venerdì 7 febbraio 2025

Non provochiamo i pavidi e gli inetti


Mai che si senta o si legga di un mea culpa da parte di coloro che rappresentano la cosiddetta sinistra o centro sinistra che dir si voglia. Loro non hanno nessuna responsabilità per quanto è accaduto in questi decenni. Cercano in ogni modo, vale a dire usando mezzucci, di screditare questo governo di fascisti, che con la sua qualità retorica si scredita da solo, ma non si chiedono perché mai i fascisti sono al governo e il loro consenso elettorale regga dopo più di due anni.

Né si chiedono davvero il perché circa il 50% dell’elettorato non va più a votare. Voglio dire, un dibattito pubblico franco e sincero sulle le vere cause e le reali storiche responsabilità di una sinistra fin troppo trasformista e liberale. Qualcosa che possa aiutare a riflettere seriamente su ciò che ci sta accadendo in Europa e nel mondo, vale a dire l’avvento al potere dei fascisti.

Lo so, nessuno ha la bacchetta magica per risolvere i problemi, che sono ovviamente complessi, quello che si chiede e però non viene dato, è un minimo di onestà intellettuale e politica. E invece si va avanti così, compattamente disonesti e politicamente divisi.

Non si riesce a comprendere che alla gente che non sa come arrivare a fine mese, oppure alle folle che si accalcano a Roccaraso e sulle Dolomiti, di quel galantuomo che è stato riaccompagnato in Libia con un volo di Stato e tante scuse, non frega un cazzo. Così come non importa nulla di quel bastardo che ha fatto il saluto nazista: l’operazione psichica che lo ha portato a un simile risultato rinvia ad altro e non si esorcizza con la stigmatizzazione.

Qual è il programma di questa sinistra, le aspirazioni politiche dei suoi dirigenti? Per quanto riguarda l’immigrazione, la sicurezza di chi cammina per strada, per il lavoro e i salari? O pensano davvero che basti qualche frase sul salario minimo? Non si sono accorti di ciò che stava arrivando, che il “libero mercato” è una fola, che il capitalismo non è più quello di un tempo, del paternalismo dei Marzotto che costruivano casette e asili per gli operai.

Non si sono resi conto che si sono fatti, forse loro malgrado, agenti politici di ciò che sta accadendo ora, ossia di forze economiche sempre più violente, sempre più eccessive, che si accumulano e infine sono impersonificate politicamente nella figura di un capo. La sostanza del fascismo non muta. È un prodotto del capitalismo.

La sera del 27 gennaio, in un memorandum indirizzato a tutti i dipartimenti e le agenzie governative è stato ordinato il congelamento completo di tutti i fondi federali destinati ai programmi sociali, al fine di condurre un audit di queste “risorse federali [destinate a] promuovere l’equità marxista [testuale!], il transgenderismo e le politiche socialmente trasformative del Green New Deal” (*).

Fatti questi che non ci riguardano? Ma siamo pazzi? È seguito qui da noi il silenzio su un fatto di gravità enorme, anche se non ci riguarda direttamente. È Goebbels che farnetica? No, questa direttiva viene dall’Ufficio di Bilancio della Casa Bianca!

Il giorno che semmai la “sinistra” dovesse tornare al governo, che cosa pensano di fare i suoi dirigenti in rapporto a questi demoni fascisti risorgenti? È bene saperlo prima, non giocare ai bussolotti come s’è fatto in altre occasione, come per Gaza ad esempio. Trump minaccia tutti i paesi del blocco BRICS – che comprende Russia, Cina, India e Brasile – con “dazi doganali al 100%” se decidono di lanciare una moneta comune per competere con il dollaro.

Fuori la Nato dall’Italia e l’Italia dalla Nato potrebbe essere un punto qualificante del programma della “sinistra”? Non provochiamo i pavidi e gli inetti!

(*) Il giorno dopo, un giudice federale di Washington bloccò l'applicazione di questo promemoria, mentre i procuratori generali di 23 stati annunciarono la loro intenzione di contestare la base giuridica di questo testo. Infatti, il finanziamento dello Stato federale è una prerogativa parlamentare e il presidente non può in nessun caso trattenere i fondi già votati dal Congresso. La Casa Bianca ha annullato la sua direttiva sul punto in questione, ma ha fatto sapere forte e chiaro che tutte le altre decisioni prese dal virile superpresidente – tagli al bilancio, eliminazioni di programmi, epurazioni e altri piccoli regolamenti di conti – erano più rilevanti che mai.

5 commenti:

  1. L'ultimo slogan che citi era del PCI togliattiano. La lontananza della sinistra attuale da quelle posizioni (non solo di politica estera, anche e soprattutto di politica interna) è siderale. Tuttavia, è invalso il vezzo di chiamare "rossobruni" quelli che si richiamano ai valori della sinistra di qualche anno fa. Cioè, quei valori li lasciano in gestione alla destra, e poi chiamano fascista chi da sinistra vorrebbe riprenderli in mano. Qui in Italia c'è solo un patetico Marco Rizzo che tenta di farlo, ma è patetico perché non ha successo, non perché abbia torto.

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    1. Non ĥo studiato a fondo Rizzo (sto studiando Cesare Rossi e, per altri versi, Riccardo Gualino), ma la prima impressione è che sia patetico davvero.

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    2. Lo slogan "Rizzo pelato servo della NATO" fu coniato nel 1999 quando il suo partito, il PdCI, faceva parte di quel governo D'Alema che partecipò alla guerra della NATO bombardando la Jugoslavia. Non c'è traccia di una opposizione del "patetico" Rizzo a quell'operazione NATO.
      Credo che ci siano aggettivi diversi da "patetico", più pregnanti per definire più compiutamente Rizzo.

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    3. @ Mario 👍👍👍

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  2. USAID ha sostenuto dittature
    in America Latina, finanziato "rivoluzioni colorate" in Europa dell’Est e addestrato gruppi armati in Medio Oriente!

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