domenica 21 gennaio 2024

Viaggiando sull'Extraterrestrial Highway

 

Se non vi dice nulla il nome di Warm Springs, non preoccupatevi. Si tratta di una località senza alcuna importanza, ci dice Wikipedia. Si trova all’incrocio tra la Highway 6 e la State Route 375, conosciuta come Extraterrestrial Highway, e ha avuto a che fare, nella seconda metà dell’Ottocento, con un italiano, un comasco di nome Giovanni Fallini, di cui oggi una pronipote gestisce un grande ranch. Leggiamo:

«Il primo insediamento bianco a Warm Springs risale al 1866, quando fungeva da scalo per diligenze e altri viaggiatori. L’ufficio postale fu operativo dal gennaio 1924 al giugno 1929. Nel 1947, le sorgenti furono acquistate dai fratelli Fallini e fu riferito che Thomas Hurt gestiva le sorgenti da diversi anni. Mai più che un minuscolo insediamento, la popolazione di Warm Springs diminuì fino a diventare una città fantasma. Tutto ciò che restava era un unico lampione, una cabina telefonica e diverse capanne costruite su piscine riempite dalle sorgenti calde che danno il nome alla città.»

In realtà alla fine degli anni ‘70, funzionava ancora un parcheggio per roulotte insieme a un bar, un saloon e una stazione di servizio. Tuttavia si trattava di un posto davvero fuori dal mondo, nella Contea di Nye, che si trova a 105 km a nord di Las Vegas.

Warm Springs si trova al centro di una regione che comprende 28 aree geografiche numerate e sotto giurisdizione federale (Pentagono), per esempio: Area 2, Area 5, Area 11, Area 12, Area 25, Area 27, Area 52, ma anche la celeberrima Area 51, ufficialmente Homey Airport o Groom Lake.

Numerose di queste “aree” costituiscono il cosiddetto Nevada Test and Training Range (NTS). Il Public Land Order 805 del 19 febbraio 1952, identificava 680 miglia quadrate (1.800 kmq) per scopi di test nucleari da ricavare in un’area utilizzata dall’Aeronautica Militare (Nellis Air Force Range) come poligono di bombardamento e artiglieria.

Già prima del Public Land Order 805, il 27 gennaio 1951 il primo test nucleare avvenne sopra Frenchman Flat, nell’Area 5, come parte della Operation Ranger. Si trattò di un’esplosione relativamente modesta di 8 kilotoni, che però ruppe le vetrine dei negozi di Las Vegas.

Quando la serie di test Ranger terminò nel 1951, furono predisposti piani per espandere le strutture del Test Site, con la costruzione di strutture di servizio e operative, comprese le comunicazioni, un punto di controllo e alloggi aggiuntivi. Come misura di sicurezza, si decise di spostare l’area di prova da Frenchman Flat (oggi l’Area 5 è sede di un sito di gestione dei rifiuti radioattivi di 296 ettari) a Yucca Flat, dove furono costituite 12 aree per i test in atmosfera, su torre, in superficie, tunnel e pallone. Ulteriore terreno fu aggiunto al sito nel 1958, 1961, 1964 e 1967, ampliando così il sito fino alla dimensione di circa 3.500 chilometri quadrati.

Seguirono 119 test nucleari dal gennaio 1951 fino all’ottobre 1958, di cui 97 atmosferici o in superficie. Il 31 marzo 1958 l’Unione Sovietica annunciò la sospensione di tutti i test nucleari, invitando gli Stati Uniti d'America a fare altrettanto. La moratoria volontaria di Urss e Usa durò fino a quando Mosca decise di riprendere i test il 1° settembre 1961. Gli Stati Uniti risposero con nuovi test il 15 settembre 1961 (il test Antler dell’Operazione Nougat, circa 40 test fino a 40 kt).

Il 5 agosto 1963, gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica firmarono il Trattato sul divieto limitato dei test nucleari, che vietava i test sulle armi nucleari nell’atmosfera, nello spazio e sott’acqua. Questo accordo proibì tutti i test in superficie presso l’NTS ma non fece nulla per frenare i test sotterranei, spesso in presenza di falde acquifere.

Il numero totale di test sulle armi nucleari (dato governativo) condotti presso il Nevada Test Site fino al settembre 1992 è di 928: 100 atmosferici e gli altri 828 sotterranei. Il 2 ottobre 1992 gli Stati Uniti entrarono in un’altra moratoria sui test sulle armi nucleari annunciata dal presidente Bush. Il presidente Clinton prolungò questa moratoria nel luglio 1993 e nuovamente nel marzo 1994.

La maggior parte dei test nucleari sono avvenuti nelle aree numero 2, 3, 7, 8, 9, 10, 19 e 20. Nell’Area 11 (67 kmq), sempre non lontano da Las Vegas, furono effettuati quattro test sulla dispersione atmosferica del plutonio nel 1954 e nel 1956. I residui pericolosi di quei test “continuano a fornire un ambiente realistico per l’addestramento sulla sicurezza, il monitoraggio radiologico, le istruzioni sul campionamento e le esercitazioni di primo soccorso”. Cinque ordigni nucleari sotterranei furono fatti esplodere nell’Area 11 dal 1966 al 1971.

Va rilevato, considerando la mappa qui riprodotta, che in un solo tunnel possono essere avvenuti più test. C’è da dire che non mancavano raccomandazioni per protezione della fauna, come dimostra un documento del 1986: «La fauna selvatica, in particolare gli uccelli acquatici e le volpi, deve essere spaventata e allontanata» (p. 66). Raccomandazioni risibili.

Esposizione alla ricaduta di iodio 131

Le ricadute dell’NTS sono state ritenute responsabili dell’aumento delle malattie legate alle radiazioni nelle località sottovento, in particolare a St. George, Utah, situata a 217 km a est del sito. Già nel 1953 St. George iniziò a subire gravi ricadute a seguito dei test nucleari. Dalla metà degli anni ’50 agli anni ’80, tassi sproporzionatamente elevati di tumori – tra cui il cancro alla tiroide, leucemia, linfomi e altri – colpirono le popolazioni “sottovento”. Rapporti del National Cancer Institute, del National Center for Biotechnology Information, dei Medici Internazionali per la Prevenzione della Guerra Nucleare e di altri hanno confermato, sia specificamente per quanto riguarda l’NTS che in generale, la correlazione positiva tra l’esposizione al fallout nucleare e l’incidenza del cancro.

Non poche “riserve indiane” hanno sede proprio in quella regione o in siti limitrofi. Popolazioni che si sono opposte anche recentemente alla presenza delle basi militari, dei poligoni nucleari, e all’allargamento delle stesse aree riservate per tali scopi.

Del resto la storia degli Stati Uniti affonda le proprie radici in un genocidio, nella deportazione e relegazione in “riserve” dei sopravvissuti delle popolazioni autoctone. Un po’ quello che è successo e continua ad accadere in Palestina.

Nevada Test Site, 1° novembre 1951. Operazione Buster-Jangle - Dog test - con le truppe che partecipano all’esercitazione Desert Rock I. È stata la prima esercitazione statunitense sul campo nucleare condotta sulla terraferma; le truppe sono a sole 6 miglia dall’esplosione. 

4 commenti:

  1. E non a caso Biden a Gaza non ci vede nulla di strano. Bella lettura domenicale, grazie.
    Pietro

    RispondiElimina
  2. Confermo, lettura interessante. Ci sono dei libri che potresti suggerire per approfondire il tema? Grazie, Andrea

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Caro Andrea, grazie. Intanto ti consiglio questo: Robert Jungk, Gli apprendisti stregoni.
      Altri sono in inglese: Diana Preston, Before the fallaut, from Marie Curie to Hiroshima, 2005; uno molto interessante sull'acqua pesante: F. Dahl, Heavy water and the wartime race for nuclear energy, 1999, eccetera.

      Elimina