tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post7856763034034285570..comments2024-03-28T14:19:44.853+01:00Comments on diciottobrumaio: Scimmie, robot, imbecilliOlympe de Gougeshttp://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-82863103889519373612014-11-17T13:32:48.711+01:002014-11-17T13:32:48.711+01:00Olimpia,
1 - grazie
2 - idem
3 - idem
....
44 - ...Olimpia, <br />1 - grazie<br />2 - idem<br />3 - idem<br />....<br />44 - Scrivi: "Una contraddizione che porta a un punto di rottura storico e non solo logico. Ecco la differenza tra dialettica materialista e cialtronismo..." . Mmmm....<br /><br />1 - realtà materiale <br />2 - realtà non materiale (processi e funzioni tra cui quella mentale) <br />3 - prodotti che derivano dall'interazione tra 1 e 2, cioè da lavoro (azione progettata, in cui l'uomo, come hai sottolineato più volte, si distacca da ogni altro animale producendo strumenti - aggiungo case, arte, merci, storia - lavoro umano tra cui quello usato in modo schiavistico per la produzione di merci nel sistema capitalistico).<br /><br />Un "punto di rottura storico" sta nel mondo prodotto da lavoro umano (3), mentre un "punto di rottura logico" sta nel mondo mentale (2). Ecco la differenza che mantiene il materialista materialista e gli impedisce di fare un corto circuito tra i due mondi.<br /><br />Per cui, una contraddizione non può "portare a un punto di rottura storico e non solo logico": sono, casomai, due, le contraddizioni, se proprio si vuole mantenere confusivamente questo termine: una contraddizione logica, nel mondo 2, e una "contraddizione reale", storica, là nel mondo 3.<br /><br />Le cose vanno bene se alla contraddizione logica corrisponde una realtà di contrapposizione nel mondo delle cose, della storia. Ma è corrispondenza, tra due piani diversi, tra due mondi, non identità una corrispondenza che va verificata, di volta in volta: non tutto ciò che è razionale è reale. Romeohttps://www.blogger.com/profile/13807895488363837358noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-83850170067534551182014-11-16T22:05:27.903+01:002014-11-16T22:05:27.903+01:00Beh, in un certo senso mi aspettavo dall'esimi...Beh, in un certo senso mi aspettavo dall'esimio professore ordinario una risposta del genere. <br />Diciamo che scrivere della sua risposta segnala in quali mano siamo ai vari livelli, dalla politica all'università, e quest'ultima è fondamentale dato che vengono formate gran parte delle <i>nuove leve</i> che dovrebbero sostituire le cariatidi attuali. <br />Ciao. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-42623692356018225642014-11-16T21:39:43.365+01:002014-11-16T21:39:43.365+01:00scusa Carlo, ma cosa volevi che ti rispondesse, ch...scusa Carlo, ma cosa volevi che ti rispondesse, che hai ragione? pensi che sia gente onesta? però hai fatto bene ad intervenire.Olympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-732556851711443232014-11-16T20:30:54.865+01:002014-11-16T20:30:54.865+01:00A proposito di professori, economisti e affini.
S...A proposito di professori, economisti e affini. <br />Sul FQ un "articolo" di un professore ordinario di Economia applicata del Politecnico di Milano parlava della regolazione <i>indipendente</i>, antitrust e roba simile, autorità "terze" indipendenti che ci salverebbero da politica corrotta e da scelte economiche pessime. <br />Ho scritto come commento al suo ragionamento che la parola "indipendente", in un mondo dove ci sono in poche mani i mezzi di produzione e tutto il resto, era un pò <i>esagerata</i>. Tra l'altro facevo notare che con tutti gli antitrust, regolatori e quant'altro, abbiamo situazioni concrete come quella dettata dai risultati della ricerca svizzera sul controllo delle corporations a livello globale, con le 737 aziende che controllano l'80% delle maggiori multinazionali, con all'interno un core di 147 aziende che controllano il 40% delle più importanti. <br />Il professore ha risposto che sono "molte centinaia", quindi non si può parlare di monopolisti, che <i>sono "contendibili" come dicono gli economisti</i>. <br />737 sul campione di 43060 aziende, manco un 2%, preso dal database di 37 milioni di aziende...e per il professore di Economia Applicata del Politecnico di Milano <i>non è nemmeno un fatto da segnalare</i>, insomma che a parte loro professori noi non capiamo una mazza di niente. <br />Saluti,<br />Carlo. Anonymousnoreply@blogger.com