mercoledì 5 febbraio 2014

Piccoli tagli


Ho letto i dati sulle intenzioni di voto per le prossime elezioni europee. Il M5S è dato tra i favoriti. Questo genere di antieuropeisti mi ricorda in qualche modo gli eretici perseguitati dalla chiesa cattolica: ardevano di riformare il cristianesimo! Gli asettici tecnocrati di Bruxelles e gli scaltri croupiers di Francoforte saranno ben lieti, dopo averci tolto la sovranità fiscale e valutaria, di poter contare quanti utili scettici credono ancora di poter sovvertire il loro ordine con la scheda nell’urna. È come alla roulette, il banco vince sempre e tuttavia i giocatori, in lotta con i capricci del caso, continuano a puntare e a perdere regolarmente.

*



La stampa mondiale annuncia lieta e trionfante l’intenzione del premio Nobel per la Pace e presidente degli Usa Barak Obama di aumentare fino a 10,10 dollari la paga oraria dei lavoratori più sfigati (chiamiamoli così, ufficialmente 3,6mln di lavoratori). La nota rivista leninista Forbes, in un articolo del luglio scorso, scriveva che la paga minima oraria del 1968 era pari a 1,60 dollari, equivalenti nel maggio 2013 a dollari 10,70. Insomma, l’iniziativa di Obama non rivaluta la paga oraria nemmeno ai livelli di 46 anni fa.

*

Sta passando quasi sotto silenzio il taglio ai buoni alimentari attuato con una legge approvata nei giorni scorsi negli Usa e ora alla firma di Obama. Anche nel caso di questa notizia, quando se ne parla, si danno numeri al lotto. Traggo l’esempio dal sito del Sole 24 ore dedicato agli Usa, il quale scrive:

Dopo un anno di battaglie interne, il Farm Bill, il pacchetto normativo per il settore agricolo, è pronto per essere inviato sulla scrivania del presidente Barack Obama per la ratifica finale. Il Senato infatti ha appena approvato con 68 voti a favore e 32 contrari un piano della durata di cinque anni che stanzierà 100 miliardi di dollari all'anno e che farà solo piccoli tagli al programma di food stamp, gli aiuti alimentari per le fasce a basso reddito che la Camera aveva più volte bocciato e che lo scorso mese ha deciso di lasciar passare.

Piccoli tagli, dicono questi grandi giornalisti, i quali sono abili nel mischiare le due faccende, quella degli aiuti al settore agricolo con i tagli al programma alimentare di sostegno ai poveri. Si tratta con tutta evidenza di una strategia per confondere praticata non solo in Italia (vedi Imu-Banca d’Italia).

Scrive il NYT, famigerato foglio troztkista:

The new farm bill, which had been mired in partisan gridlock, makes fundamental changes to both nutrition and farm programs. It cuts the food stamp program by $8 billion, and about 850,000 households will lose about $90 in monthly benefits under the change.

Otto billion di dollari sono, come sappiamo, 8 miliardi di dollari. Per la precisione si tratta di 8,7 miliardi di dollari che andranno a tagliare gli aiuti alimentari per 1,7 milioni delle persone tra le più vulnerabili degli Stati Uniti, tra cui un gran numero di bambini e disabili, provvedimento che interesserà più di 850.000 famiglie, come del resto conferma il NYT. Ciò che non dice l’articolo del NYT è che la cifra massima assegnata, per famiglia, l’anno scorso, è stata di 287 dollari mensili, ossia mediamente di 4,30 dollari per persona al giorno. Il taglio di 90 dollari peserà notevolmente sul bilancio familiare, e dunque non si tratta di “piccoli tagli” come vorrebbero farci credere gli illuministi di America 24.


Secondo la Conferenza dei sindaci degli Stati Uniti, la domanda di assistenza alimentare d'emergenza in 25 grandi città è aumentata del sette per cento nel 2013, facendo seguito ad aumenti del 22, 15 e 24 per cento rispettivamente nel 2012, 2011 e 2010. Una famiglia su sei, vale a dire quasi 18 milioni di persone, sono considerati in totale insicurezza alimentare dal Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti. Il numero di persone che riceve aiuti alimentari negli Usa è quasi di 50 milioni (*).




(*) Chi è ricco negli Usa lo è veramente, mentre i poveri lo sono relativamente secondo certi parametri, ma sicuramente se la passano davvero male secondo gli standard di benessere Usa o dell’Europa occidentale. La crisi ha colpito soprattutto la classe media, e la così detta qualità della vita in certe aree metropolitane e nella provincia è veramente scadente e spesso squallidissima. Quando non hai soldi per mandare i figli a scuola o per le cure sanitarie indispensabili, quando vivi con i food stamps e non hai un lavoro oppure è un lavoro precario e mal pagato, c’è poco da gingillarsi con il relativismo.

4 commenti:

  1. Grazie per tenerci informati e aggiornati su questi temi.

    Grazie Olympe.


    Franco

    RispondiElimina
  2. 50 milioni di persone che ricevono aiuti alimentari che saranno sicuramente anche senza assistenza medica perché non in grado di pagarsi l'assicurazione... Su quel fronte Obama non è riuscito a far passare la sua riforma su cui pure aveva impostato la campagna per l rielezione.. A riprova di quanto è potente Big Pharma...

    Ai numeri e alle analisi del post-interessante come al solito- aggiungerei un tema: lo spopolamento delle grandi città. Detroit, ex capitale dell'auto, ne è praticamente un simbolo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. su detroit sarebbe necessario un lungo discorso, così come sui debiti municipali italiani, sui quali accennerò nel prossimo post

      Elimina