venerdì 5 aprile 2024

La cartolina precetto


Mercoledì scorso c’è stata una telefonata tra i ministri della Difesa russo, Sergei Shoigu, e francese, Sébastien Lecornu. Fonti francesi e russe hanno fornito resoconti nettamente contrastanti del colloquio. Noi ovviamente dobbiamo credere ai francesi, che sono una democrazia. Però vale la pena sentire anche la campana russa.

Shoigu ha offerto colloqui per porre fine alla guerra in Ucraina (punto di partenza l’iniziativa di Istanbul per la pace, quando l’allora primo ministro britannico Boris Johnson ha costretto i funzionari ucraini ad abbandonare) e ha criticato i piani francesi di inviare truppe in quel paese, avvertendo Lecornu, sempre secondo i resoconti russi, che se Parigi avesse inviato truppe in Ucraina, “questo avrebbe creato problemi alla stessa Francia”.

Shoigu ha anche adombrato un possibile coinvolgimento francese nell’attacco terroristico del 22 marzo al Crocus di Mosca (non c’è da fidarsi, ma sanno senz’altro più cose di quanto ne sappiamo noi scritturali dei social). Shoigu ha detto a Lecornu che gli investigatori russi hanno prove del coinvolgimento ucraino e ha detto: “Il regime di Kiev non fa nulla senza l’approvazione dei suoi supervisori occidentali. Speriamo che in questo caso non ci siano i servizi speciali francesi”.

Le Monde scrive: “Questa chiamata non deve essere vista come un tentativo di riaprire un canale di comunicazione con i russi”. I funzionari francesi hanno negato qualsiasi interesse per i colloqui di pace in Ucraina. Shoigu era “pronto a riprendere il dialogo sull’Ucraina”, ma “la Francia non ha né accettato né proposto nulla” sull’Ucraina. Resta un mistero il perché Parigi abbia fatto una telefonata a Mosca, su richiesta urgente della Francia. Su ciò le fonti francesi e russe concordano. Pare che Parigi volesse parlare di “terrorismo”. Tra ministri della Difesa? Sarebbe stato più opportuno tra ministri dell’Interno o degli Esteri.

È difficile credere che Lecornu abbia chiamato Shoigu, che esercita la leadership nella guerra della Russia in Ucraina solo per discutere della condivisione dell’intelligence per il lavoro della polizia contro i terroristi. La Francia ha armato apertamente le milizie islamiste durante le guerre lanciate dalla Alleanza Nord Atlantica nel 2011 in Libia e Siria. Tuttavia, i funzionari e i media francesi hanno minimizzato questi collegamenti dopo che i terroristi islamici hanno compiuto due sanguinosi attacchi a Parigi nel 2015.

Il rifiuto da parte della Francia dell’offerta di Shoigu di colloqui di pace confuta la propaganda che presenta la Russia come una minaccia per tutta l’Europa e mostra che la NATO, non Mosca, è a guidare la guerra. Una guerra occidentale per l’egemonia mondiale. Per chi non ci credesse ancora, dovrebbero essere sufficienti le parole del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg: «L'Europa si trova ora ad affrontare una guerra su una scala che pensavamo rassegnata alla storia».

Di quale “scala” si tratta è presto detto: «Sappiamo che la nostra sicurezza non è regionale, ma globale. La guerra in Ucraina lo illustra chiaramente. Gli amici della Russia in Asia sono vitali per continuare la sua guerra di aggressione. La Cina sostiene l’economia di guerra della Russia. In cambio, Mosca ipoteca il suo futuro a Pechino. La Corea del Nord e l’Iran stanno fornendo ingenti forniture di armi e munizioni. In cambio, Pyongyang e Teheran ricevono tecnologia e forniture russe che li aiutano a far avanzare le loro capacità missilistiche e nucleari».

C’è ancora chi non ci crede e continuerà a farlo finche in famiglia non vedrà arrivare una qualche cartolina precetto. 

3 commenti:

  1. https://ilsimplicissimus2.com/2024/04/04/zelensky-compra-villa-di-re-carlo-con-soldi-insanguinati/?amp&fbclid=IwAR1IssDf9UG6EgM0Mw4zvufGQWWlSv3k6vJW66DtRiQlnjqySVC3ODsoYOk

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  2. Se ci sono state Roberta Pinotti e Elisabetta Trenta non vedo perchè Olympe de Gouges non potrebbe vantaggiosamente sostituire Guido Crosetto

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