domenica 20 novembre 2016

L’arduo cimento


Ah, come sono simpatici questi ex “intellettuali di sinistra”. Non hanno problemi nel dire che il ricco proprietario fondiario fu contiguo al fascismo fin quando gli convenne. Non dicono, invece, che egli fu essenzialmente un pallone gonfiato. Se non altro perché è su Croce che loro stessi si sono formati. Poi hanno proseguito lungo il sentiero luminoso della “sinistra”, perché dopo Croce, e prima di Marx, è stata la volta di Gramsci. È questa la loro tranquilla difesa preventiva verso chi – si sa mai – dovesse accusarli di qualcosa. Così, per loro stessa ammissione, quel poco di Marx l’hanno letto attraverso il pince-nez di Gramsci e quest’ultimo con gli occhietti strabici di Croce. Non vi era motivo di dubitarne.


Pochissimi di questi “ex”, che danno l’impressione – ad una frangia di pubblico avanzato – di possedere grandi doti intellettuali, ha letto per davvero Marx (vale anche per costoro ciò che ebbe a scrivere Rossana Rossanda a proposito del gruppo dirigente del Pci [*]), e nessuno l’ha studiato. S’è studiato Marx molto di più nelle carceri che fuori, l’hanno studiato dunque i ribelli e i poveri. E questi ovviamente non figurano nell’albo ufficiale dei maître à penser, non fanno parte delle grandi firme del giornalismo e delle classifiche dell’editoria a premi. Gli “ex” hanno letto Salvemini, che pur è già qualcosa. Del poco di Marx, molto è di seconda e terza mano, e per il resto si tratta di pamphlet, di opere giovanili da cui hanno distillato per qualche anno la loro teodicea marxisteggiante, mischiandosi alle classi pericolose (senza mai vivere con loro), prima del grande ripudio. L’opera scientifica di Marx l’hanno sfogliata qua e là, leggiucchiato delle mezze pagine, e qualche volta, con sforzo ammirevole, sono arrivati a fine pagina. Poi hanno preso sonno, rinviando all’indomani l’arduo cimento.

[*]  «Il marxismo era, sicuro, una filosofia [sic!!!] e se si vuole un umanesimo, ma non si poteva tirare in tutte le direzioni, fin fuori dalla sua origine, nella crudele estraneazione del modo di vivere e produrre nel capitale: né si poteva giocare allegramente Gramsci contro Marx, o addirittura Vico contro Gramsci. Eravamo sempre là, al crocianesimo di ritorno nella formazione del gruppo dirigente comunista (La ragazza del secolo scorso, p. 301).»

E del resto, scriveva sempre Rossanda, Marx “nessuno lo leggeva”.

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