mercoledì 10 gennaio 2024

Il problema non è la destra

 

Hanno scoperto, quasi all’improvviso, che i fascisti sono fascisti. Tuttavia insistono con dei distinguo: non credo che quella o quello siamo fascisti, mentre quegli altri, pochi, sono dei cretini. Quindi la chiacchiera su definizioni puramente formali, l’inflazione terminologica del termine fascista: neofascismo, protofascismo, post-fascismo, eccetera.

Non il fascismo ideologizzato, che nelle sue concretizzazioni storiche non se n’è mai andato, bensì il fascismo di massa come semplice movimento politico reazionario. Relegato per decenni ai margini del dibattito politico a causa del suo apparente anacronismo, oggi il fascismo fa leva sul malcontento sociale e guadagna terreno e inaspettate forme di legittimazione.

Quello attuale non è dotato di un proprio corpo dottrinale, attinge al passato e per il resto s’arrangia alla giornata con posture e pulsioni ben rappresentate da un Salvini o un Lollobrigida, per dire. Agiscono tutti in un contesto sociale e ideologico omogeneo.

La crisi dell’ordine esistente, la crisi del liberalismo e del riformismo, l’inesorabile regressione dei partiti tradizionali. Il veder peggiorare la propria condizione, il crollo della fiducia e della speranza che qualcosa maturi in meglio. Ma non basta, bisogna essere chiari fino in fondo: l’inesistenza di una proposta per l’alternativa.

Poi, come dice Massimo Cacciari, viene il deficit culturale. Anche questo non casuale. Quando dicevo provocatoriamente che Bella ciao è solo una canzonetta innocua, qualcuno storse il naso. Tra un po’ la destra rivaluterà Gramsci, anzi pare che già ora da quelle parti vi sia qualche tentativo (non fu lui che elaborò un’alternativa alla crisi dello Stato liberale?). Non è arrischiato dire che potrebbero trovare qualche cosa di utile per loro spulciando perfino in Marx (vedere cosa accade in Germania con Sahra Wagenknecht).

Il problema non è la destra ma l’estinzione della sinistra.


3 commenti:

  1. La Wagenknecht ha in Italia il suo parallelo in Marco Rizzo. Le auguro di avere un po' più di fiato, ma non mi pare scandaloso guardare ai fenomeni (per esempio, l'immigrazione) dal punto di vista di chi non vive nelle ZTL.

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  2. Entrambe, destra e sinistra, non riescono a legittimarsi. La gente manco vota.
    le rappresentazioni in essere non si sostanziano. Per via di procedure sbagliate che selezionano persone sbagliate che ovviamente peggiorano procedure ecc ecc
    In particolare la sinistra si estinse perché non ha nulla a che fare con lavoro produttivo; la destra governa come gestore, scadente, del parassitismo esistente, non poco.

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  3. L'operazione Gramsci si presta bene perché la sua formazione idealistica ha ben poco di marxista. Non dimentichiamo che Gramsci fu interventista su posizioni simili a quelle del Cavaliere Benito e se non fosse stato per Angelo Tasca che lo difese sarebbe stato espulso come il Cavaliere dal PSI. Poi, arrivò Lenin e fu amore per Ilicj

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