Apprensione, preoccupazione, sfiducia, cautela, tutte queste sfumature non esistono più e sono state sostituite da un’unica parola, “paura”. Un sostituto davvero eccezionale. Finiremo per credere che il nostro tempo sia il peggiore di tutti. Che una volta non c’era paura e il mondo era immerso in un costante ottimismo. Un modo, forse, di inventare un destino: vivremo momenti unici che gli antichi non conoscevano. C’è un piacere nella sfiga, o più precisamente nella sfortuna di ciò che potrebbe accadere. Nel profondo della nostra mente, di nascosto, immaginiamo le nostre città sotto le bombe, i nostri borghi presi di mira dai droni, le nostre case in fiamme, Milano ridotta in cenere come Gaza, Roma occupata dai nord coreani.
Anche in questi giorni quanta paura è stata insufflata: la “terra della libertà” di Kamala Harris, l’unica via per sfuggire al tallone di Donald Trump, o la “terra della libertà” di Donald Trump, l’unica risorsa contro il satanico Wokistan di Kamala Harris. I due candidati alla Casa Bianca volevano entrambi essere l’incarnazione della libertà. La libertà di acquistare e detenere armi, in culo al diritto di andare a scuola senza essere sparati, o di non essere discriminati o addirittura linciati quando si è nero, messicano o comunista.
Gli Stati Uniti hanno sia un problema di violenza che un problema di razzismo. Non amano parlarne troppo. Tutti sull’attenti davanti alla bandiera e la mano sul cuore!
Strano che la Harris non ha ancora concesso la vittoria ne' fatto alcuna dichiarazione . Tutti gli esperti di politica pero' davano la vittoria alla Harris. Piu' gli astrologi.....
RispondiEliminaImmagina una gara fra due Chef di rinomanza mondiale. Viene affittata a un prezzo favoloso una "location" lussuosissima: tavoli da pranzo Luigi XVI, tovaglie in lino di Fiandra, bicchieri in cristallo di Boemia...gli organizzatori non badano a spese.
RispondiEliminaIl menù è semplice ma estremamente raffinato nella sua essenzialità: torta messicana di mais oppure pesce veloce del Baltico.
Alla fine, come nella canzone di Paolo Conte, scopri che si tratta di polenta e baccalà.
Una delle cose che dovrebbe far riflettere è la quantità di sondaggi che prevedevano la vittoria della Harris o almeno un testa a testa piuttosto serrato. I casi sono due:
RispondiElimina1) questi sondaggi sono affidabili come il lancio della moneta, forse le metodologie con i quali sono condotte sono sbagliate.
2) i sondaggi che vengono diffusi sono finalizzati a influenzare l'esito delle elezioni, ovviamente presentare uno dei due candidati come nettamente distaccato dall'altro non lo favorisce minimamente, anzi.
Io ormai sono abituato a pensare male, ma mi pare più credibile la seconda ipotesi.
la seconda
EliminaO. T: Lo sciopero, a babbo morto, del "rivoluzionario" Landini non merita un post?
RispondiElimina