Gli ucraini hanno utilizzando droni first person view (FPV) contro aeroporti nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanovo, Ryazan e Amur. Secondo il dipartimento militare russo, tutti gli attacchi della parte ucraina contro gli aeroporti nelle regioni di Ivanovo, Ryazan e Amur sono stati respinti. Gli incendi scoppiati in seguito agli attacchi di Kiev contro gli aeroporti nelle regioni di Murmansk e Irkutsk sono stati spenti.
L’attacco agli aeroporti russi ha dimostrato che il capo del regime di Kiev, Volodymyr Zelensky, ha deciso di sabotare i negoziati di pace ed è pronto a sacrificare tutto per restare al potere. Infatti, la sua sopravvivenza politica è legata alla guerra. Sta cercando di provocare una risposta nucleare, ma Mosca non risponderà con attacchi nucleari tattici, tuttavia è nelle cose che dovrà rispondere in modo adeguato.
I padroni dell’Occidente hanno fatto pubblicare la notizia sui loro giornali. E va bene, ma ciò che non va è questo continuo spezzettamento dell’analisi: l’Ucraina resiste/la Russia non vince. Fin dove ci porterà questo stato di cose e questo tifo da stadio? Non dobbiamo ritenere che siamo governati da individui molto intelligenti e nel pieno possesso delle loro facoltà. Né oggi e nemmeno nell’ormai mitico “passato”.
A tale riguardo, riporto un episodio che sembra tratto da un film di Charlie Chaplin e che invece appartiene alla testimonianza di Filippo Anfuso, un personaggio di alto livello diplomatico, che certe cose le ha viste con i propri occhi e sentite con le sue orecchie.
«Brennero. Nevica. Hitler passa in rivista, prima di montare sul treno che deve riportarlo in Germania, una compagnia di alpini, di buon aspetto ma sgualciti: montanari con un fucile. La scena è pittoresca: il presentatarm fa delle scale: l’insieme ha l’aria rustica e arcaica di un quadro di Fattori. Mussolini non ha da osservare niente, ma si capisce che non è soddisfatto. Hitler monta sul suo treno, si affaccia al finestrino e fa gli ultimi convenevoli al collega del Sud; la banda militare attacca Deutschland über alles, la Marcia Reale, l’Orst Wessel Lied e Giovinezza. Alle ultime note dell’inno fascista, come previsto, il treno si muove: ultimi saluti, ultimi sguardi. Dopo aver percorso una decina di metri, il treno fa macchina indietro: il finestrino con Hitler si rimette di fronte a Mussolini: la banda militare riattacca gli inni: i Dittatori si rinnovano i saluti. Il treno ripete il tentativo di partire e torna indietro rifacendo la stessa manovra: altri saluti, nuovi inni. Hitler, sicuro della sua organizzazione tecnica, non protesta: riparte una terza volta e ritornata inesorabilmente indietro! Ai finestrini più lontani del treno tedesco si scorgono visi apoplettici che traducono un’indignazione impotente; il Führer continua ad andare avanti indietro e risalutare il Duce, il quale, al quarto ritorno dal tedesco, sempre al suono di quattro inni, gli dice malinconicamente: “Il disco è chiuso”.»
Questa incredibile commedia si ripete per sette volte, scrive Anfuso. Poi prosegue: «È un incubo: gli italiani si divertono silenziosamente. Qualcuno dice: “Che ce lo vogliono lasciare per sempre? Che non lo vogliono più nel suo Paese?”.
«All’ottava edizione degli inni, Mussolini fa un colpo di testa: ferma la musica. Il riacquistato silenzio rompe l’incanto: Hitler parte davvero e stavolta nessuno lo saluta, nel timore che torni. Le indagini sono brevi: la colpa è dei tedeschi: i Potemkine [termine ironico usato da Anfuso] italiani non sono per nulla responsabili dell’accaduto. Mussolini viene brevemente edotto: la colpa è dei tedeschi.
«Qualche tempo dopo, rievoco questa scena esilarante con il Potemkine tedesco, il Capo del cerimoniale: Dornberg. “Il Führer deve aver urlato quel giorno, al Brennero”, gli dico. “No”, fa Dornberg. “Non ha potuto dire niente perché la colpa era degli italiani”.»
(Filippo Anfuso, Da Palazzo Venezia al Lago di Garda, Cappelli, 1957, pp. 244-45).
Proxy War (Guerra per procura)
RispondiEliminaSenza i satelliti americani i droni non andavano da nessuna parte.
Perciò parlo di spezzettamento dell'analisi
EliminaPer Erasmo
RispondiEliminaO.T. ho visto il filmato con Gianfranco, vedi un po' la vita ...
Mi risulta che in base ai trattati START, sospesi ma non rescissi, i bombardieri strategici debbano essere parcheggiati in vista in modo da essere controllabili, con l'ovvio impegno a lasciarli in pace. Credere che lo Zelante Zelota e i suoi accoliti siano in grado di organizzare in proprio un'operazione simile, va oltre le mie capacità. I russi hanno sempre dimostrato molta pazienza, ma anche molta determinazione. Temo tempi ulteriormente tristi per il popolo ucraino. In alternativa una riedizione del 1917. Saluti, Morvan.
RispondiEliminaDalle foto che ho viste non mi pare si trattasse do bombardieri strategici
EliminaLa giornalista, Karen Rao ha appena pubblicato: Empire of AI, dreams and nightmares in Sam Altman's open AI. Rao scrive: The empires of AI are not engaged in the same violence and brutality that marked this history. But they, too, seize and extracts precious resources to feed their vision of artificial intelligence:the works of artists and writers; the data of countless individuals posting about their experiences and observations online; the land energy and water required to house and run massive data centers and supercomputers
RispondiEliminaIntervista su Democracynow.org oggi 4 6 2025 il governo americano nel passare al camera e senato il Beautyful bill come chiamato da trump autorizza a non interferire per 10 anni su tutte le novita' che vengono da questo settore tecnologico dove pure Elon musk ha trovato da ridire, che e' tutto un programma. Viene da pensare se i problemi climatici siano da attribbuire in gran parte a ll'uso super massiccio di energia e acqua potabile nell'utilizzare AI, capitolare a AI la nostra coscienza ,la vita umana ,equivale ad un suicidio collettivo catastrofico
Purtroppo temo che gli enormi problemi dell'utilizzo massiccio di AI siano di ben altra natura rispetto a quelli elencati, in particolare di quelli climatici (!) o di acqua potabile (!!). Un mondo orwelliano disumanizzato e belligerante del quale possiamo vedere oggi le prime avvisaglie. Da tecnico, anche di automazioni dal 1974, ho sempre sostenuto che la tecnica è pericolosa, quando non letale, e va maneggiata con estrema cautela. Chiedo scusa a Olympe per l'OT.
RispondiEliminaMorvan.