mercoledì 28 febbraio 2024

Una missione di successo (per gli azionisti)

 

Del lander Intuitive Machines Nova-C Odysseus non si parla più (non a caso). Che fine ha fatto dopo essere arrivato sulla Luna? Realizzato da una ditta di Houston, puntava ad esplorare il polo sud lunare in vista della costruzione di una base permanente. E invece la prima missione privata sulla superficie della Luna si è conclusa prematuramente ieri a causa di un atterraggio che ha fatto sì che il lander finisse su un fianco, incapace di utilizzare i pannelli solari per ricaricare le batterie e con diverse antenne puntate nella direzione sbagliata.

Ciò avviene dopo il fallimento di Peregrine Lunar Lander un mese fa. Poco dopo la separazione dal lanciatore era avvenuto un guasto al sistema propulsivo che aveva compromesso la missione principale, ossia l’allunaggio.

Odysseus, il componente principale della missione IM-1, è stato lanciato il 15 febbraio da un razzo SpaceX Falcon 9 ed è sceso sulla superficie della Luna sette giorni dopo. Il telemetro laser del lander non ha funzionato perché i tecnici di Intuitive Machine non sono riusciti a sbloccare un interruttore di sicurezza. Il telemetro misura il tempo che intercorre tra il momento in cui un impulso luminoso viene emesso da un laser e il momento in cui viene rilevata la luce riflessa, ed è fondamentale per misurare altitudine e velocità di avanzamento del veicolo durante l’atterraggio. I telemetri sono un componente standard della stragrande maggioranza di tutti i moderni sistemi di atterraggio.

Pertanto la missione era già destinata al fallimento prima ancora d’incominciare. Solo che il problema del telemetro è stato scoperto quando la navicella era già in viaggio verso la Luna e nessun software a bordo era in grado di sbloccare l’interruttore da remoto. Complimenti.

Di conseguenza, si è stati costretti a utilizzare il Navigation Doppler Lidar della Nasa per il rilevamento preciso della velocità e della distanza durante l’atterraggio, ossia uno degli strumenti sperimentali a bordo. Il sistema secondario, sostituto del telemetro, ha però funzionato parzialmente, ma già questo ha consentito di evitare che Odysseus precipitasse sulla Luna come un meteorite. Si stima che Odysseus sia atterrato sulla Luna a circa il doppio della velocità prevista.

Il responsabile della navigazione della compagnia privata, Mike Hansen, ha dichiarato a Reuters che la perdita dei telemetri è derivata dalla decisione della società di rinunciare a un test di accensione del sistema laser per risparmiare tempo e denaro durante i controlli pre-volo dellOdysseus presso il Kennedy Space Center della NASA in Florida. “Quello è stato un rischio come azienda che abbiamo riconosciuto e accettato”. Ancora complimenti.

La missione privata era stata salutata con toni enfatici dai media: il New York Times ha affermato che l’atterraggio avrebbe “inaugurato un’era più rivoluzionaria” di voli spaziali più “economici”. Il Washington Post lo ha definito “un passo significativo verso il piano della NASA di riportare gli astronauti” sulla Luna. Il Wall Street Journal ha affermato che l’atterraggio ha rappresentato una “pietra miliare” per l’industria spaziale. Repubblica può solo scopiazzare quanto scrivono gli altri.

Odysseus è stato costruito e lanciato da Intuitive Machines, una società aerospaziale co- fondata da Stephen Altemus, Tim Crain e dal miliardario iraniano-americano Kam Ghaffarian. Lo scopo? Reinventare la ruota.

Il primo atterraggio morbido sulla Luna, tecnicamente molto più impegnativo di quello di Odysseus, è avvenuto quasi sessanta anni fa, nel 1966, ad opera dei sovietici, al quale ne sono seguiti altri e il primo ritorno robotico di una navicella è nel 1970. Senza dimenticare le formidabili imprese della Nasa con i famosi sbarchi dell’Apollo 11, 12, 14, 15, 16 e 17.

Ciò non vuol dire che i progetti Luna o Apollo fossero di per sé impeccabili. Subirono numerose battute d’arresto, inclusa la tragica perdita degli astronauti dell’Apollo 1 in un incendio durante una prova di lancio. Tuttavia si trattava di progetti assolutamente innovativi che hanno avuto, nel loro insieme, il merito di dimostrare le capacità dell’umanità di sviluppare tecnologie e metodi scientifici. Progetti e missioni che nessuna società privata, o anche più società private tra loro consorziate, avrebbe potuto realizzare con successo.

Ciò è stato dimostrato ancora una volta dall’esplosione del lander Astrobotic Technology a gennaio, poco dopo il suo lancio, dallo schianto del lander SLIM della società giapponese Ispace nel 2023 e dallo schianto di Beresheet nel 2019, un lander sviluppato privatamente dalla società israeliana SpaceIL. E poiché la Stazione Spaziale Internazionale non è in grado di realizzare profitti, è prevista la sua deorbitazione e la sua distruzione entro il 2030.

Tutto ciò che sta succedendo da qualche decennio nei più variegati settori non fa parte di un complotto. Si è fatta strada l’idea, dunque siamo nella sfera dell’ideologia, che tutti ciò che è pubblico è inefficiente e inutilmente dispendioso, mentre, viceversa, ciò che è “privato” sarebbe sinonimo di efficienza, economicità e successo. Su come si sia fatta strada questa ideologia totalitaria dobbiamo interrogare anzitutto noi stessi. Ma non basta; bisogna guardare su quali basi materiali, quindi su quali interessi concreti, poggia tale totalitarismo ideologico.

Uno tra i molteplici e infiniti esempi è dato da questo fatto: le azioni di Intuitive Machines sono quotate al NASDAQ. Gli azionisti sollecitavano un lancio di successo il più presto possibile per aumentare il prezzo delle azioni. Da questo punto di vista la missione è stata un successo. Il valore dell’azienda è più che raddoppiato nel periodo precedente al lancio e rimane circa il 40% più alto rispetto all’inizio del mese, nonostante i forti cali dopo che la società ha segnalato i problemi connessi all’atterraggio del lander.

L’esplorazione spaziale (così come altre questioni che riguardano l’intera umanità) dovrebbe essere un’impresa intrinsecamente internazionale, che richiede pianificazione, risorse, ricerca e infrastrutture di tutto il mondo per avere successo. Non può essere subordinata al profitto privato (o al militarismo) sulla base di società rivali, non importa quanti soldi possa avere una figura come Elon Musk.

3 commenti:

  1. https://diciottobrumaio.blogspot.com/2024/02/una-missione-di-successo-per-gli.html

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    1. Franco, mi pare di averlo già letto 🥰

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    2. l'età gioca brutti scherzi🥰
      https://www.limesonline.com/limesplus/il-nuovo-settore-spaziale-tra-privatizzazione-e-militarizzazione-14709003/

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