Ci sono giornalisti che non sanno scrivere e anche quelli che non sanno copiare, come si evince da un articolo del Corriere:
Da un deposito di Fontainebleau è riemerso un piccolo tesoro, in Francia, per gli studiosi del clima: il diario del tempo dalla fine del Settecento al 1960. Quattordici quaderni anneriti, come informa il quotidiano Le Figaro, raccontano giorno per giorno, i rilievi meteorologici dal 1797 al 1841: il tempo ai tempi di Napoleone Bonaparte, di Balzac, di Stendhal e di Richelieu.
Non serve leggere l’articolo del quotidiano francese citato dalla giornalista del Corriere, ma basta aver frequentato la scuola dell’obbligo o aver letto I tre moschettieri per sapere che il cardinale Richelieu tra il 1797 al 1841 non era più in servizio attivo e nemmeno il suo corpo riposava più nella chiesa della Sorbonne, luogo di sepoltura della famiglia Richelieu, poiché nel 1793 il Cardinale, ovvero ciò che restava delle sue spoglie, fu ghigliottinato (si ghigliottinavano perfino le statue, cioè in effige!) e la sua testa fu restituita solo nel 1866 per essere rimessa nella stessa chiesa.
Altra perla:
Tra le rarità, la scheda meteorologica compilata e firmata da un giovanissimo e allora sconosciuto soldato di leva all’inizio del secolo scorso: Jean-Paul Sartre.
E magari ha anche partecipato alla prima guerra mondiale? Sartre “all’inizio del secolo scorso” portava il pannolino e fu militare di leva a Tours, nel servizio meteorologico, negli anni Trenta. Se la nostra giornalista avesse avuto l’idea di chi fosse Sartre e magari la curiosità di approfondire un po’ la cosa, non sarebbe caduta in tale abbaglio. Da un altro articolo più dettagliato trovato in internet:
Plus tard, ce sont les écoles normales qui formaient les enseignants qui se sont mises à publier des bulletins météo, et les données se sont progressivement complexifiées, intégrant les isobares (des lignes qui relient les points soumis à la même pression atmosphérique) puis dans les années 1930 les lignes de fronts, les fameux anticyclones notamment. De cette époque restent des relevés signés de la main de Jean-Paul Sartre ou de Raymond Aron, lorsqu’ils effectuaient leur service militaire.
Capisco che sono pagati 4 soldi a riga e devono allungare il brodo, ma un minimo di verifiche.. :)
RispondiEliminaDomanda: ma tali grossolane topiche (Richelieu, Sartre) la "giornalista" da dove le ha ricavate? Mi viene il dubbio che il suo francese sia affidato al traduttore di Google.
RispondiEliminafosse a causa del traduttore sarebbe il male minore, ma qui si tratta di labirintite storica
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