Scrivevo il 4 ottobre:
Quando leggo che è in atto una
raccolta di firme per far approvare una legge anticorruzione (peraltro blanda
rispetto alle richieste del G.R.E.C.O., cioè rispetto alle precise richieste di
quell’organismo del quale ho scritto nell’aprile scorso, quando la maggior
parte dei sottoscrittori dell’appello non sospettavano – e forse neppure ora
– di cosa si trattasse) diventa netta la sensazione di vivere in un paese al di
fuori della realtà.
E cosa scrivevo il 17 aprile scorso? Credo meriti la pena
riproporre ampi stralci dei quel post, non per vantare una qualsiasi forma di
preveggenza, ma solo per sottolineare quanto sia facile e comune prevedere le
mosse dei banditi che comandano questo disgraziato paese. Del resto i ladri
rubano e cercano di farla franca, non è una novità.
Mario
Monti sostiene
che “il governo sta lavorando in questo momento alle misure contro la
corruzione”. Eppure basterebbe tradurre dal francese all’italiano e
formalizzare in un documento legislativo il Rapporto, diviso in due parti, del
23 marzo 2012 del Consiglio d’Europa adottato dal Groupe d'Etats contre la corruption (GRECO).
Mario
Monti,
infatti, pur non conoscendo la lingua francese, potrebbe prendere visione del Rapporto (si può scaricare QUI) e accorgersi che esso contiene già
formulate tutte le norme, per ogni articolo, di modificazione del codice penale
italiano per rendere operativa la legislazione anticorruzione raccomandata dal
GRECO e rendere con ciò molto più efficace perseguire alcuni tipi di delinquenti
in Italia, soprattutto quelli che siedono in parlamento e nelle amministrazioni
pubbliche.
Ad ogni buon
conto, siccome in Europa conoscono bene la nostra situazione, non fidandosi per
nulla di una classe dirigente nazionale tra le più premoderne, violente e
predatrici della storia occidentale, i relatori del richiamato rapporto sulla
corruzione in Italia, le Groupe
d'Etats contre la corruption, ha pensato bene d’invitare esplicitamente
e per iscritto le autorità italiane a tradurre in italiano e a pubblicare, nel
più breve tempo possibile, il Rapporto e a rendere pubblica la sua traduzione.
Riporto testualmente:
Enfin, le GRECO invite les autorités
italiennes à autoriser, dans les meilleurs
délais, la publication de ce rapport, à traduire le rapport dans la
langue nationale et à rendre cette traduction publique.
Nous verrons. Ah, quasi dimenticavo due cosette. Nel Rapporto si evince
l’accusa all’Italia di non aver
ancora ratificato né la Convenzione sulla corruzione del 27 gennaio 1999, né il
Protocollo aggiuntivo del 15 maggio 2003. Chissà cosa ne pensa, sul punto, l’ex
ministro padano alla giustizia, Roberto Castelli (ex compagno di
scuola dell’incensurato Roberto Formigoni), oppure il suo
predecessore Piero Fassino.
L’altra cosetta
riguarda le tabelle pubblicate nella prima parte del Rapporto: confrontare il
numero dei reati indagati, le sentenze e il numero di condanne. Mi pare
evidente che non si tratti solo di un problema di legislazione …
Questo è quanto scrivevo in aprile. Naturalmente il Rapporto non è
stato né tradotto e nemmeno pubblicato. QUI invece si può leggere il risultato
ad oggi.
non so se eri ironica ma qui c'e' la versione in inglese che credo Monti conosca alquanto http://www.coe.int/t/dghl/monitoring/greco/news/News(20120411)Eval3Italy_en.asp
RispondiElimina:-)
Eliminasta di fatto che si sono guardati bene dal tradurre la relazione nonostante l'esplicita raccomandazione di farlo in fretta! è un altro esempio di democrazia a tutti i livelli, nazionale e europeo