martedì 29 aprile 2025

Frugando nel guardaroba di Gesù

 

Dopo il suo ritorno dal funerale a Roma, il presidente Donald Trump ha annunciato che il Vaticano diventerà il 51° stato degli USA. Il NYT riporta le sue affermazioni: “Non ho mai visto un Paese così ricco. Ci sono palazzi ovunque, oro e marmi pregiati, gran lusso. Il Vaticano è molto più bello della Groenlandia, del Canada ed è quasi come la Striscia di Gaza. Deve diventare parte degli Stati Uniti”.

Ha ragione Trump, i preti non si fanno mancare nulla e sanno come trarre profitto dove altri fallirebbero miseramente. Vedi il caso delle reliquie. Tutti conoscono la storia del prepuzio di Gesù: ne esistono diversi di prepuzi sparsi per l’Europa, quattordici per l’esattezza. Neanche la dea Kalì aveva tante braccia quanti pisellini vantava Gesù. Per tacere dei pezzi di cordone ombelicale. A quanto pare non esiste una scoreggia di Gesù in una bottiglia, ma c’è la famosa sindone di Torino, il lenzuolo che si dice abbia avvolto il corpo di Gesù. Ma non è l’unico lenzuolo, anche la sindone di Oviedo, che deve il suo nome alla città spagnola in cui è conservata.

Gesù non andava in giro nudo, indossava anche una tunica di lana. Non si hanno invece notizie delle sue mutande, possibile si ritrovino in futuro appese in qualche chiesa. Ad ogni modo, una storia poco conosciuta qui da noi è quella della tunica di Argenteuil, la tunica senza cuciture che Gesù avrebbe indossata prima della crocifissione (nota anche come Santa Tunica, Sacro Mantello, Santo Mantello e Chitone del Signore). Dopo la crocifissione, la santa tunica sarebbe stata recuperata da uno dei soldati che avevano condotto il figlio di dio, ma dio lui stesso, al supplizio.

Durante le invasioni musulmane del VII secolo, la tunica sarebbe stata portata a Costantinopoli. Due secoli dopo, si dice che Irene, imperatrice bizantina, l’abbia offerta a Carlo Magno, che la donò a sua figlia Teodrade, allora badessa dell’abbazia di Argenteuil. Naturalmente Gesù possedeva un discreto guardaroba: una tradizione colloca una tunica molto famosa nella cattedrale di Treviri e diverse tradizioni sostengono che altre tuniche si trovino in varie chiese ortodosse orientali, in particolare nella cattedrale di Svetitskhoveli a Mtskheta, in Georgia. Vai a sapere quale fosse quella che indossava in quel fatidico giorno.

A partire dal 1156, folle di fedeli venivano a prostrarsi davanti a questo indumento. Nel 1793, il parroco, temendo che la tunica potesse essere profanata durante la Rivoluzione francese, la tagliò a pezzi e li nascose in luoghi separati. Ne rimangono solo quattro pezzi. Furono trasferiti nella Basilica di San Dionisio di Argenteuil nel 1895. E come non fosse successo nulla nel frattempo, il pellegrinaggio continua ancora oggi.

Tutto il marketing che ruota attorno a questa tunica si basa ovviamente sulla sua presunta autenticità. La diocesi di Parigi, in modo molto ufficiale, sostiene che Gesù ha davvero indossato questa tunica e minaccia: «[...] non insultiamo la ragione [sic!], inchinandoci davanti alla tunica di Argenteuil». Per definizione, la religione non fa altro che insultare la ragione.

E veniamo alle immancabili prove “scientifiche”, poiché evidentemente non basta la fede e la credulità per asseverarne l’autenticità. La tessitura della tunica sarebbe compatibile con gli usi del I secolo. Un altro indizio è che la tunica sacra contiene polline identico a quello trovato sui sudari di Oviedo e Torino. Si dice che sul retro ci siano anche macchie di sangue a forma di croce, come sulla Sindone di Torino. Ma l’argomento principale è che sulla tunica di Argenteuil ci sarebbe sangue del gruppo AB. E questa è la ciliegina sulla torta, perché avrebbero trovato la stessa cosa sui sudari di Oviedo e Torino.

Come dicono ad Argenteuil: tout se tient. Alcune persone illuminate, come lo scrittore Didier van Cauwelaert, che crede nella comunicazione con i morti e afferma di essere stato in contatto con Albert Einstein (ciò definisce il personaggio), ha immaginato che con il DNA prelevato dalla tunica di poter clonare Gesù.

7 commenti:

  1. Ci hanno ritardato di un millennio e mezzo con queste fole. E, ancora oggi, la versione dominante è che c'è stata continuità fra mondo classico e mondo cristiano. E guai a chi parla di secoli bui.
    L'unica consolazione è che, se non fosse intervenuto il cristianesimo, ci sarebbe stata una catastrofe nucleare intorno all'anno 1000.

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  2. Complimenti Olympe
    La beffarda ironia dell'ultimo paragrafo è un colpo da fuoriclasse.

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  3. Eh si può clonare Gesù ma mica Elvis.
    A parte li scherzi ti segnalo un libro (se non lo hai già letto)
    Anatomia di Dio di Francesca Stavrakopoulou, Bollati Boringhieri.
    Pietro

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    1. grasie.
      https://diciottobrumaio.blogspot.com/search?q=Stavrakopoulou

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  4. Ah, allora fosti tu a consigliarlo a me.
    Pietro

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