolo della costituzione sostituendo
quattro righe con 400 parole?
Quale
possa essere l’esito referendario, sicuramente oltre il 95 per cento degli
elettori non si sarà preso la briga di leggere di prima mano gli articoli
riscritti, per quanto tale lettura, confermo, non servirebbe a smentire che si
tratta di una riforma che mente a sé stessa. Quasi il cento per cento non avrà
letto la nuova legge elettorale. Del resto, qualunque legge elettorale, per i
non addetti, è un codice bizantino.
L’epoca
nostra non tarderà a manifestarsi nella coscienza della classe dirigente così
come in quella delle plebi come un periodo d’ignavia degli uni e degli altri.
Coltivazione intensa di ignoranza pro guerra:
RispondiEliminahttps://www.rt.com/op-edge/363769-uk-russia-fleet-warships/
ciao, g
Tempo fa era usanza nelle scuole primarie la lettura della nostra Costituzione. Dubito che sia esiguo il numero di persone tra dirigenti e plebi che ne abbia letto una volta il testo.
RispondiEliminaDel resto gli estensori dei nuovi articoli,come del resto delle leggi,
esasperano il lessico tecnico per aumentarne l'incomprensibilità.
Credo peraltro che il periodo di ignavia sia già manifesto ampiamente da anni,e galleggia in molti casi su di un deterioramento dell'educazione di base che si presenta trasversale.
Nelle attuali considerazioni che leggo, suppongo che molte delle analisi si basino sugli attuali componenti delle rispettive classi, ma cosa succederà in un non tanto lontano futuro alle generazioni che affidano il proprio 'modesto' patrimonio di memoria al silicio delle macchine (e alla rete elettrica che le alimenta)?
Non so se capiti solo a me e ai giovani che frequento, bravissimi
nel tema specifico ma assolutamente carenti nel 'multitasking', tanto per usare un termine d'uso attuale.
Internet?
Il 90% dei fruitori della rete abbandona un contenuto testuale su Internet dopo la decima riga. Il 75% si limita al titolo e alla foto. Solo un lettore su cento arriva alla fine e si forma un’idea critica sul contenuto.Ciò nonostante, l’85% degli internauti è disposto ad esprimere un’opinione sul fatto in esame basata sul titolo, sulle poche righe lette e sul livello di diffusione della notizia. Questo senza approfondire l’affidabilità della fonte (a volte palesemente tarocca) e senza la minima cognizione teorica o pratica sull’argomento in discussione.
Marx, e non solo, e compagnia filosofica tutta: iperuranici.
Discorsi di vecchi.
lei scopre queste cose forse con ritardo. per quanto mi riguarda mi sono note da tempo. io scrivo per rompere la monotonia e per pochi lettori che conosco e che, come dicono loro, leggono "fino in fondo".
Eliminapertanto, lei può lasciare tranquillamente perdere questi vecchi discorsi e dedicarsi completamente a quelli nuovi e nuovissimi. e, soprattutto, stia alla larga da Marx (che lei scambia per un "filosofo").
La ringrazio della risposta.
RispondiEliminaNon scopro nulla,c'è poco da scoprire: ripropongo temi come è costume di altri affezionati lettori. Se annoio,o ridondante è un'altro discorso, uomo avvisato....
Sicuramente Marx non è un filosofo, ma c'è anche una compagnia altra di filosofi se non erro. Non tutti hanno la sua capacità di tradurre il proprio pensiero nello scritto, è facile equivocare tra fantasmi.
Non sia sempre tranchant e severo con i lettori che la seguono.
allora, per cortesia, usi un nickname, qualcosa che la identifichi. grazie
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