domenica 9 giugno 2024

Il mercato artificiale dell’energia

 

Fateci caso, quelli che dicono che il lavoro non è una merce, poi parlano di “mercato del lavoro”. Il termine mercato non è altro che un sostituto di: capitalismo. E che cos’è il capitalismo se non un sistema di estorsione e rapina?

Come ogni altra merce, anche il prezzo della forza-lavoro è soggetto alla “libera fluttuazione” tra domanda e offerta? Solo teoricamente, in quanto la “libera fluttuazione” dei prezzi è in gran parte un mito, roba per apprendisti mascalzoni che si abbeverano a The Road to Serfdom.

Per i cosiddetti “consumatori” ciò funziona solo quando vengono soddisfatte condizioni che nella realtà non sono mai soddisfatte, a cominciare dalla possibilità di acquistare un sostituto del bene il cui prezzo sta esplodendo. Ciò però non esiste, o lo è in modo molto imperfetto, esempio per le materie prime, come ha dimostrato la crisi petrolifera del 1973 o quella recente del gas.

E poi ci sono mercati assurdi, creati dal nulla. La cosa peggiore è l’elettricità (il mercato dell’energia elettrica e del gas in Italia è stato liberalizzato, per effetto del recepimento delle direttive europee, a partire dal 1999, con il Decreto Bersani). Ecco un bene necessario, addirittura vitale, che è di fatto un monopolio. Ebbene, in nome della libertà di scelta del consumatore, questo essere astratto, magico e onnipotente, si è deciso politicamente di creare un “mercato” artificiale dell’energia.

Si trattava di consentire a qualsiasi operatore privato di insediarsi sul mercato della distribuzione dell’energia e di far sì che questi nuovi utenti delle reti di distribuzione beneficino di un diritto di accesso “libero, trasparente e non discriminatorio”. Viene da ridere (da piangere) solo a sentirlo dire. In realtà, lo smantellamento dei monopoli pubblici della distribuzione vigenti in molti paesi europei ha avuto esattamente l’effetto opposto. Con la fine del mercato tutelato, i prezzi di vendita dell’energia elettrica ai privati sono aumentati, soprattutto in Italia.

Come si vede dalla tabella, il prezzo in Italia è quasi un terzo più alto della media europea. Nel giugno 2014 in Italia era a 81.6 e ora è a 105.24. Lo stesso aumento dei salari e pensioni?

Del resto è nella natura stessa di questo sistema economico tutelare gli interessi dell’offerta piuttosto che della domanda. Il diritto di accesso “libero, trasparente e non discriminatorio” è semplicemente il grimaldello ideologico-giuridico per agevolare la rapina.

In questo mercato, i fornitori, che vendono tutti la stessa merce, ricorrono all’avvelenamento delle persone vulnerabili, in particolare gli anziani, per vendere loro contratti a basso costo. E dal lato del consumatore è una gran rottura di coglioni un grattacapo sapere se cambiare fornitore o meno. In realtà basta andare sul sito dell’Arera per rendersi conto che non esiste di fatto una reale concorrenza.

Ce lo dice, a proposito del gas (ma vale anche per l’elettricità) lo stesso Besseghini, presidente di Arera: “Non basta la concorrenza per abbassare i prezzi: il mercato del gas è concentrato”, ovvero è un mercato sotto monopolio privato. L’Arera comunica: Elettricità: bollette in calo del 19,8% nel secondo trimestre 2024. Nel mercato tutelato!

Arera calcola che nel 2024 i clienti in tutela pagheranno l’energia in media 33 centesimi al kilowattora; i clienti sul mercato libero nel 2024 pagheranno l’energia 38 centesimi al kilowattora. Salvo complicazioni.

4 commenti:

  1. Esiste anche un mercato del voto se non erro.
    Milioni di persone vanno a votare per un parlamento senza poteri (chi legifera è la Commissione Europea).
    CAPRE!

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  2. Se fossi come Woody Allen nel film "Il dormiglione", mi sveglierei da un lungo sonno e direi: "impossibile. L'energia elettrica è stata nazionalizzata nel 1962" . Poi mi renderei conto che oggi l'Enel si occupa di ecologia e di decarbonizzazione. Non può certo correre dietro a quegli obiettivi da anni '60, come l'energia accessibile a tutti a prezzi bassi. Inoltre c'è di nuovo concorrenza, e ai prezzi ci pensa quella.
    P.S. La tua piattaforma mi segnala con sottolineatura il termine "decarbonizzazione". Di' che si aggiorni, cazzo.

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  3. Correggi l'inizio del penultimo capoverso.
    Ciao bella

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