martedì 25 giugno 2024

Un mondo di sabbia

 

Per quelli che parlano e scrivono di “economia ormati basata sull’informatica e non più sull’industria”. Che sciocchezze. Anche le nuvole, comprese quelle digitali, sono fatte di vile materia.

Secondo te, quale di questi oggetti di uso quotidiano contiene sabbia: cellulare, computer, bicchiere, vino, cibo disidratato, dentifricio, pneumatico? Tutti! Gran parte del nostro mondo, anche quello digitale, è fatto di sabbia. La seconda risorsa più importante del pianeta, dopo l’acqua, è la sabbia.

Costituita da detriti derivanti dalla degradazione di rocce, conchiglie o scheletri di corallo. Ciò spiega la grande varietà dei suoi colori: nero, bianco, granato, rosa. Molto leggera, la sabbia si muove costantemente sotto l’influenza degli elementi. I suoi granelli, quando trasportati dal vento, hanno forma sferica, mentre, se trasportati dall’acqua, sono piuttosto ovali.

Come tutti sanno la sabbia viene utilizzata principalmente per produrre vetro e soprattutto cemento. Molti di noi vivono e lavorano in edifici di sabbia. Può anche filtrare l’aria, conferire un aspetto prematuramente invecchiato ai jeans, nell’Ottocento veniva addirittura utilizzata per conservare la carne.

La sabbia è usata per tutto ed è molto facile da trasportare. Questo è ciò che la rende un materiale d’elezione: se ne estraggono 15 miliardi di tonnellate l’anno. Con la sabbia e la ghiaia estratta ogni anno si potrebbe costruire un muro alto 27 metri e largo altrettanto attorno alla Terra. Ma non basta, perché consumiamo 18 kg di sabbia a persona al giorno!

Così la “mafia della sabbia” se la prende illegalmente, dalle spiagge, nei fondali marini o nelle miniere clandestine. Il saccheggio della sabbia provoca la scomparsa delle spiagge e porta alla salinizzazione delle falde acquifere, con conseguenze drammatiche per le popolazioni e per l’agricoltura.

Due terzi delle infrastrutture basate sulla sabbia da qui al 2050 devono ancora essere costruite. La Cina è passata da 400 milioni di tonnellate di cemento nel 1994 a quasi 2 miliardi di oggi, ovvero la metà del consumo mondiale. Va da sé che i tassi di estrazione superano i tassi di ricostituzione naturale.

La sabbia sta per diventare il nuovo oro nero. C’è quella dei deserti! Bravi, provate a fare cemento con quella sabbia. Troppo arrotondata dal vento, troppo liscia, troppo omogenea, non ci permette di rendere concreto il cemento. Devi scavare nella sabbia del mare o del fiume.

Ci pensano le macchine a scavare! Come se bastasse scavare ... Che ingenuità.

3 commenti:

  1. Ancora ricordo quando dovetti convincere un amministratore delegato a comprare sabbia da impiegare in un cantiere in pieno deserto 1500km a sud di Algeri...

    Roberto

    RispondiElimina
  2. Ma presto sarà disponibile la sabbia lunare e marziana, no?
    Pietro

    RispondiElimina