lunedì 22 luglio 2024

Troppo poco, troppo tardi

 

Le pressioni che hanno costretto al ritiro dalle prossime elezioni il presidente Joe Biden, dimostrano ancora una volta il bluff della democrazia statunitense e le vaste dimensioni della crisi politica negli Stati Uniti.

Nel giro di soli nove giorni, il candidato repubblicano alla presidenza è sfuggito a un tentativo di assassinio, mentre il presidente in carica, dopo aver dichiarato per settimane che non si sarebbe ritirato dalla corsa, è stato costretto a porre fine alla sua campagna per la rielezione. Quali commenti avrebbe scatenato una simile vicenda se fosse accaduta altrove?

Biden, ex vicepresidente di Obama, alla fine si è piegato alla pressione dei principali leader del partito al Congresso e dei donatori miliardari. A decidere delle sorti della “democrazia” sono ancora una volta l’oligarchia finanziaria e i rappresentanti dell’apparato militare- intelligence.

Ciò riporta alla memoria quanto accadde nel 1968, quando la politica americana fu sconvolta dalla guerra del Vietnam, dagli assassinii di Martin King Jr. e Robert Kennedy e dalla decisione del presidente Lyndon Johnson di rinunciare alla rielezione. Tuttavia la crisi attuale è ancora più grave poiché il prossimo presidente sarà, ancora una volta, espressione di una classe media bianca che si sente espropriata della sua cultura e del proprio Paese da minoranze e dall’élite liberale globalizzata.

Vogliono anche un ritorno a un’epoca in cui la popolazione bianca era la maggioranza e deteneva gran parte del potere; il fattore razziale è molto importante negli Stati Uniti. Che una parte non trascurabile di questa classe si sia radicalizzata in un’orgia di reazione fascista, d’isteria suprematista, di survivalisti (sono convinti che la fine del mondo sia vicina) e fondamentalismo cristiano, è solo una conseguenza di una crisi che nasce da lontano.

Non vanno trascurati i cosiddetti “veterani”. Gli Stati Uniti sono stati costantemente in guerra fin dalla seconda guerra mondiale. C’è stata la Guerra Fredda, la guerra del Vietnam, la prima guerra del Golfo e le guerre in Iraq e Afghanistan. Per dire solo delle principali. Sono 2 milioni i soldati in servizio, 18 milioni i veterani in totale, a cui vanno aggiunte le loro famiglie e le persone che vivono di armamenti.

Inoltre, Trump ha il sostegno di una parte sostanziale dei padroni del denaro, tra i quali un plurimiliardario come Elon Musk, e dunque la possibilità che s’instauri a Washington un regime apertamente reazionario, non è una mera congettura, ma è una realtà politica.

Nella sua recente intervista con ABC News, a Biden è stato chiesto: “Ha avuto tre mesi per sfidare Trump, perché non l’ha fatto?”. Biden ha risposto: “Ho fatto un sacco di altre cose, come guerre in giro per il mondo”.

I boss del Partito democratico si riuniranno mercoledì 24 luglio per decidere la nomina del loro candidato. Non è scontato sarà Kamala Harris. I democratici hanno bisogno, per avere una chance di successo, di un candidato che parli, pur se non esclusivamente, anche all’America bianca. Ma è troppo poco e troppo tardi.

8 commenti:

  1. https://tinyurl.com/4utnherr

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  2. Ti leggo da un po' e noto una forte antipatia verso le democrazie occidentali in generali e quella a stelle e striscie in particolare e vorrei sinceramente chiederti quale sarebbe secondo te l'alternativa, perché io non ne vedo.

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    1. Il mio “mestiere” in questo blog non è quello di proporre ricette per l’avvenire, non spetta a me. Critico l’esistente, che vorrebbe farsi passare come il meglio possibile e senza alternativa. Ecco perché non vedi alternativa, perché sono molto abili a nasconderla.

      Ad ogni modo non mi voglio sotrarre: un’alternativa sarebbe già quella di avere un lavoro che non fosse mero sfruttamento, una più equa distribuzione della ricchezza sociale e minori disuguaglianze. Tutte cose lontanissime dalla realtà, anche più di quanto si creda. Questo è però il minimo di un programma riformista, che la cd. sinistra magari enuncia (a scopi elettorali) ma non partica quando è al governo. Perché? Per il semplice motivo che la sinistra parlamentare è contigua (quando non la stessa cosa) con la classe dominante.

      Quanto agli Stati Uniti, scrivevo, prima ancora che altri blogger lo riprendessero, che essi rappresentano la maggiore minaccia per la pace. È la loro storia a dirlo. E non mi si venga a raccontare che è grazie a loro che è stato vinto il fascismo europeo. Questo è un fatto vero, che però dimentica almeno un paio cose: 1) il fascismo non è stato un incidente di percorso, nella crisi economica e politica il fascismo è un’opzione della borghesia; 2) il contributo della Russia, senza il quale gli anglo-americani starebbero ancora sulla battigia della Normandia, oppure sarebbero ricorsi alle atomiche in Europa; 3) gli Usa sono intervenuti in Europa dopo l’accordo di Terranova tra Churchill e Roosevelt (che cosa prevedeva a vantaggio degli Usa? vedi la questione dell’art. 4); 4) sono intervenuti nel Pacifico e in oriente dopo aver fatto di tutto per provocare la reazione giapponese, in quella che era una contesa tra due imperialismi; sganciando nell’agosto 1945 le atomiche sono venuti meno agli accordi con Mosca relativi alla Cina e hanno di fatto aperto la Guerra Fredda.

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    2. Accidenti....ieri ti criticavano per le risposte troppo lapidarie. Oggi questa è quasi un altro post.
      Io comunque non mi sono mica offeso per la risposta che hai dato a me, tant'è che sono ancora qua.
      Ciao cara

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    3. No no tutto ok.
      A me hai dato la risposta secca, ma chi se ne lamentava era il sig.G.S , mica io.
      Io e te siamo sempre a posto

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