L’inserto domenicale de Il Sole 24 ore dedica la prima pagina a quello che definisce “Il maestro dell’arte italiana” (figuriamoci gli altri), vale a dire M. Pistoletto. Riproduce anche una sua “opera”, vale a dire un QRcode a colori, che, sostiene il maestro, è stato “realizzato in collaborazione con l’intelligenza artificiale”. Un po’ come se Leonardo ci avesse raccontato che la sua Mona Lisa fu realizzata in “collaborazione” con i suoi pennelli. Ah no, l’intelligenza artificiale è tutt’altra cosa.
Vorrei ricordare che Yann LeCun, il capo dell’intelligenza artificiale di Meta, ha affermato che l’intelligenza artificiale non è intelligente come un gatto e non riesce nemmeno a capire come caricare una lavastoviglie. Il nostro maestro accompagna l’”opera”, cioè il QRcode a colori, con un testo “che la introduce e spiega”. Eh già, perché se non te la spiegano potresti prenderla per un QRcode che ha avuto un percorso in lavatrice.
Il QRcode di Pistoletto “è visivamente astratto ma è contemporaneamente figurato e letterario”. Se vi chiedete perché un QRcode sia tutto ciò, Pistoletto ve lo spiega: è “un QRcode [che] contiene una narrazione video, che è essa stessa un mio lavoro, il quale a sua volta riporta un testo tratto dal mio libro La Formula della Creazione (in maiuscolo ovviamente).
Attenzione però, il video contenuto nell’opera “è intitolato Il Caso e inizia con la corsa attraverso la città, della Sfera dei giornali attualmente esposta nella sede del Sole 24 Ore. Nel video la sfera diviene una palla che entra nel campo di calcio ed è giocata dalle due squadre nel concorso per la vittoria, che equivale alla pace: la pace sportiva che sostituisce la guerra distruttiva”. Nel preciso istante in cui percepite tutte queste cose, udirete l’ululato di una sirena. Non preoccupatevi, è l’ambulanza che viene in soccorso del maestro dell’arte italiana.
Ovviamente sono io che non capisco, che vedo nelle “opere” del Pistoletto & C. l’ignominioso che compete con l’infantile. La mia è un’ossessione, quella di che cosa fa il capitalismo a quella che viene chiamate arte astratta, concettuale e simili. L’illusione funziona perfettamente, in ogni occasione, le élite culturali, politiche, economiche nel loro narcisismo regressivo si offrono una facile vittoria simbolica. Tutto comprendono e soprattutto acquistano al giusto prezzo di mercato, incapaci di riconoscere il carattere antisociale di questo genere di “arte”, che ha prodotto una desensibilizzazione senza precedenti e un cinismo che va di pari passo con l’indifferenza.