Internet morirà. Non a causa di una terza guerra mondiale, di una catastrofe nucleare che verrebbe a tagliare tutti i cavi sottomarini. Internet morirà a causa di Internet.
Quando Tim Berners-Lee inventò il World Wide Web negli anni ‘90, sognava di creare un “ambiente caldo e amichevole”. Qualche decennio dopo, il calore si è trasformato in una discarica e una cordialità metallica sembra essere l’unica prerogativa dei chatbot. La rete, creata per avvicinare gli esseri umani, per consentire loro di condividere la conoscenza, per aprire il loro mondo e la loro cultura, creata per offrire loro la possibilità di discutere con un’altra persona dall’altra parte del pianeta, per imparare, per capire, per creare ... sta andando dritta verso la tomba.
L’artificializzazione dei contenuti online, creata sempre più dall’intelligenza artificiale, colonizzerà il web al punto da renderlo una rete popolata esclusivamente da bot in cui l’unico ruolo degli esseri umani sarà ridotto al clic. Il colpo mortale finale? Gli algoritmi sono sempre più inclini a mettere in risalto ciò che genera coinvolgimento, in questo caso i famosi “AI slop” (chiamati così in onore del cibo che viene dato ai maiali) e altri video di simpatici animali, combattimenti violenti e altre perversità dell’anima. Del resto, da che mondo è mondo, la moneta cattiva finisce per scacciare quella buona.
Il lento declino dei social network (compreso il mio blog!), le immagini false su Facebook e Instagram, i bot inquinanti su X e le tendenze su TikTok, ne sono la dimostrazione. Perché, tra l’altro, questi ultimi non sono lì solo perché sono divertenti, piacevoli o pertinenti. Sono lì perché non richiedono alcuna “fatica”, perché l’algoritmo li evidenzia, contribuendo così alla loro viralità, il che incoraggia i creatori a riprodurre ciò che funziona se vogliono essere pagati.
Chi può quindi essere ritenuto responsabile di questa “enshittification”, che Celentano Adriano avrebbe tradotto con ““merdification”? L’utente, oppure il creatore, ridotto a imitare l’altro per guadagnarsi il pane? Le famigerate GAFAM, ossia i capi di Google, Apple, Facebook, Amazon, Microsoft? Sì, certo, ma in definitiva fanno solo il loro mestiere. Come si diceva una volta: “È il capitalismo, bellezza”. E noi non ci possiamo fare niente.
Una volta che gli utenti restano intrappolati sulla piattaforma, diventata monopolio nel suo settore, l’azienda inizia a sedurre gli inserzionisti. Prigioniere a loro volta, le aziende non smettono mai di buttare i loro soldi nelle tasche del monopolista. E qui arriva la fase finale, in cui solo gli azionisti della società monopolista possono trarne vantaggio. I primi arrivati, gli utenti, stanno annegando in un’ondata di contenuti sponsorizzati di bassa qualità e gli inserzionisti continuano a pagare sempre di più mentre il monopolista smette di moderare: che senso ha se metà o più del pianeta utilizza i suoi servizi?
Mark Zuckerberg (Meta), Elon Musk (X), Jeff Bezos (Amazon) e Larry Page (Google) sono felici: le loro tasche sono piene e i nostri cervelli sono vuoti. Internet, almeno per come l’abbiamo conosciuto, morirà. E questa potrebbe essere la più grande conquista del XXI secolo.
L'Uomo, ei fu?
RispondiEliminaCito Luigi Pintor:
"Si può essere pessimisti riguardo ai tempi e alle circostanze, riguardo
alle sorti di un paese o di una classe, ma non si può essere pessimisti riguardo all'uomo."
Grazie Luigi.
Grande Pintor
EliminaCiao cara, rendere internet una schifezza inutile, da quello a cui era inizialmente vocato, è un processo che aveva la sua prevedibilità;
RispondiEliminaE che fai li vuoi istruire e connettere questi ignavi!?!
Suvvia! Siamo buzzurri e violenti, ma mica siocchi (detto verso lo spettatore con l'accento romagnolo...).
Piuttosto stanno smucinando altro, scorrono brividi nelle vene a capire che quel tossicomane esaltato si è visto "M" ed ha deciso di entrare a piedi uniti con sta coglionata del MEGA, che poi in italiano si declinerebbe come al solito tra la farsa e la macchietta: MIGA!
Tieni d'occhio questi pagliacci cara, che l'ammuina è solo apparentemente insensata e cialtronesca: le energie ribollono dietro questi paraocchi digitali retroilluminati;
Anche la serie TV che ho citato, vedrai che farà più proseliti di quanto non si immagini, è scritta in maniera molto subdola, ma per commentarla dovrei chiedere il permesso alla padrona di casa...
Stammi bene
Luigi il maldigerito 😉.
Qui il commento è libero, mi interessa
EliminaIo lo metterei in italiano, riferendolo alla nostra patria: Facciamo (l') Italia Grande Ancora.
EliminaMe lo scrivo sul berretto.
Grazie Mario, splendida citazione carica di immensa inspirazione.
RispondiEliminaI grandi esseri umani che sono apparsi in questo meraviglioso pianeta ci hanno spiegato che la coscienza, cio per cui sappiamo di essere, e' vuota.Non e' il corpo che con i suoi sensi morira' e che vale giusto per intrattenerci nel mentre viviamo, ma e' cio che e' sempre e che precede sempre tutte le nostre attivita'. Vale anche per i technocrati, che trascinano verso una diversa qualita' di violenza. Ma prima di loro tanti esseri illuminati ci hanno spiegato la natura della mente, Sakiamuni Buddha in primis 600 bc. Federico Faggin quantum fisica,tiene testa a questi nuovo conquistatori di recente, parla persino in italiano!
Se guardate il Cielo quando siete calmi, vi accorgete che la coscienza non e' diversa dallo spazio che state osservando c'e una qualita' di profondita' in cui si perde l'identita' dell'osservatore qui entra la vacuita' una qualita' di luminosa trasparenza... altro che AI! Siamo noi che creiamo il mondo, la coscienza, da un tempo senza inizio e' con noi questo dono e con tutto cio che vive
Rimarranno delle sacche di resistenza per i pochi che riusciranno a trovarle nel mare di merda già presente (https://thewebisfucked.com/) composte da i piccoli blog personali e liberi come per esempio https://goblin-heart.net/sadgrl/reading/
RispondiEliminaDario