lunedì 8 gennaio 2024

Esterno giorno

 

Nonostante il fatto nella sua realtà storica si sia esaurito, ieri sera è stata aggiunta un’altra vagonata d’immondizia sul cosiddetto caso Moro. Pagliacci.

Non esistono segreti su via Fani o sul luogo di detenzione del prigioniero. Semplicemente non sta in tasca che un gruppo di proletari, motivati e determinati, abbia portato a termine un’operazione certamente complessa ma non impossibile.

Se segreti vi sono, essi riguardano la gestione della crisi da parte del potere, governo (Cossiga è Macbeth) e partiti politici (personaggi tanto lamentosi quanto sinistri, gerarchi della Democrazia Cristiana cinici e codardi che sfilano davanti alla moglie di Moro per essere perdonati in anticipo per il fatto che lo sacrificheranno sull’altare della strumentale “ragion di Stato”), quindi gli inossidabili e osceni stalinisti, mostri infantili di “nessuna trattativa, e poi ancora gli apparati e le solite organizzazioni collaterali a mischiare le carte.

Papa Paolo VI, per il quale il denaro è “l’escremento del diavolo”, è stato in quel frangente l’ultimo ladro che si rifiuta di dire le parole che potrebbero aiutare a salvare la vittima.

Non serve ricamare sui memoriali e le testimonianze di questo o quell’altro, se onestamente si ha di mira la verità e non le suggestioni e le fantasie. È necessario tenere sempre presente che la verità, come le forme che la portano, evolve nel tempo. Pertanto, il testimone più attendibile di quel momento è proprio l’onorevole Aldo Moro, l’artefice del “grande compromesso”; è sufficiente leggere attentamente le sue lettere, laddove l’uomo Moro parla, esprime il suo odio verso chi lo ha abbandonato.

Le Brigate Rosse hanno fatto il lavoro che molti si aspettavano da loro. Questo è stato il loro errore.

1 commento:

  1. https://www.officinadeisaperi.it/materiali/aldo-moro-tutta-la-dietrologia-mistero-per-mistero-da-il-manifesto/

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