tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post1474850624578669512..comments2024-03-28T16:53:20.703+01:00Comments on diciottobrumaio: Per chi suona la campanaOlympe de Gougeshttp://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-19538391542639739172012-04-19T09:14:28.904+02:002012-04-19T09:14:28.904+02:00Andando a sindacare la storia, mi riferisco a quel...Andando a sindacare la storia, mi riferisco a quella sapientemente celata, mi è inevitabile pormi qualche domanda :"Chi è che fa di un uomo un "uomo grande"? Chi lo investe di titoli e privilegi? Chi davanti a questo si inchina e tace?". La risposta che mi sovviene è sempre la stessa "la comune gente". La storia è piena di "uomini grandi", i cui nomi passano ancora oggi di bocca in bocca con senso di ammirazione. Tranne per Adolf Hitler, che i più lo definiscono un pazzo satanico, sobillati da quella Chiesa che voleva farlo santo in vita, e non si avvede che di Adolf Hitler oggi ne è pieno il mondo dei potenti. Mi chiedo se tutto ciò è dovuto alla capacità della stessa gente di sognare di arrivare un domani a ricoprire quei ruoli, e poco importa se si muore con quella futile speranza. Mal che vada c'è sempre l'agoniato paradiso, quello dei "beati i poveri...".<br />Americani e tedeschi, in un futuro prossimo, avranno comunque denaro in abbondanza, mezzi e uomini, per allearsi e dichiarare guerra alla Cina, che nel frattempo avrà più schiavi sfiancati che carne per l'esercito.<br /> <br />Perdona la mia considerazione fuori tema, ma ultimamente più che soffermarmi a quanto accade, mi ritrovo a sindacare sul chi permette che accada.<br />Buona GiornataFrancy274https://www.blogger.com/profile/12650202064141001363noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-41729329265128601982012-04-19T00:48:06.747+02:002012-04-19T00:48:06.747+02:00Hai fatto benissimo a ricordare Pontelandolfo e qu...Hai fatto benissimo a ricordare Pontelandolfo e quelle stragi.<br />La storia - come spesso si sente ripetere, anche se poi non seguono sempre comportamenti conseguenti - la scrivono i vincitori, che tolgono ogni ragione ai vinti. E cercano di cancellare anche la memoria, quando alcuni fatti non si possono per nulla "addomesticare": una strage è una strage, ed è difficile farla digerire ai posteri: dunque, via, cancellata, dimenticata; o almeno - se qualcuno proprio insiste a scavare negli archivi del passato - minimizzata, come "conseguenza collaterale".<br />Non c'è decisione più "politica", o più precisamente "autoritaria", imperialistica, di questa: stabilire cosa è importante, e fa parte quindi del corso della Storia (con la maiuscola), e cosa invece è solo "spiacevole conseguenza collaterale".<br />Così, l'unità d'Italia disegnata dai Savoia (and friends...) in senso monarchico-borghese è "la Storia", e la strage di Pontelandolfo è "spiacevole-conseguenza" (di quello stesso disegno "ineluttabile"), eccetera, e quindi, via, ci dicono che è inutile starci ancora a pensare... "doveva andare così", era scritto nei libri della "Storia", perché poi chi morì in quelle e altre stragi era gente del popolo, figli di nessuno, lavoratori, contadini, ecc., gente senza nome illustre, perlopiù, nomi che nei libri di "Storia" non vanno menzionati.<br />E l'ironia della "Storia" vuole però - come suggerisce il titolo del tuo post - che oggi sia l'Italia intera a diventare una "conseguenza collaterale" senza importanza della drastica riorganizzazione internazionale del capitale finanziario. Amara consolazione...ivaneuscarhttps://www.blogger.com/profile/13381655735594702472noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-63079102240535983902012-04-18T22:48:28.150+02:002012-04-18T22:48:28.150+02:00grande pop, ciaogrande pop, ciaoOlympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-27848392078225386642012-04-18T21:41:21.340+02:002012-04-18T21:41:21.340+02:00Titolo e incipit mi portano a Pontelandolfo degli ...Titolo e incipit mi portano a <i>Pontelandolfo</i> degli Stormy Six (oltre che naturalmente a John Donne), poi passo a <i>Let the sunshine</i> di Hair, per giungere alla profetica riflessione di Finardi in <i>Cuba</i>:<br /><br />"Forse è vero che a Cuba non c'è il paradiso <br />che non vorremmo essere in Cina a coltivare riso <br />che sempre più spesso ci si trova a dubitare <br />se in questi anni non abbiamo fatto altro che sognare. <br /><br />E` che viviamo in un momento di riflusso <br />e ci sembra che ci stia cadendo il mondo addosso <br />che tutto quel cantare sul cambiar la situazione <br />non sia stato che un sogno o un'illusione. <br /><br />Ma no non è un'utopia, <br />non è uno scherzo della fantasia, <br />no non è una bugia, <br />è solo un gioco dell'economia"...<br /><br />Ciao.Marco Fulvio Barozzihttps://www.blogger.com/profile/17070968412852299362noreply@blogger.com