Kamala Harris ha fatto sapere una decina di giorni fa di essere in perfetta salute fisica e mentale, supportata da una valutazione medica. Questa è una buona notizia, soprattutto per lei. Resta però da chiedersi in seguito a quale attacco di delirio psicotico si sia sviluppato il programma “Opportunità per gli uomini neri” che la candidata democratica ha presentato ai media il 14 ottobre.
Si capisce che, a tre settimane dalle elezioni, i responsabili della campagna elettorale si siano lasciati prendere dal panico analizzando i risultati dei sondaggi che rivelano che un quarto dei maschi neri intendono votare per Donald Trump il 5 novembre, rispetto solo all’8% delle donne nere. Perché i neri non hanno il diritto di essere di destra?
Agli “uomini neri” viene promessa una “iniziativa sanitaria nazionale focalizzata sulle malattie che colpiscono in modo sproporzionato gli uomini neri”, quindi un accesso facile e sicuro alle criptovalute – segno che, agli occhi di Kamala Harris, evidentemente hanno un problema con le valute legali. Ancora, la candidata promette anche “la legalizzazione della marijuana ricreativa” allo scopo di “creare opportunità per gli uomini neri di avere successo in questo nuovo settore”. Nuovo settore? Non solo gli “uomini neri” trascorrono le loro giornate fumando petardi e cantando reggae, ma in più sognano tutti di diventare spacciatori.
Tutto questo non nasce da errori grossolani di comunicazione. Queste “proposte” sono il frutto di un pensiero perfettamente strutturato, che si fonda su un’ideologia secondo cui i “poveri” meritano di essere sostenuti e difesi nei loro diritti solo se rispondono a stereotipi che costituirebbe la loro “identità” e che li definirebbe una volta per tutte. Di conseguenza, un musulmano è necessariamente un islamista, un cinese è una spia comunista, un ispano- americano fa a pezzi i suoi nemici con una motosega in una vasca da bagno, e gli “uomini neri”, quindi, hanno il senso del ritmo e degli affari loschi.
I ricchi “progressisti”, non importa se neri o bianchi, sembrano avere difficoltà a reprimere il loro imbarazzante disprezzo di classe nei confronti del popolo che pretendono di difendere. Così come i dirigenti del partito democratico verso i lavoratori salariati italiani. La matrice classista è la stessa.
wasp as usual!
RispondiEliminaTrump ha criticato gli ebrei che votano Harris, Obama i neri che votano Trump. Stessa motivazione: traditori.
RispondiEliminaAl vertice di Kazan, a Putin è stata mostrata una
RispondiEliminasimbolica "banconota da 100 BRICS"
Tale banconota è stata anche mostrata
dall’ambasciatore russo in Sudafrica, Ilya Igorevich
Rogachev, che l’avrebbe simbolicamente consegnata
all’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti di Pretoria, nel
corso di una cerimonia presso l’ambasciata degli Emirati
proprio per celebrare l’ingresso del paese Paese arabo
nel blocco BRICS.
La nuova moneta secondo alcune teorie potrebbe anche
chiamarsi “R5”, dalle iniziali delle cinque valute dei paesi
fondatori dei Brics, ossia: real, rublo, rupia, renminbi e
rand. Le immagini trapelate di questa banconota da
“100” brics/R5 – che sarebbe stata stampata in Russia –
mostra da un lato le bandiere dei cinque Stati fondatori
del blocco, ovvero Brasile, Russia, India, Cina e Sud
Africa, e dall’altro vi sono le insegne di altri sette Stati, tra
cui il bandiera della Repubblica islamica dell’Iran,
dell’Egitto, dell’Argentina e del Venezuela.
L’obiettivo giurato di questa nuova possibile valuta è
quello di sostituire il dollaro nelle transazioni
internazionali, distrugendo quindi il predominio
economico americano.
M. B.
😂😂😂
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