venerdì 29 novembre 2019

I vantaggi della proprietà privata e le virtù del libero mercato


Nel momento in cui la Federal Reserve americana e la Banca centrale europea continuano a regalare moneta ai mercati finanziari (ci si scandalizza giustamente per gli aiuti e aiutini di Stato, e però …) che cosa sta succedendo nell’economia reale?

Per citare degli esempi: l'acquisizione, con uno scambio di azioni del valore di 26 miliardi di dollari, da parte della società d’intermediazione bancaria e azionaria Charles Schwab del suo rivale TD Ameritrade, ciò che consentirà la gestione patrimoniale di oltre 5 trilioni di dollari di attività della clientela (*); la decisione della Tiffany di essere acquistata per 16,2 miliardi di dollari dalla società francese di articoli di lusso LVMH, proprietaria del marchio Louis Vuitton (**); il conglomerato giapponese Mitsubishi acquista la società di servizi olandese Eneco, produttore e fornitore di gas naturale, elettricità e calore nei Paesi Bassi; l'acquisto da parte della Novartis per 9,7mld della società biotecnologica The Medicines Company.

mercoledì 27 novembre 2019

Il pianeta dei calamari



Gli eventi meteorologici estremi dell'ultimo decennio sono solo i precursori di tempeste molto più devastanti, di ondate di calore più prolungate, di siccità più secche e incendi ininterrotti. Le barriere coralline di tutto il mondo moriranno, eliminando parti significative della catena alimentare. Lo scioglimento dei ghiacci perenni e l'innalzamento del livello del mare provocherà inondazioni su tutte le città costiere del pianeta, almeno un milione di specie terrestri morirà e porzioni su scala continentale della superficie del mondo diventeranno inabitabili.

Non sono le scene di un film catastrofista, ma ciò che ci aspetta in un prossimo futuro se continuerà lo scongelamento del permafrost presente in Russia, in Canada e sotto l'Oceano Artico (Mare di Barents). Migliaia di gigatoni di metano immagazzinato nel suolo, un gas serra quasi 80 volte più dannoso del biossido di carbonio.


martedì 26 novembre 2019

Hong Kong , una "rivoluzione" già fallita



A Hong Kong dal giugno scorso hanno luogo grandi manifestazioni, nate a causa dei tentativi da parte dell'amministrazione locale di approvare una legislazione per consentire l'estradizione nella Cina continentale. Si temeva che questa nuove norme sarebbero state sfruttate da Pechino per arrestare o intimidire critici e oppositori. In realtà, oltre alle preoccupazioni sui metodi antidemocratici del regime del cosiddetto Partito comunista cinese (PCC) e dei suoi tirapiedi politici nell'amministrazione di Hong Kong, alla base di queste proteste di massa vi è il deterioramento delle condizioni economiche e sociali che devono affrontare i lavoratori e i giovani (*).

lunedì 25 novembre 2019

Il signor Beppe Grillo e Addis Abeba


A Roma, in via Bruxelles, al civico 56, c’è un grande palazzone con facciata in marmo. Quell’edificio, costruito alla fine degli anni 1930 in una porzione di diecimila metri del parco di villa Grazioli, in zona Parioli, su progetto dell’architetto Clemente Busiri Vici, fu residenza di Pietro Badoglio. La faraonica residenza fu una sorta di compenso, a spese dello Stato, per la vittoriosa guerra d’Etiopia. Sul frontone il maresciallo fece scolpire nel marmo e in lettere cubitali l’incipit del telegramma che inviò a Vittorio Emanuele III: “OGGI, 6 MAGGIO 1936, SONO ENTRATO IN ADDIS ABEBA”. Per ironia della storia (e solo dio sa quant'è perfida la storia) ha voluto che diventasse la sede dell’ambasciata di uno Stato che si dichiara comunista: l’ambasciata della Repubblica popolare cinese.

*

Il signor Beppe Grillo in poche ore è stato ricevuto per ben due volte all’ambasciata della Repubblica popolare cinese di Roma. Una foto ritrae il nuovo ambasciatore, Li Junhua, con Grillo che lo tiene sottobraccio. Il comico ha riferito di aver portato del pesto all’ambasciatore. Il signor Grillo, benché privo di qualsiasi carica istituzionale, è il fondatore e il vero capo politico del Movimento cinque stelle, partito di governo al quale appartiene l’attuale ministro degli Esteri. In un paese che non sia una barzelletta, il signor Grillo sarebbe convocato dalle autorità per dare spiegazioni sulla sua visita e i relativi colloqui, e il ministro degli Esteri sarebbe chiamato in Parlamento a riferire.

In ogni epoca


Ai tempi della guerra fredda, la contrapposizione tra Stati Uniti d’America (la NATO) e l’Unione Sovietica (il Patto di Varsavia) fu d’ordine ideologico, per quanto l’Unione Sovietica non avesse nulla che fare con il comunismo e tanto meno con Marx, e per quanto gli Stati Uniti d’America fossero un paese marcatamente razzista e per certi aspetti fascista, governato in alternanza da una delle due fazioni della borghesia, con un ruolo predominante dell'establishment militare e dell'intelligence (*).


sabato 23 novembre 2019

Stronzi



Di fronte allo smarrimento e al progressivo impoverimento dei ceti medi causato dall’impetuoso cambiamento che viviamo oggi, i grandi pensatori della sinistra non sanno proporre altro, e nel migliore dei casi, che politiche di “riforma radicale”. Mai metteranno in dubbio che l’epoca del riformismo è morta e sepolta, che le dinamiche del capitale non si lasciano irretire dai loro tardivi scrupoli e dal bisogno di contrastare il prendere piede dei movimenti della destra più reazionaria.

Andassero a dire alla Mittal che deve produrre acciaio con il doppio della forza lavoro necessaria, e quindi a Bruxelles a ripetere che è necessario avere una legislazione fiscale unitaria in Europa. E ai francesi e cinesi … . Venissero a spiegare ai titolari degli ultimi negozi di prossimità che il nuovo ed ennesimo ipermercato in costruzione li costringerà a chiudere, ma che però avranno in tal modo l’occasione di cimentarsi con le nuove opportunità offerte dal mercato.

Delicati nei vostri gesti, la voce morbida, l’espressione riflessiva, non solo siete stati zitti, ma complici volenterosi di questo disastro. Sono passati trent’anni, ma era ieri. Nel 2019 strillate dicendo che lotterete (!!) per la parità di salario tra uomini e donne. A chi lo dite, alle decine di migliaia di donne che lavorano per le ditte di pulizia, nei campi e nelle serre, nei laboratori di confezionamento semi-clandestini, o quali lavoratrici domestiche in nero, a zero stipendio negli studi professionali? Stronzi, a chi volete darla ancora ad intendere?

venerdì 22 novembre 2019

Calo, calo, calo. Rialzo, rialzo, rialzo



Bisogna considerare una cosa, anche se da molto tempo appare ovvia, e cioè che il sistema del credito e quello della speculazione finanziaria costituiscono la base principale e il clima vitale del modo capitalistico di produzione. È in tale ambito, cioè nella sfera della circolazione, che appaiono più evidenti le contraddizioni del capitalismo, pur se la contraddizione principale risiede sempre nel peculiare modo di produrre.

Un esempio molto significativo è dato dal fatto che per investire il mio capitale invece di guadagnarci devo pagare. Il volume degli investimenti nel mercato dei bond è cresciuto al punto da portare i tassi in negativo e da registrare l’inversione della curva tra obbligazioni a breve e lungo termine. E ciò non riguarda solo i titoli di Stato (il 21 agosto la Germania ha emesso un Bund a 30 anni a tasso negativo (-0,11%), collocando 824 milioni su 2 miliardi, arrivando così ad avere rendimenti negativi su tutte le durate dei titoli, a breve e a lunga scadenza) ma anche  le obbligazioni corporate emesse da società private a tripla A che iniziano ad andare sotto lo zero. Acquisiscono capitali, in una crescita vertiginosa, non pagando nulla in cambio.

giovedì 21 novembre 2019

“Parole forti, parole sante” (cit.)







A dire il vero Zanchetta non è, al momento, accusato di aver stuprato bambini, ma di aver abusato ripetutamente di diversi seminaristi; tuttavia non sarà stato un episodio isolato. Ha ragione chi ha detto che per farsi prete bisogna avere dei problemi.

mercoledì 20 novembre 2019

Tragicommedie


Tra pochi giorni della marea che ha allagato Venezia non si parlerà più, fino al prossimo evento.

Picchi di marea sostenuti, noti come "acqua alta", si verificano periodicamente tra l'autunno e la primavera, quando le maree astronomiche sono rafforzate in concomitanza con i venti di scirocco che dal Canale d'Otranto raggiungono il loro massimo nella Laguna Veneta. È sufficiente un’occhiata a questi dati per rendersi conto che le alte maree eccezionali sono aumentate di gravità e di frequenza negli ultimi sessant’anni.

Alte maree =+140 cm. dal 1872 al 2019:
16 aprile 1936, 147 cm;
12 novembre 1951, 151 cm;
15 ottobre 1960, 145 cm;
4 novembre 1966, 194;
3 novembre 1968, 144;
17 febbraio 1979, 140;
22 dicembre 1979, 166;
1 febbraio 1986, 159;
6 novembre 2000, 144;
16 novembre 2002, 147;
23 dicembre 2009, 144;
25 dicembre 2009, 145;
11 novembre 2012, 149;
12 febbraio 2013, 143;
29 ottobre 2018, 156;
29 ottobre 2018, 148;
12 novembre 2019, 187;
13 novembre 2019, 144;
15 novembre 2019, 154.

In 78 anni, dal 1872 al 1950, l’alta marea solo in 1 caso ha superato i 140 cm, e in nessun caso i 150 cm. Inoltre, solo in 5 casi ha superato i 130 cm..

Dal 1960 a oggi i 130 cm. sono stati raggiunti o superati in 41 casi, e in molti altri casi la marea ha superato i 120 cm.. Pertanto l’accentuazione dei fenomeni estremi di "acqua alta" e la loro frequenza è databile.

Sulla base di tale tendenza, nel prossimo decennio è prevedibile il ripetersi di eventi simili a quelli degli ultimi vent’anni,  anche con cadenza più frequente e maggiore intensità.

martedì 19 novembre 2019

La pancia piena e il capitalismo ubriaco



Non esiste nulla senza contraddizione e nessuna società è o sarà senza conflitto. Proprio per questo non verrà mai meno la lotta per una società migliore. Anche il carattere assiomatico dell’odierna società, intesa come male minore, presto andrà a farsi friggere.

*

Se molti secoli or sono, un qualche riformatore sociale avesse lanciato questo messaggio: “bisogna cambiare il feudalesimo”, ebbene avrebbe riso tutta l’Europa. Se, ancor prima, Cicerone o Seneca avessero detto: “bisogna abolire la schiavitù”, ebbene le matrone romane li avrebbero rincorsi con un grosso bastone e poi costretti a spicciare domestiche faccende (*).

Errore esiziale è stato credere che mutando la forma giuridica dei rapporti economici, ossia procedendo al mero passaggio dalla proprietà privata a quella statale dei mezzi di produzione, ipso facto venissero a modificarsi i presupposti essenziali del rapporto tra capitale e lavoro, così come altri tipi di rapporti economici e sociali. E oggi noi vediamo chiaramente quali effetti sociali, istituzionali e politici produce la concentrazione della proprietà privata in poche mani private, che di fatto l’abolisce. Quanti ondeggiamenti su torrenti d’inchiostro nell’epoca nostra per dire che si vuole cambiare il capitalismo però mantenendo inalterati i suoi rapporti sociali essenziali.

Tutte le trasformazioni avvenute nei modi di produzione precedenti non hanno mutato sostanzialmente i rapporti di produzione, limitandosi a sostituire una forma di proprietà ad un’altra, una forma di sfruttamento con un’altra: dalla proprietà schiavista, alla proprietà feudale, alla proprietà borghese, alla proprietà di Stato; dallo sfruttamento degli schiavi, degli affittuari regi, dei coloni, allo sfruttamento dei servi della gleba, allo sfruttamento del lavoro salariato nelle forme della produzione moderna (**).

«Una formazione sociale non perisce finché non si siano sviluppate tutte le forze produttive a cui può dare corso; nuovi e superiori rapporti di produzione non subentrano mai prima che siano maturate in seno alla vecchia società le condizioni materiali della loro esistenza. Ecco perché l'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perché, a considerare le cose dappresso, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione» (Per la critica dell'economia, 1859).

(*) La rivolta degli schiavi guidata da Spartaco ha fatto epoca, però non sarebbe sensato pensare che essa potesse realmente mutare i rapporti di produzione allora vigenti e prevalenti. Viceversa Abramo Lincon poté legiferare per l’abrogazione della schiavitù poiché il mantenimento di tale forma di sfruttamento non era più conveniente come un tempo e riguardava una dimensione marginale dell’economia, ancorché localmente importante.

(**) Non fu il cristianesimo a mettere in crisi l’impero romano e con esso la schiavitù antica; fu bensì la crisi degli istituti economici, politici, religiosi a favorire la manumissio in ecclesia. Già se ne ebbero i prodromi molto tempo prima quando nell'atrium libertatis avvenivano le cerimonie di manomissione degli schiavi. Vi fu dunque un lento processo di trasformazione sociale ed economica, che, a un dato momento, divenne impetuoso e inarrestabile. Quella trasformazione, non potendo per varie ragioni assumere i connotati di un processo a guida politica quale lo intendiamo modernamente, assunse quelli di una contesa religiosa.

Gli schiavi non hanno decretato la fine del sistema schiavile, né i servi della gleba hanno creato la società borghese, né saranno i soli operai di fabbrica a dare la spallata definitiva al capitalismo.

lunedì 18 novembre 2019

L'esperto di capitalismo immateriale


Stefano Quintarelli, Capitalismo immateriale. Le tecnologie digitali e nuovo conflitto sociale, Bollati Boringhieri 2019, euro 16.

«Internet è una cosa molto reale. Nel XXI secolo è la sede della dimensione immateriale del mondo che è la maggiore base delle relazioni sociali ed economiche delle persone e delle aziende».

Si può iniziare a scrivere un libro anche peggio di così, ma bisogna impegnarsi. Più che con il computer, il libro sembra scritto da un computer. Un libro denso di truismi che si rincorrono l’un l’altro, del tipo:

«Resta tuttavia indubbio le società sono plasmate dalla tecnologia».

D’accordo, ma un qualunque chierico borghese potrebbe obiettare che in tal modo si avvilisce la vita umana al rango di una mera rappresentazione materiale, pertanto sarebbe da evitare di assumere apoditticamente che tutti i mutamenti sociali siano i sottoprodotti automatici dello sviluppo tecnologico, altrimenti ripiombiamo nel materialismo feuerbachiano: l’uomo è ciò che mangia.

Come possiamo credere che l’antica società egizia sia stata plasmata dalla tecnologia più ancora che dalle condizioni naturali? E quella romana antica lo fu sicuramente molto di più dalle conquiste territoriali, dal costituirsi della grande proprietà fondiaria e dalla disponibilità di schiavi. Quindi l’enorme impatto che ebbe l’espansione europea dei secc. XV-XVI. Inoltre e senza nulla togliere al ruolo centrale svolto dalla scienza e dalla tecnologia nello sviluppo dell’economia moderna, non va sottaciuto il cambiamento apportato nella storia mondiale dalle grandi rivoluzioni come quella americana, francese, russa e cinese.

sabato 16 novembre 2019

Il litio della discordia


Le proteste popolari in Cile causate dalla crisi economica hanno avuto come effetto l’annullamento del vertice sul clima, COP25. Già l’anno scorso fu annullato il vertice sul clima che si doveva tenere in Brasile motivando ragioni finanziarie. Tale decisione arrivò un mese prima dell'insediamento del presidente fascista Jair Bolsonaro, il cui ministro degli Esteri respingeva la tesi del cambiamento climatico ritenendola fondata su una cospirazione “culturale marxista” volta a indebolire l'Occidente.

Tra l’altro la cancellazione del vertice decisa dal presidente Piñera ha mandato a monte il piano di Trump e di Xi Jinping per la firma di un nuovo e sostanziale accordo sul commercio. Quanto alla Bolivia, con la scusa dei brogli elettorali (gli Usa se ne intendono), la senatrice Jeanine Áñez, appoggiata dall’esercito, si è autoproclamata presidente.

Si tenga conto che il lago salato boliviano di Salar de Uyuni ha la caratteristica di contenere il 47% delle riserve mondiali calcolate di litio (oltre a potassio, manganese, ecc.). Il governo boliviano aveva intenzione di sfruttare tali risorse in partnership tra la boliviana YLB (Yacimientos de Litio Boliviano) e la ACI Systems Alemania (ACISA) per la realizzazione a Potosí di un impianto di idrossido di litio e una fabbrica di batterie per veicoli elettrici (40.000 tonnellate all'anno di idrossido di litio dal 2022, per un periodo di 70 anni), accordo concluso nel gennaio 2019. Oltre l'80% del litio doveva essere esportato in Germania, aveva dichiarato lo scorso dicembre Wolfgang Schmutz, CEO di ACI Group, la società madre di ACISA.

La realizzazione del progetto si è però ufficialmente interrotta il 3 novembre, quando con il decreto supremo 4070 è stato abrogato il decreto supremo 3738 del 7 dicembre 2018, cancellando l’autorizzazione al progetto. Questa mossa mette in crisi il futuro della mobilità elettrica tedesca, dunque europea.

Prima delle elezioni, Morales aveva accusato l'opposizione di aver organizzato le proteste contro il progetto al litio per minare il suo governo. In seguito alle proteste Morales è stato spinto a firmare il decreto di revoca della joint venture. Anche i leader del partito MAS William Cervantes (sindaco di Potosí), Juan Carlos Cejas (governatore di Potosí), Iván Arciénega (sindaco di Sucre) e Orlando Careaga (senatore di Potosí), rinunciavano alle rispettive cariche. A capo delle proteste figura tal Marco Antonio Pumari Arriaga, presidente del Comité Cívico Potosinista (Comcipo), taxista e uomo di paglia della protesta, che chiede una maggiorazione dei canoni di sfruttamento da parte ACI Systems. A far da concorrenti alla società tedesca nella gara per la joint venture c’erano società canadesi, russe e cinesi, ma nulla esclude che a metterci lo zampino per far saltare l’accordo vi siano gli Usa.

giovedì 14 novembre 2019

Venezia, la luna e tu


La metà del permafrost si trova in Russia.  Oltre la metà del territorio russo è costituita da permafrost. Grandi città e piccoli villaggi sono costruiti su tale terreno ghiacciato che ha una profondità media di duecento metri. Il permafrost si sta scongelando, tanto che gli immobili (case e ospedali) vengono dapprima puntellati e poi abbandonati. Lo scongelamento dei permafrost sta provocando enormi crateri che si allargano di circa 15 metri ogni anno, e sprigiona metano, un gas serra molto più pericoloso della stessa anidride carbonica.

Tuttavia non c’è di che preoccuparsi, la Russia è lontana.

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mercoledì 13 novembre 2019

Dovrò quindi rimproverare i fiori di glicine


Se avete apprezzato, che so, I miserabili di Hugo, oppure Port Royal di quell’”imbecille” Sainte-Beuve (il complimento non è mio), allora La storia di Genji, l’opera suprema del canone classico nipponico, potrebbe deliziarvi fino al punto da farvi balenare l’idea, non solo bizzarra ma temeraria, di cimentarvi con la lingua giapponese.

Il volume einaudiano a vederlo mette soggezione poiché consta (in edizione economica, esiste anche in due volumi in ediz. di pregio) di 1235 pp. in corpo 11, più circa 150 pp. di note in corpo 6, il tutto preceduto da XLVII pp. d’Introduzione. Opera in prosa, ma intercalata di meravigliose strofe poetiche, tradotta dal giapponese da Maria Teresa Orsi, è composta da 54 capitoli redatti durante il periodo Heian (*), scritta da una nobildonna nipponica, Murasaki Shikibu, dama di corte (sulla biografia, l’Introduzione, p. XLIV e sgg). L’autrice scriverà anche un breve diario e una raccolta di poesie.

martedì 12 novembre 2019

L’odio


L'odio è un sentimento primordiale, genuino, fatto di pochi ingredienti. Non deve essere confuso con l'invidia, ovviamente, ma questa è spesso una componente sottaciuta. Può essere odio quello dei tifosi di una squadra per quelli della compagine avversaria, per esempio, oppure odio razziale, religioso, di classe (*). L’odio è un sentimento indegno solo se promana dagli altri e per interessi opposti ai nostri. Ma è anche qualcosa di più complicato.

Quello ideologicamente più strutturato è l'odio per chi ha idee politiche diverse dalle nostre. Del resto, chi, quantomeno, non aborre il comunismo? La tragica maschera dell’utopica uguaglianza dietro la quale si nasconde il Male! In certi ambienti essere comunista è molto peggio che essere juventini, il che è tutto dire. Ma anche per quelli che ritengono di nutrire cristallini sentimenti democratici il passo dall'idiosincrasia all’odio può essere breve. È vero, l’estremismo di massa, l’intolleranza, il desiderio disperato di un cambiamento radicale sono difficile da suscitare. Tuttavia giunge il momento culminante, che in genere fa seguito a un picco di crisi e incertezza economica, in cui il film si ripete. Cambiano gli attori, i protagonisti e le comparse, ma la sceneggiatura nei suoi refrain resta sostanzialmente immutata. Anche laddove non nasca l’odio vero e proprio, viene a regnare l’indifferenza per ciò che accade agli “altri”.

(*) Un tempo vigeva il reato d’incitamento all’odio di classe. L’articolo in questione fu dichiarato incostituzionale con sent. 23 aprile 1978, n. 108; tuttavia fu trovato subito un escamotage: tale sentenza modificava il reato in questione, trasformandolo in un reato di pericolo concreto, nel senso che l'istigazione all'odio fra le classi sociali doveva essere attuata in modo pericoloso per la pubblica tranquillità. Infatti, pur non determinando la commissione di un reato specifico, sobillare alla disobbedienza e alla rivolta inquieta chi ti sfrutta, e dunque tale comportamento va punito a norma di legge. Quando si dice la legge uguale per tutti. Perciò i giudici continuarono ad impacchettare, nei “mandati di cattura” (si chiamavano così),  il reato d’incitamento all’odio di classe assieme ad altre eclatanti imputazioni. Quello dei magistrati era invece rubricato come un sano odio di classe e di casta.

Scriveva l’11 gennaio 1972 Luigi Pintor: «Spesso ossuti e avvizziti, più spesso obesi e flaccidi, col viso marcato dalle nefandezze del loro mestiere, ogni anno ci appaiono vestiti da pagliacci, come non osano neppure gli alti prelati. Chi sono? Sono gli alti magistrati che inaugurano l'anno giudiziario, per dirci che bisogna mettere più gente in galera e tenercela, e quale gente e perché. Leggete altrove l'elenco minuto dei morti ammazzati in un’industria […]. Questi sono omicidi di cui è intessuto il progresso nazionale. Sono delitti di classe, dietro cui c'è lo sfruttamento quotidiano di milioni di uomini […]».

lunedì 11 novembre 2019

Il tempo e la differenza


In una recente intervista Rossana Rossanda dice:

« … il nucleo del pensiero rivoluzionario di Marx non è stato mai realizzato davvero. La mia ortodossia fa riferimento a questa realtà. Il comunismo che abbiamo conosciuto è tutt’altra cosa. Pieno di cose orribili».

Se era “tutt’altra cosa” dal “nucleo del pensiero rivoluzionario di Marx”, che cos’era realmente quel “comunismo che abbiamo conosciuto”? Pieno di cose orribili, d’accordo, ma esattamente?

Questa era la domanda più interessante che l’intervistatore doveva fare a Rossana Rossanda, ma non gliel’ha fatta. Evidentemente l’intervistatore conosce a menadito il “nucleo del pensiero rivoluzionario di Marx” e ciò che lo differenziava dal “comunismo che abbiamo conosciuto”.

Personalmente non ho conosciuto nessun tipo di “comunismo”, né quello di Marx (e questo è pacifico) e nemmeno di altro tipo.

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domenica 10 novembre 2019

Pollo e spaghetti (o polenta)


Stamani, alla radio di Stato, sentivo il giornalista di turno affermare che la responsabilità del montante nazionalismo andrebbe ricondotta al forzato internazionalismo dell'Unione Sovietica imposto ai paesi dell'Est. 

Gli ideologi si stanno prendendo avanti col lavoro, salvo poi stracciarsi le vesti per il diffuso neofascismo, come se anche questo non fosse il risultato della crisi del sistema e dello sdoganamento avvenuto dopo il 1989.

Più pericoloso del neofascismo è il criptofascismo, e massimamente colpevoli coloro che gli offrono tribuna mediatica e se ne fanno interlocutori. 


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"È del tutto sbagliato credere che all'improvviso lo Spirito Santo fosse sceso nelle piazze di Lipsia e avesse cambiato il mondo", ha confidato l'allora cancelliere tedesco Helmut Kohl nel 2001 al suo biografo Heribert Schwan.

Tre settimane prima della “caduta” del muro, il comitato centrale del SED rovesciò Honecker e lo sostituì con Egon Krenz e poi con Hans Modrow. Insomma, la “rivoluzione” era già cominciata all’interno dei palazzi del potere.

Ciò che infastidiva di più la classe media (pastori protestanti, avvocati, docenti e artisti) del sistema della DDR, non era tanto l'oppressione politica, ma il fatto che mancassero delle redditizie opportunità di carriera quali quelle offerte alle loro controparti in Occidente. Per esempio, Angela Merkel, attuale cancelliere, e Joachim Gauck, poi presidente della Repubblica federale, hanno iniziato la loro carriera politica a est (*).

Da questo punto di vista certe vicende storiche si prestano a letture meno retoriche e celebrative.

(*) Il predecessore di Joachim Gauck, Christian Wulff, dovette dimettersi per vicende giudiziarie legate a un finanziamento. Il predecessore di Wulff, Horst Köhler, fu a sua volta dimissionario per certe sue dichiarazioni; era stato direttore amministrativo del Fondo monetario internazionale ed è membro della commissione trilaterale.

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sabato 9 novembre 2019

Tutti



Segnalo un post del 6 novembre 2014, la cui lettura è suggerita soprattutto agli anticomunisti di ogni stagione, agli anticapitalisti di orientamento marxista ma anche a quelli che oggi si vergognano di dirsi marxisti, ai delusi e scontenti tout court, agli orfani del “comunismo” e agli smarriti sulla “terza via”, a quelli che, ad oltranza, considerano malgrado tutto preferibile l’attuale sistema ad ogni altro, e pure a coloro secondo cui Marx è okey per la pars destruens ma è troppo poco predittivo e comunque inaffidabile per la pars construens. Insomma, tutti.

venerdì 8 novembre 2019

La fine di un gigantesco equivoco


Ci sono più di 80 università e college in Germania. Nessuno di questi enti è guidato da un tedesco orientale. Ci sono più di 200 ambasciatori tedeschi, ma non ci sono quasi tedeschi dell'est. E per lungo tempo c'era solo un segretario di Stato della Germania orientale, Stephan Steinlein, che era al ministero degli Esteri (*). Per non parlare dell’umiliante querelle che seguì l’unificazione sul riconoscimento delle qualifiche professionali, cosa che faceva apparire i tedeschi dell’Est come una massa di analfabeti da “rieducare” anche sotto il profilo tecnico-scientifico.

Ad ogni modo il diciotto brumaio 1989 ha messo fine a un gigantesco equivoco durato fin troppo, e cioè che il dogmatismo di stampo stalinista (**), quella falsa rappresentazione del comunismo e del materialismo dialettico che ha esercitato la sua influenza in modo devastante sulle società dell’est Europa e universalmente sul marxismo teorico, avesse a che fare con il comunismo. Non si possono confezionare a priori le società e gli uomini e imporre loro vedute e opinioni che hanno il benestare delle autorità statali. 

mercoledì 6 novembre 2019

Non più di tre pasti il giorno


La Lega, secondo i sondaggi, sale nei consensi e i soliti altri scendono. Il motivo fondamentale non riguarda solo l’incertezza mostrata dal governo sulla prossima manovra economica e certe annunciate misure ad capocchiam, quanto il fatto che gli sbarchi degli africani sono ricominciati. Errore non essere andati alle elezioni, doppio errore non aver lasciato fosse la Lega e i suoi compari a sbrogliare la matassa dell’immigrazione e quella dell’aumento dell’Iva. Triplo esiziale errore è stato quello di fare un governo in condominio con un imbecille, anzi con due, più precisamente un governo d’idioti.

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La situazione dell’ex Ilva di Taranto meriterebbe un’analisi psichiatrica prima ancora che una riflessione di strategia industriale, magari con la definizione degli obiettivi entro un piano di politica economica e sociale. Ma che vai a dire quando dio vuole che a occuparsene siano ancora e sempre dei folli, per cui c’è da temere che finirà grossomodo come la faccenda Alitalia (un milioncino di euro buttato ogni giorno, pari a 365 nuovi asili nido l’anno, per esempio), a meno non si tratti, poiché tutto può essere in questo paese di debosciati, di un deliberato piano di affossamento, la qual cosa sarebbe ancora più demenziale. Un discorso a parte meriterebbe la magistratura, non solo su questo caso, ma non vale la pena di rischiare.

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martedì 5 novembre 2019

Gutenberg, non Hitler


Ogni giorno ha il suo divertimento.  Il Domenicale del Sole 24ore prende la sua cantonata. La didascalia della foto che accompagna l’articolo recita: “Il monumento in ricordo del rogo dei libri del 1933 a Piazza Bebel (Bebelplatz) sul lato sud di Unter den Linden”.

Precisazione topografica fuorviante a parte (*), che cavolo c’entrano Grass, Böll, autori del dopoguerra, ma per altri versi anche Lutero, Kant, Schiller, Die Gebrüder Grimm (i fratelli Grimm !?) con i falò di libri accesi il 10 maggio 1933? E poi, perché solo autori tedeschi? E soprattutto dov’è Marx, che piaceva tanto fatto arrosto e ora piace lesso e senza barba? Evidentemente la colonna di libri in effigie riguarda altro.

A Berlino, nella Bebelplatz sono collocati effettivamente targhe e monumenti a ricordo dell'evento del 1933, ma la "scultura" della foto non c’entra nulla. Anzi, non esiste più dal 2006. Ebbe vita per pochi mesi in occasione dei mondiali di calcio ed era dedicata a un certo Johannes Gensfleisch, un orafo e, a tempo perso, tipografo.

Bastava leggere qui.

(*) Dire "sul lato sud di Unter den Linden" è come dire sul lato sud della Nomentana a Roma.



lunedì 4 novembre 2019

La storia secondo Melloni e il solito Chiaberge

Con aggiornamento e riproduzione di documenti in nota.







Franz Papen e Angelo Roncalli indubbiamente si conoscevano, si dice anzi che fossero amici (*). Tuttavia è assurdo affermare che nel 1941 Roncalli rinfacciasse le camere a gas a Papen; queste non erano state ancora attivate e ad ogni modo nessuno ebbe notizie di esse per molto tempo ancora (anche negli ambienti più informati). Si ricordi che la conferenza di Wannsee è del gennaio 1942 (**).

Quello che è certo: dopo la morte di Pio XI, nel febbraio del 1939, il suo successore Pio XII non rinnovò a Papen il titolo onorario di Cameriere papale; Giovanni XXIII restituì a Papen il titolo il 24 luglio 1959. E fece anche molto di più quando quel criminale, che ebbe parte non trascurabile nell’ascesa di Hitler al cancellierato (e fu suo Vice) e in altre spregevoli azioni al servizio dei nazisti, fu processato a Norimberga.

È di rilievo, sul sito della Yale Law School, il giudizio contrario del membro sovietico del Tribunale militare internazionale di Norimberga, Iona Timofeevich Nikitchenko, in opposizione alla sentenza relativa, tra gli altri, all’imputato von Papen. La relazione del giudice sovietico contraria alla mite condanna inflitta a Papen fu scritta assieme al giudice inglese William Norman Birkett.

Sovrapporre a Salvini dei giudizi espressi a suo tempo su Hitler è davvero risibile. Se la situazione non cambia in meglio (e non cambierà) ci sarà da digerire ben altro che Pane & Nutella. 

(*) Sui rapporti tra Roncalli e Papen: Rapporto di mons. Roncalli sulla sua visita a von Papen, ambasciatore ad Ankara, il 13 agosto 1940, in: Le Saint Siège et la guerre in Europe, Libreria editrice vaticana, 1967, pp. 105-111.



E, ancora poi nel 1941:


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«Roncalli asserì in un discorso per la commemorazione dei Patti Lateranensi in San Marco nel 1954: nonostante Mussolini fosse divenuto, in seguito, motivo di grande tristezza per il popolo italiano, è umano e cristiano ricordare “la sua valida e decisa cooperazione allo studio e la conclusione dei patti lateranensi”», sta in: Pio XI nella crisi europea, a cura di R. Perin, edizioni Ca’ Foscari, Atti del Colloquio di Villa Vigoni, 4-6 maggio 2015, p. 235.

"Nonostante" questo e quell'altro per i preti ciò che conta è la pecunia (QUI).


(**) «Alla fine del 1941 [i] primi esperimenti con i furgoni a gas, un metodo considerato più adeguato all’umanità degli esecutori. Ma quei furgoni-killer non presero mai  piede» (Adam Tooze, Il prezzo dello sterminio, p. 580.

Lo sterminio degli ebrei da parte nazista aveva sicuramente motivazioni ideologiche, ma queste durante il conflitto mondiale dovevano passare in secondo piano rispetto a motivazioni di ordine economico.  Ad Auschwitz (unico campo di sterminio con camere a gas) o nel resto della Polonia, si eliminavano gli ebrei non abili al lavoro soprattutto per questioni di economia alimentare. Per lo stesso motivo si fecero morire d’inedia centinaia di migliaia di prigionieri russi e di altre nazioni, compresi migliaia di italiani internati.

domenica 3 novembre 2019

In memoria


Pier Paolo Pasolini si doleva della scomparsa delle lucciole. Dispiace a tutti di quella e di altre estinzioni causate dall’industrializzazione e dall’urbanesimo. In quegli anni da noi scompariva anche e in gran parte l’antica miseria, che alcuni dicono avesse una sua dignità, considerazione di chi non ha visto bene in faccia quella realtà che a sé tutto piegava e avvolgeva.

Oggi siamo alle prese con le cosiddette “nuove povertà”, assolute e relative, vere o solo percepite. Le statistiche ci parlano di un milione di bambini che vivono condizioni di povertà in Italia. Una situazione gravissima e che dovrebbe quantomeno imbarazzare chi farnetica di etica meritocratica e vanta la costruzione di nuovi bastioni di Orione. Ma tant’è.

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