Vuolsi così colà dove si puote / ciò
che si vuole, e più non dimandare
Anche
se non tutti i politici sono dei ladri sono in molti a rubare. Così la pensano
i magistrati. Al resto pensano i media, l’informazione ridotta a cronaca
giudiziaria, gossip, scandali e intercettazioni, veline dalle procure. Con le
loro inchieste i magistrati non hanno mai colpito il sistema, tant’è che è
rimasto in piedi nei suoi due più importanti pilastri: la corruzione e la
criminalità organizzata. Che non sono realtà che appaiono o scompaiono, non solo
sono consustanziali al capitalismo, ma ne sono per molti aspetti l’anima. E
questo non si può ammettere.
L’intera
responsabilità viene scaricata sull’individuo non sul sistema nel suo complesso,
e del resto compito del magistrato nell’applicare le leggi non è quello di
portare alla sbarra l’ordine costituito. Inoltre, pareva che le forme d’illecito
fossero una peculiarità della pubblica amministrazione, statale e locale, con i
partiti come comitati d’affari. Era così ferma tale convinzione, che dopo aver smantellato
il sistema dei partiti della prima repubblica, e l’aver privatizzato tutto o
quasi, l’aver decantato il project finance, il federalismo, la deregulation, la
spending review, nel 2008 fu soppresso L’Alto commissariato per la prevenzione
e il contrasto della corruzione.
È
vero che c’è l’obbligatorietà dell’azione penale, ma si può scegliere fior da
fiore per quanto riguarda le forme d’illecito. La magistratura non è quel che
sembra o vuol apparire, ma tutt’altro. Non è vero ciò che sosteneva Berlusconi,
ossia che i magistrati sono antropologicamente diversi. Sono essi stessi a ritenersi diversi, ed in effetti appartengono
ad una casta d’intoccabili divisa in fazioni in lotta tra loro.
Basterebbe
chiedersi, ad esempio, in quali altre faccende era occupata la magistratura in
tutti questi anni per non accorgersi di tassi d’interesse gonfiati (alias:
usura, art. 644 del codice penale), commissioni di massimo scoperto mascherate
(ricomparsa negli estratti conto degli italiani sotto mentite spoglie, per. es.
come “commissione per istruttoria urgente”), capitalizzazione illegale degli
interessi, e di tutti i furti messi in atto dalle banche italiane, in un
grigiore normativo totale, e dei quali solo ora, parzialmente, pare si stia
occupando e solo in capo alle banche fallite.
Quante
decine di migliaia di aziende hanno chiuso i battenti perché schiacciate
dai debiti con le banche, debiti dietro i quali si nasconde spesso una storia
di usura: tassi di interessi gonfiati, ben più alti di quanto dichiarato? Quante decine, forse centinaia, di
suicidi hanno avuto come causa questi comportamenti? Quante inchieste ne sono
seguite, quanti indagati, quali sentenze?
E
che dire degli omicidi bianchi, oltre mille morti ogni anno? Non fanno notizia,
non si fa carriera con inchieste su questi omicidi, non si viene invitati in
trasmissione dalla Gruber e Vespa non è interessato ai plastici sui cantieri
edili.
Siamo
alla vigilia di una nuova fase politica, istituzionale e dei rapporti tra
magistratura e politica. I personaggi che in tali ambienti vivono i
mutamenti dall’interno l’hanno capito benissimo. Se ad ottobre passa il
referendum, l’esecutivo diverrà onnipotente, potendo pensare anche alla
cosiddetta “riforma della giustizia”. Ecco in chiaro il significato della nota
frase che qualcuno pronunciò qualche settimana fa nella trasmissione della
Gruber (*).
(*)
Non chiedetemi quale, perché ciò significa che vi siete distratti proprio in
uno dei rari momenti di verità televisiva.
Non è che mi sono distratto, è che non seguo affatto la tv.
RispondiEliminaE quindi, non c'è speranza per me, di conoscere quella frase?
Saluti
e non prova vergogna?
EliminaVergogna per non seguire la tv? No, affatto!
Eliminaera una battuta, ovviamente
EliminaAnche la mia! ;)
EliminaSe ad ottobre passa il referendum, l’esecutivo diverrà onnipotente, potendo pensare anche alla cosiddetta “riforma della giustizia”.
RispondiEliminaSe passa, l' esecutivo attuale diventerà "onnipotente" si, ma contro i babbei di cui dirà di aver "ricevuto il mandato". Se invece "non passa" avremo un altro "onnipotente" governo emergenziale per farci lo stesso servizio .
Ma, essendo la "casta magistrale", uno strumento di gestione fondamentale di chi è VERAMENTE " onnipotente" ,essa non sarà veramente toccata, ma IN OGNI CASO all' interno di essa saranno rimessi riga quei soggetti che ,attraverso il "teatrino della giustizia", credessero ancora di poter gestire "in proprio" il "teatrino della politica " .
I magistrati si sono costituiti in 'casta' ma è da tempo, la Storia ce lo insegna. C'è comunque un braccio operativo nelle società che è costituito dalle forze dell'ordine, benemerite per quanto riguarda l'aspetto di tutela nei confronti della delinquenza palese, discutibili per quanto riguarda mantenimento e conservazione degli assetti sociali
Elimina(quest'ultimi parzialmente assistiti da un'altro tipo di delinquenza).
Per una maggiore sicurezza per quest'ultimo contesto è stata creata una ulteriore forza che sta a Vicenza nella caserma Chinotto (una bevanda che oggi è piuttosto in disuso) che risponde, forse, al solo comando centrale europeo.
La speranza di una maggiore consapevolezza, diciamo sociopolitica, la si potrebbe auspicare nel momento in cui
le pensioni degli addetti in quiescenza tentennassero, ma suppongo che saranno le ultimissime, per ora siamo tutti insieme appassionatamente nel calderone Inps.
gg
PS Mi auguro che il funzionario dei Servizi che mi legge, sia parzialmente d'accordo.
è ancora la magistratura piccolo borghese che condannava Pasolini per vilipendio alla morale, magistratura che sa benissimo qual'è il suo raggio di azione e cosa ne è al di fuori. al cittadino del parco buoi qualcosa bisogna pure dare in pasto: qualche amministratore piccolo o medio, qualche sconosciuto parlamentare. i giochi grossi continuano ovunque, legittimati dal Diritto, quello stesso che li presuppone.
RispondiEliminaSaviano, praticamente una sola, aveva anche dimostrato che le leggi della economia illegale sono le medesime di quella legale: si è scantato ed è diventato l' alfiere di un legalitarismo onirico ma ricco, per lui, di soddisfazioni.
Ricco lo è già diventato inserendo nel libro suo più famoso, articoli sulla camorra di una coraggiosa giornalista napoletana, che, meschina, glieli passò per un parere, sapete com'è andata a finire.....
RispondiEliminaCaifa.
se ha alzato un pò di soldi meglio per lui
Eliminacredo che a lui interessi di più il piccolo potere dell' intellettuale, in questo senso "ricco di soddisfazioni"
Gomorra non era male, il concetto principale è "l' estrazione di capitale", ed era lì ad un passo dal cogliere l' identità di economia legale e illegale
e invece ha finito per contrapporle