Dicono che il più antico mestiere del mondo sia
quello esercitato da certe signore. Se così fosse, tale primato dovrebbe essere
condiviso ex æcquo con quello della
spia, tanto che non di rado e in ogni epoca le due preclare attività, quella
sessuale e quella informativa, s’incarnano nella medesima figura professionale. In
epoche che si suole definire più civili, la prostituzione divenne un ramo
importante dell’economia e degli affari sociali, e l’intelligence si stabilì come
branca dell’arte di governo. Come dire: il concetto di controllo dei corpi e
delle menti ha origini antiche.
Sun Tzu dedica allo spionaggio il XIII capitolo del
suo L’arte della guerra. Scrive:
[…] rimanere
nell’ignoranza della situazione del nemico solo per risparmiare la spesa di
cento pezzi d’argento per ricompensare (chi può fornire informazioni), è il
colmo dell’inumanità. Uno che agisce così non è un capo di uomini, non è di
vero aiuto al sovrano, non è un maestro di vittoria (Guanda, 1988, 135).
Sun Tzu distingue cinque specie di spie: locali,
interne, convertite (= che hanno disertato), spie condannate (ad essere
sacrificate per il bene dello stato),
spie sopravvissute. Ma un’altra annotazione dello stratega cinese, che scriveva
2500 anni fa, è illuminante:
Quando tutte
queste cinque specie di spie sono all’opera, e nessuno è al corrente del
sistema con cui agiscono, formano ciò che si può definire sublime manipolazione
della trama e costituiscono il bene più prezioso dello stato.
*
Le cose non rimangono mai le stesse, anche se nella
sostanza la storia si ripete. Nell’impero romano non esisteva un’organizzazione
spionistica quale noi intendiamo modernamente, e tuttavia esisteva un sistema
d’intelligence molto ramificato ed efficiente.
Pare fosse Augusto, come solito, a organizzare in un
sistema coerente e con carattere permanente il servizio informativo
dell’esercito. L’unità, regolarmente organizzata (numerus frumentariorum), aveva la sede centrale nei Castra
Peregrina (sul Celio) e gli agenti si chiamavano, appunto, “frumentarii”, la cui funzione originaria
era stata quella di acquistare e distribuire grano (frumentum). Questa scelta non è certamente casuale, in quanto i frumentarii, per la loro attività di
ricerca e acquisizione delle derrate alimentari e dei diversi generi di rifornimento
alle truppe, erano in grado di conoscere, scoprire, vedere, ascoltare e
muoversi nel territorio amico e nemico,
e perciò raccogliere tutte le informazioni che potevano risultare utili.
Il lavoro logistico, d’intendenza o di sussistenza si
direbbe oggi, veniva realmente effettuato, ma era una specie di copertura del
servizio spionistico. Un po’ come succede oggi per certo personale delle
ambasciate, del settore industriale strategico e degli armamenti, del mondo
bancario e della finanza, o più banalmente con certi studenti fuori corso nelle
università. I frumentarii (elementi di
origine provinciale) avevano rapporti strettissimi con l’esercito (erano
inquadrati militarmente loro stessi come entità d’élite), avevano sotto gli
occhi la popolazione locale e la burocrazia imperiale, erano perciò in grado di
riferire all’imperatore qualsiasi informazione di suo interesse.
Un po’ meno noto è il seguito di questa storia. A
Diocleziano, dunque a cavallo tra III e IV secolo, si attribuisce il merito di aver
riorganizzato il sistema di sicurezza interna dell’Impero. Gli imperatori furono
sempre attenti alla difesa di se stessi e dell’Impero, e ciò poteva
concretizzarsi solo con il controllo dell’esercito e grazie a tutte le
informazioni che provenivano da ogni parte. Diocleziano dapprima sciolse i frumentarii, una decisione questa
apparentemente contraddittoria. Si trattò di un cambiamento di facciata, poiché
essi erano odiati e temuti da tutti, e un cambiamento dettato anche da reali
esigenze di maggiore efficienza dello strumento. Furono sostituiti da
un’organizzazione che avrebbe svolto gli stessi compiti di spionaggio e
sicurezza, ma con un nome diverso e una struttura differente. I nuovi addetti
alla raccolta delle informazioni furono molto più temibili dei frumentarii e presero il nome di agentes in rebus, “agenti in missione”.
Ma non è il caso che la tiri per le lunghe su questo argomento.
* *
Oltre ai cinque tipi di spionaggio indicati da Sun Tzu, ve ne sono altri. E a proposito di intelligenza con lo straniero, segnalo, per chi non l’avesse già letto e volesse
apprezzarlo per ciò che rivela, questo articolo.
Militarmente siamo una colonia americana,
economicamente e finanziariamente una dépendace di Berlino, Francoforte e della
City di Londra, politicamente ostaggi del Vaticano e dei grandi interessi,
ideologicamente sottomessi ai media e a chi li controlla.
* * *
PS: leggo con un certo divertimento le affermazioni
di un saputello in commento a un post di Malvino. L’esperto sostiene che «le armi chimiche come il sarin, [sono] in genere sono così
poco efficaci in campo militare da essere state utilizzate pochissimo nei
decenni dopo la Prima Guerra Mondiale. Perfino il vento che tira dalla parte
sbagliata può rendere controproducente l'attacco e disperdere la sorta di
"nebbia" tossica che si cerca di creare».
Vediamo di chiarire le idee di questo poveretto: le
armi chimiche in genere sono così poco
impiegate – lo sono altresì in genere in contesti nei quali si è certi della mancata azione di risposta – proprio per la loro significativa
e letale efficacia, tale da non lasciare scampo (come rileva giustamente
Malvino), e appunto per questo esse sono bandite (fin dal protocollo di Ginevra
del 1925, il quale vieta l’impiego ma non la produzione). Nessuna
controindicazione, tantomeno il mutare dei venti, è data per il loro impiego
nei bombardamenti. I belligeranti della II^ GM avrebbero potuto benissimo
impiegarla contro le città nemiche senza correre alcun rischio atmosferico o di efficacia. E
del resto non si capisce perché gli arsenali militari continuarono, nel dopoguerra, a dotarsi di
armi chimiche (e batteriologiche). Per farsi un’idea della faccenda il sito è
questo. Dalla lettura dei documenti del sito e da altre fonti si può evincere che il tizio in questione non ha la minima idea di quanto siano micidiali i vari tipi di gas nervino in dosi infinitesime, tanto è vero che tale tipologia di armi è anche detta l'atomica dei poveri.
Adesso conosco qualche cosa in più, grazie assai.
RispondiEliminapuò essere d'interesse:
EliminaLiberati-Silverio, Servizi Segreti in Roma antica. Informazioni e sicurezza dagli initia Urbis all’impero universale, L'Erma di Bretschneider, 2010.
Bell'ìesempio di informazione su Arte e Mestieri. Gradirei,però,fare una precisazione:
RispondiEliminaIl più antico mestiere del mondo è la:"Casalinghitudine"(esercitata da tutte le signore),nata in seguito alla scoperta della Paternità, dell'invenzione del Matrimonio e dell'obbligo della Monogamia per la tutela del Patrimonio. Nasce da questo il secondo mestiere più vecchio del mondo:la Prostituzione(esercitata da certe signore).