lunedì 24 luglio 2023

«La libertà schiacciata dai padroni del mercato»

 

«L’estensione della libertà individuale finisce per trasformarsi nel suo opposto, nella formazione di un potere privato che comprime fino a schiacciare la libertà economica dei singoli, siano consumatori o altri produttori. L’accumulazione di potere economico non va solamente a scapito degli spazi individuali di libertà economica, ma incide sugli stessi meccanismi della democrazia.

«Il potere economico finisce per condizionare e deviare i meccanismi democratici e la stessa produzione normativa favorendo regole di vantaggio e assetti regolamentari suscettibili di cattura da parte dei regolati. Si può pensare all’intrico di norme tributarie che permettono alle imprese multinazionali di abbattere il loro debito fiscale approssimandolo allo zero.

«Il processo di crescente concentrazione dell’economia e i problemi sorti con l’affermarsi delle piattaforme digitali hanno messo in luce come l’approccio di consumer welfare si sia dimostrato carente, e ha favorito paradossalmente la formazione e l’esercizio di potere monopolistico e ha intralciato il funzionamento del processo concorrenziale che tale potere tende invece a limitare.

«Il potere di mercato ha prodotto una serie di conseguenze negative ultronee alla crescente concentrazione economica, ad esempio in termini di creazione di diseguaglianze e compressione del potere del fattore lavoro, così come tutta una serie di conseguenze negative non-monetarie per i consumatori, ed è inevitabile pensare qui al problema dell’uso dei dati personali [...] .»

Questo è ciò che dice, in buona sostanza e per quanto c’interessa, Roberto Rustichelli, presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in un suo intervento presso l’Autorità Antitrust.

Lo si può tradurre come segue: la democrazia è una delle forme della dittatura di classe. La forma più favorevole finché le condizioni sociali e politiche lo consentono, poiché è la forma di regime più stabile (altrimenti subentrano le procedure d’urgenza e di eccezionalità, la violenza pura viene reinserita nell’ordine giuridico). Ad avvantaggiarsene è comunque il sistema imperialistico delle multinazionali. Un tempo, solo a parlarne, si veniva irrisi.

Che la democrazia sia una delle forme che assume la dittatura di classe non lo dico io, lo dimostra il possesso storico del potere da parte della grande borghesia e la struttura imperiale attraverso la quale si stabiliscono programmi e direttive, dunque le condizioni che fanno sì che i rapporti sociali esistenti (rapporti di produzione, di sfruttamento e di appropriazione della ricchezza sociale) si riproducano e si perpetuino. Ci dovremmo porre sempre la stessa domanda: chi esercita il potere effettivo, per quale classe?

2 commenti:

  1. un pò lungo , ma interessante.
    :
    https://www.sinistrainrete.info/teoria-economica/23449-michael-hudson-dall-economia-spazzatura-a-una-falsa-visione-della-storia.html

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  2. https://www.narrazionistrategiche.net/2023/07/nella-guerra-delle-narrazioni-la.html?m=1

    Qui un'apologia della Società aperta che non può evitare di cadere nella contraddizione:
    "Il contrasto alle narrazioni avversarie si fa con apposite contro-narrazioni, si fa insegnando il pensiero critico, promuovendo gli strumenti per comprendere la realtà in maniera autonoma, accompagnando la comprensione e smontando la propaganda, non con la censura, il maccartismo o altra disinformazione da due soldi. Sia chiaro, anche questi strumenti hanno un proprio ruolo, ma la vittoria strategica sulle menti si ottiene lavorando in modo coerente e inattaccabile, sottilmente, non grossolanamente."
    (Peppe)

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