domenica 28 luglio 2019

Paranoie

Non ero spesso d’accordo su ciò che veniva detto nella trasmissione radiofonica I conti della belva, ma togliere spazio a chi contraddice la vulgata, alla fine dei conti torna sempre controproducente. E poi Giannino, diciamocelo, riesce pure simpatico.

*

Il poeta (*) Anna Achmatova,

«attribuiva le sue disgrazie alla paranoia di Stalin. Quando me ne parlò a Oxford, aggiunse che a suo parere eravamo stati noi, lei e io, senza saperlo e per il semplice fatto di esserci incontrati, a provocare la guerra fredda e a cambiare così la storia dell’umanità. Proprio così, alla lettera: ne era assolutamente convinta, come testimonia Amanda Haight nel suo libro, e vedeva in se stessa e in me due personaggi della storia mondiale, scelti dal destino per dare inizio a un conflitto cosmico […].

Si parlò del suo viaggio in Italia, l’anno prima, per ricevere il premio Taormina. Al suo ritorno, mi raccontò, alcuni funzionari della polizia segreta sovietica erano andati a trovarla per chiederle le sue impressioni di Roma: aveva notato atteggiamenti antisovietici da parte di qualche scrittore, si era incontrata con fuoriusciti russi? Lei aveva risposto che Roma le era sembrata una città in cui il paganesimo era ancora in guerra col cristianesimo. “Di che guerra si tratta” le avevano chiesto. “C’entrano gli Stati Uniti?”» (Isaiah Berlin, Impressioni personali Adelphi, pp. 237-38).

(*) Anna detestava la parola “poetessa” (ibidem, p. 217).

6 commenti:

  1. Anche a me Giannino sta simpatico. Simpatia in declino, da quando si è attaccato al carro di Cottarelli. Il carro, in realtà, è un trenino di gente che si autocandida al governo tecnico prossimo venturo. Parliamo di Cottarelli, se non ti spiace. Già impiegato al FMI, viene assunto da Letta per fare le pulci alla spesa pubblica. Produce un documento non disprezzabile, per cui viene immediatamente cacciato da Renzi a pedate, come un cane randagio. Lui, compassato, non solo non si lascia scappare neanche un guaito, ma produce un libro, di interessante lettura, nel quale evita qualsiasi accenno polemico nei confronti di chi lo ha preso a calci. Nel culo. Ricompare dopo qualche anno, assunto dall'università dei preti, dove mette su un pool di ragazzini raccomandatini e precarini, che chiama pomposamente "osservatorio", e che ha lo scopo di fornire materiale per tweet virulenti nei confronti del governo in carica. Tutti i santi giorni. E Giannino a ruota, in un vortice di retweet. Allora, uno dice: ma se avevi tutta questa vis polemica, perché quando ti hanno preso ingiustamente a calci non l'hai fatta venire fuori? E a Giannino: ma se ti pagavano per dir male del governo, come fai a sorprenderti se, girato il vento, adesso non ti pagano più?

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  2. Ancora lui, Isaiah Berlin? Ma non lo aveva già demolito con il post sulla biografia di Marx?

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  3. Mentre segnalo, abbisogno di un parere su quanto descritto in questo saggio :

    https://sinistrainrete.info/marxismo/610-scie-per-il-marxismo-del-xxi-secolo.html

    caino

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    1. L’autore dell’articolo lo dice chiaro: “ripensare in maniera radicale l'intera impalcatura teorica di Marx”, e, “contrariamente a quello che egli credeva”, è infatti convinto “che si possa uscire definitivamente dal proprio tempo”; dunque al macero, per esempio, la teoria dello sviluppo progressivo della "contraddizione" tra forze produttive e rapporti di produzione, ma anche “il materialismo storico e il materialismo dialettico” poiché non rappresenterebbero “più i quadri concettuali atti a interpretare la realtà sociale contemporanea”. Me’ cojoni.

      Di più: riguardo al materialismo dialettico “è comunque evidente che anche questa categoria, nella stessa multiforme accezione che è venuta assumendo entro il Novecento, è stata superata dagli eventi e consegnata al passato”.

      Quest’asino dalle orecchie molto lunghe, rifiuta tutti gli elementi essenziali del materialismo dialettico, di come il pensiero dialettico ci accosti al messo più profondo all’essenza dei fenomeni; valga per tutti l’esempio del rapporto fra possibilità e realtà, l’attuarsi del possibile, il rapporto dialettico tra caso e necessità, eccetera.

      Si tratta in realtà della forma di filosofia più avanzata del nostro tempo. A tale riguardo Engels scriveva nella Dialettica della natura: “gli scienziati credono di liberarsi dalla filosofia ignorandola o insultandola. Ma poiché senza pensiero non vanno avanti e per pensare hanno bisogno di determinazioni di pensiero e accolgono però queste categorie, senza accorgersene, dal senso comune delle cosiddette persone colte dominato dei residui di una filosofia da gran tempo tramontata, o da quel po’ di filosofia che hanno ascoltato obbligatoriamente all’università, o dalla lettura acritica e asistematica di scritti filosofici di ogni specie, non sono affatto meno schiavi della filosofia, ma lo sono il più delle volte purtroppo nella peggiore; e quelli che insultano di più la filosofia sono schiavi proprio dei peggiori residui volgari usati della peggiore filosofia”.

      Non contento, l’asino scrive: “È ormai sotto gli occhi di tutti il fatto che né la storia sociale né la conoscenza posseggono più quei caratteri che erano stati loro attribuiti da quelle due grandi concezioni del mondo”.

      Il ritorno all’idealismo d’impronta kantiana: “Nelle sue punte più radicali, poi, la razionalità scientifica ha elaborato dei discorsi in cui il processo di conoscenza, pur presupponendo la presenza di un contorno sensoriale, nasce, cresce e si sviluppa esclusivamente all'interno della mente, generando dalla sua intrinseca e chiusa attività cognitiva l'intero mondo intersoggettivo dei singoli”.

      Ma perché occuparsi di queste coglionerie, ma perché leggere blog come quelli? L’ho già detto, abbiamo a che fare con la sinistra più stupida del mondo.

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  4. Grazie ,per aver colto i punti salienti.
    Personalmente ci metto molto più tempo.
    In quanto al leggere ,ogni tanto ci si casca dentro dato il "mezzo" che consente di spaziare..

    caino

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