tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post6463278377828483363..comments2024-03-28T16:53:20.703+01:00Comments on diciottobrumaio: Se il lavoro non è una merce per quale motivo si vende e si compra? E perché il suo prezzo cala quando c'è troppa offerta?Olympe de Gougeshttp://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comBlogger12125tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-73761825256591240642015-03-31T15:31:42.547+02:002015-03-31T15:31:42.547+02:00anche punto e virgola, via. in abundantia abundant...anche punto e virgola, via. in abundantia abundantis, come disse l'immortale.Olympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-36343830348885341262015-03-31T13:48:23.933+02:002015-03-31T13:48:23.933+02:00questo post è un capolavoro. punto.questo post è un capolavoro. punto.Peperinhttps://www.blogger.com/profile/03809112246660794762noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-31934136935891509372015-03-29T15:36:49.551+02:002015-03-29T15:36:49.551+02:00queimada docet, oltre marx ;-)
http://www.controap...queimada docet, oltre marx ;-)<br />http://www.controappuntoblog.org/oliva vittorianoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-28313506217402462672015-03-29T14:23:41.210+02:002015-03-29T14:23:41.210+02:00hardcorehardcoreAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-20540287585698669632015-03-28T19:41:47.398+01:002015-03-28T19:41:47.398+01:00immaginavo fosse una foto pornoimmaginavo fosse una foto pornoOlympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-88057710065572913462015-03-28T19:38:30.663+01:002015-03-28T19:38:30.663+01:00A lei che piace la fotografia, le dedico questa: h...A lei che piace la fotografia, le dedico questa: http://www.ansa.it/webimages/img_1000x563/2015/3/28/af7d24e53b97b732a2d7e6fbf5413d95.jpgAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-4922959060037317862015-03-28T19:11:48.576+01:002015-03-28T19:11:48.576+01:00In sostanza a tali teorie sociologiche lei riserve...In sostanza a tali teorie sociologiche lei riserverebbe la stessa considerazione già manifestata per i temi quali la sostenibilità del capitalismo e simili. Per quanto riguarda la sua esaustiva risposta direi che è in linea con le sue pubblicazioni abituali. Ok grazie, è un piacere leggerla. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-34746025938239213402015-03-28T13:38:54.810+01:002015-03-28T13:38:54.810+01:00«Il produttore immediato, l’operaio, ha potuto dis...«Il produttore immediato, l’operaio, ha potuto disporre della sua persona soltanto dopo aver cessato di essere legato alla gleba e di essere servo di un’altra persona o infeudato ad essa. Per divenire libero venditore di forza-lavoro, che porta la sua merce ovunque essa trovi un mercato, l’operaio ha dovuto inoltre sottrarsi al dominio delle corporazioni, ai loro ordinamenti sugli apprendisti e sui garzoni e all’impaccio delle loro prescrizioni per il lavoro. Così il movimento storico che trasforma i produttori in operai salariati si presenta, da un lato, come loro liberazione dalla servitù e dalla coercizione corporativa; e per i nostri storiografi borghesi esiste solo questo lato. Ma dall’altro lato questi neo affrancati diventano venditori di se stessi soltanto dopo essere stati spogliati di tutti i loro mezzi di produzione e di tutte le garanzie per la loro esistenza offerte dalle antiche istituzioni feudali. E la storia di questa espropriazione degli operai è scritta negli annali dell’umanità a tratti di sangue e di fuoco.<br /><br />I capitalisti industriali, questi nuovi potentati, hanno dovuto per parte loro non solo soppiantare i maestri artigiani delle corporazioni, ma anche i signori feudali possessori delle fonti di ricchezza. Da questo lato l’ascesa dei capitalisti si presenta come frutto di una lotta vittoriosa tanto contro il potere feudale e contro i suoi rivoltanti privilegi, quanto contro le corporazioni e contro i vincoli posti da queste al libero sviluppo della produzione e al libero sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo. Tuttavia, i cavalieri dell’industria riuscirono a soppiantare i cavalieri della spada soltanto sfruttando avvenimenti dei quali erano del tutto innocenti. Essi si sono affermati con mezzi altrettanto volgari di quelli usati un tempo dal liberto romano per farsi signore del proprio patrono».<br /><br />Il punto di partenza dello sviluppo che genera tanto l’operaio salariato quanto il capitalista, è stata la servitù del lavoratore.<br />Olympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-78074736030225748692015-03-28T13:38:44.554+01:002015-03-28T13:38:44.554+01:00La sociologia, che citi, non ha nulla a che vedere...La sociologia, che citi, non ha nulla a che vedere (ma proprio nulla) con le leggi dell’economia. Marx tutto è stato salvo che un sociologo (anche se spesso è comodo presentarlo in tale versione) e nemmeno “un filosofo” dell’economia politica.<br /><br />Noi dobbiamo affrontare le questioni dal punto di vista della scienza, non delle chiacchiere di sociologi e sindacalisti, di ruffiani e politicanti. <br /><br />Or dunque, la differenza tra lo schiavo antico e l’operaio moderno sta proprio in questo:<br /><br />premesso che denaro e merce non sono capitale fin da principio, come non lo sono i mezzi di produzione e di sussistenza, occorre dunque che siano trasformati in capitale.<br /><br />ma anche questa trasformazione può avvenire soltanto a certe condizioni che convergono in questo: debbono trovarsi di fronte, e mettersi in contatto, due specie diversissime di possessori di merce:<br /><br />1) da una parte i proprietari di denaro e di mezzi di produzione e di sussistenza, ai quali importa di valorizzare mediante l’acquisto di forza-lavoro altrui la somma di valori posseduta;<br />2) dall’altra parte operai liberi, venditori della propria forza-lavoro e quindi venditori di lavoro. Operai liberi nel duplice senso, ossia che essi non fanno parte direttamente dei mezzi di produzione come gli schiavi, i servi della gleba ecc., né ad essi appartengono i mezzi di produzione, come al contadino coltivatore diretto ecc., anzi ne sono liberi, privi, senza.<br /><br />Con questa polarizzazione del mercato delle merci si hanno le condizioni fondamentali della produzione capitalistica. Il rapporto capitalistico ha come presupposto la SEPARAZIONE fra i lavoratori e la proprietà delle condizioni di realizzazione del lavoro.<br /><br />Una volta autonoma, la produzione capitalistica non solo mantiene quella separazione, ma la riproduce su scala sempre crescente. Il processo che crea il rapporto capitalistico non può dunque essere null’altro che il processo di separazione dalla proprietà delle proprie condizioni di lavoro, processo che da una parte trasforma in capitale i mezzi sociali di sussistenza e di produzione, dall’altra trasforma i produttori diretti in operai salariati.<br /><br />Scrive Marx:<br /><br />Olympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-10870483197018078112015-03-28T13:29:31.281+01:002015-03-28T13:29:31.281+01:00Scriveva Erri de Luca in un suo libro: "Ho fa...Scriveva Erri de Luca in un suo libro: "Ho fatto il mestiere più antico del mondo, ho prestato la mia forza lavoro in cambio di un salario". <br />Se le "prostitute" vendono il proprio corpo, l'operaio vende la propria forza-lavoro.<br />AGAnonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-21643757082352960702015-03-28T12:11:31.749+01:002015-03-28T12:11:31.749+01:00Abbia pazienza ma devo spingermi oltre nella volga...Abbia pazienza ma devo spingermi oltre nella volgarizzazione. Dunque in sociologia si afferma che il mercato del lavoro non è un vero e proprio mercato in quanto la supposta merce non viene alienata completamente dal suo offerente, di qui l'affermazione "il lavoro non è una merce" come ha titolato qualcuno in un suo libro (che non ho letto).<br /><br />Il punto è che quest'ultima osservazione solitamente tiene conto proprio del concetto di lavoro astratto a cui facevi cenno. Ora magari dovrei rileggere con più attenzione il suo post, ma la domanda sorge spontanea: siamo di fronte allo stesso fenomeno o trattasi di due visioni completamente inconciliabili? grazie. <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-79422130946702183522015-03-28T11:43:22.692+01:002015-03-28T11:43:22.692+01:00Secondo me, Marx non si rigira nella tomba, ma ne ...Secondo me, Marx non si rigira nella tomba, ma ne esce per stringerti la mano. Luca Massarohttps://www.blogger.com/profile/09800503845973002121noreply@blogger.com