Scrive Le Monde: «In caso di emergenza, aerei da combattimento sono pronti a decollare, mentre reparti speciali di polizia e carabinieri, con cecchini, sono schierati dai tetti dei palazzi di via della Conciliazione, che conduce a piazza San Pietro, fino al Gianicolo. Anche gli elicotteri della polizia nazionale sorvolano ininterrottamente il centro storico.»
I funerali più dispendiosi del pianeta sono in gran parte a carico del contribuente italiano, ovvero a carico di lavoratori e pensionati.
La canonizzazione di Bergoglio da parte dei media è diventata una gara a chi le spara più grosse, descrivendolo come un Papa del “popolo”, progressista e attento alle questioni sociali e ambientali. Personalmente avrei preferito un Papa che spiegasse al volgo i termini dottrinali dell’escatologia cattolica, in modo da rivelarne lo stretto rapporto tra delirio metafisico e barzellette sul “materialismo marxista” (*).
Le posizioni bergoliane su questioni sociali e ambientali miravano a restituire alla Chiesa cattolica almeno un minimo di credibilità popolare, in un contesto di crisi storica del cattolicesimo. Un tentativo di adattamento alla crescente “secolarizzazione” delle masse in tutto il mondo vista come una questione esistenziale per la Chiesa.
Tuttavia, la Chiesa cattolica rimane fedele a sé stessa, nulla può scuoterla realmente. Le riforme di Roncalli, per esempio, modernizzarono la liturgia e l’impegno con il mondo, ma le battaglie postconciliari sulla loro attuazione acuirono le divisioni e non riuscirono a risolvere il clericalismo sistemico o gli scandali degli abusi dei preti sui minori.
Anche la descrizione bergoliana delle disuguaglianze come una “malattia sociale” (che cosa significa?) non ha impedito, per esempio, al Papa di ospitare nei termini più amichevoli e compiacenti i membri dell’aristocrazia tecnologica e finanziaria odierna, tra cui Elon Musk, Jeff Bezos, Tim Cook e Mark Zuckerberg.
Anche i leader politici hanno tutto l’interesse a questo pathos ipocrita in occasione della sua morte. Trump ha annunciato che il primo viaggio all’estero del suo secondo mandato sarà la partecipazione ai funerali del Papa. Ha affermato: “Stiamo riportando la religione in America”, ordinando che le bandiere statunitensi e statali fossero a mezz’asta in tutto il Paese. Niente di più considerando che negli Stati Uniti appena un quinto della popolazione si identifica come cattolico.
Il presidente fascista argentino Javier Milei, che in precedenza aveva definito Bergoglio un “imbecille”, ha ricordato il momento in cui è stato ricevuto dal Papa in Vaticano e ha dichiarato una settimana di lutto nazionale. Non va dimenticato che l’intera gerarchia ecclesiastica argentina fornì a suo tempo copertura ai torturatori e agli assassini della giunta.
L’erede politica di Mussolini, Giorgia Meloni, si è vantata in parlamento del “privilegio di godere della amicizia del Papa, dei suoi consigli, dei suoi insegnamenti”.
Tutto ciò non è casuale e ha ovviamente un suo perché: le élite dominanti di tutto il mondo sfruttano la morte del Papa come un’opportunità per proclamare un ritorno all’oppio dei popoli nel mezzo della più profonda crisi del sistema borghese, che si sta predisponendo per una reazione fascista di stampo feudale e in prospettiva a una resa dei conti bellica su scala planetaria.
(*) «Sappiamo che il marxismo classico considera la religione come l’oppio del popolo poiché essa, costruendo la speranza dell’uomo sul miraggio di una vita futura, lo distoglierebbe dalla costruzione della città terrena. Tale accusa è priva di fondamento oggettivo. Al contrario, è il materialismo che priva l’uomo delle vere motivazioni per costruire il mondo. Perché lottare se non c’è più nulla da sperare dopo la vita terrena? “Mangiamo e beviamo, perché domani moriremo”.»
Il marxismo ridotto a dottrina del “magna e bevi”. Marx scriveva: «La miseria religiosa è insieme l’espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l’oppio del popolo. Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale».
Per Marx la religione è “l’oppio del popolo”, cioè una specie di droga, un paradiso artificiale che impedisce di ribellarsi contro i veri responsabili dell’ingiustizia sociale. La religione devia la rivolta dell’individuo oppresso contro la sua condizione offrendogli la promessa della salvezza dopo la morte, in una dimensione metafisica.
I preti nutrono il popolo con storie infantili, superstizioni e miracoli, per impedirgli di accedere alle cause reali della loro condizione. In tal modo, gli oppressi e sfruttati non esercitano il loro pensiero critico e la loro azione contro i loro veri oppressori e sfruttatori. Marx considera la religione in generale come uno degli aspetti fondamentali dell’ideologia delle classi dominanti.
Ormai ogni morte "illustre" (leggi merdaccia) è occasione per beatificazioni, santificazioni e rituali di grande impatto emotivo. I funerali del prete gaucho sembrano quelli di Breznev, e forse non è casuale che "il mondo libero" somigli sempre più all'URSS.
RispondiEliminaPietro
c'è effettivamente qualcosa di spropositato.
Eliminavorrei precisare che personalmente non ho nulla contro l'uomo Bergoglio, ma solo per ciò che rappresenta e per le sue posizioni in quanto papa. Come ho già scritto, non peggiore di altri, ma tutto sommato in continuità. e del resto, non ci si deve aspettare nulla di diverso.
La chiesa è una scheggia del medioevo, ficcata nelle carni della società moderna.
RispondiEliminaAl funerale di Marx c’erano 11 persone.
RispondiEliminaQuanti si ricorderanno tra 150 anni chi è stato Bergoglio?
EliminaChi?
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