Allora, questo conclave? Un’idea, un nome, l’avrei: Carlo Ancelotti. Un italiano che sa anche le lingue, o almeno ci prova, non gli manca la faccia da papa e sa far melina e di tattica ne mastica. Potrebbe perfino credere in dio, cosa non scontata per un prete in generale e un pontefice in particolare. Tutto sta nel trovare un accordo economico con il Real Madrid e il diretto interessato.
Non si tratta tanto di sapere chi succederà a Bergoglio, quanto piuttosto di scoprire con quale strategia di marketing questo nuovo pontefice verrà venduto ai fedeli, ai leader politici, ai giornalisti, ai tour operator, in breve, al suo futuro pubblico. L'asticella è posta molto in alto. Nell’ultimo, la narrazione era un capolavoro di astuzia e ha funzionato fino alla fine. Il “papa dei poveri”, sepolto in tutta “umiltà” nell’oro e nel marmo del quartiere dei poveri, nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, davanti agli occhi pieni di lacrime di decine di migliaia di fan in trance mistica.
Umiltà e povertà. Ed in effetti dobbiamo a Bergoglio la notizia sulla consistenza del patrimonio immobiliare del Vaticano, che ora piange miseria: nel 2021, possedeva 4.051 immobili in Italia e circa 1.120 all’estero, senza contare le ambasciate, ossia le nunziature (il Vaticano intrattiene relazioni diplomatiche con 184 Paesi, oltre all’Unione Europea e al Sovrano Militare Ordine di Malta. Nel 2023 ha stabilito relazioni con l’Oman, anno in cui Bergoglio è stato anche in Mongolia!).
Anche e soprattutto a “sinistra” è stato celebrato questo papa progressista, gioviale ed ecologista, naturalmente reazionario, misogino, un sant’uomo che paragonava i medici che praticano l’interruzione di gravidanza ai nazisti (*), ma che ha saputo benedire i migranti annegati e venerare la Natura, perché è la più bella delle madri.
Gli specialisti delle comunicazioni del Vaticano potranno ripetere un simile colpo da maestri? La Chiesa si trova ad affrontare una fuga di massa di fedeli, spesso i più moderati e i più “secolarizzati”, disgustati dal susseguirsi di rivelazioni sulla violenza pedofila di reggimenti di ecclesiastici nel corso dei decenni e regolarmente insabbiata dall’istituzione.
La Chiesa si trova anche ad affrontare una concorrenza spietata, sia sul terreno “spirituale” che politico, da parte di correnti religiose apertamente oscurantiste: ortodossia, islamismo, sette evangeliche, induismo, ebrei millenaristi, eccetera. Ma soprattutto, come già scrivevo, se la religione non serve più a guadagnare il paradiso ed evitare l’inferno, come può interessare a qualcuno? Questo è il punto cruciale da tener presente durante il conclave!
Certo, vi sono ancora dei giovani che aderiscono, per lo più persone fanatiche e con dei seri problemi irrisolti. Conclusione: il buon senso suggerisce l’elezione di un papa di estrema destra, qualunque cosa voglia dire “destra” e “sinistra” nella confusione nella quale siamo precipitati, insomma uno che sappia unire le truppe e garantire il mantenimento delle tradizioni.
Non c’è bisogno di un altro papa reazionario nelle idee ma moderno nella forma. È tanto vano quanto inutile perdere tempo cercando di scovare l’uccello raro capace di creare un’illusione sotto le mentite spoglie del papa “riformatore”, pronto ad aprire un finto
dibattito sul matrimonio dei preti, sull’ordinazione delle donne, sul pieno e completo riconoscimento delle innumerevoli turpitudini dell’istituzione.
Il futuro della Chiesa del XXI secolo non poggia nella mascherata bergogliana che dura qualche giorno, ma nel linguaggio della “verità” eterna. C’è bisogno di un papa che abbia due coglioni così, pelosi e orgogliosamente appesi, capaci di affermare che una donna non salirà mai all’altare se non in ginocchio sui vetri di bottiglie rotte per lavare il suo peccato originale. Un vero leader, che sappia spazzare via con un gesto della mano le diffamazioni contro i suoi fedeli servitori che portano la parola di Cristo lasciando che i bambini vengano a loro, o andando a prenderli quando non vogliono venire spontaneamente a farsi “catechizzare” in qualche angolo delle sacrestie.
Dunque, c’è bisogno di un implacabile guardiano della cristianità, per un cattolicesimo combattivo, tonaca nera obbligatoria, messe in latino e che non si lamenterà come una femminuccia quando la prima zattera di saraceni clandestini affonda in mare e stronzate del genere. Vedrete che infine, piano piano, anche i laici e liberali converranno che di negri e affini ce ne sono anche troppi, quindi che la laicità va riformata, a cominciare dalla scuola, perché troppo spesso è intesa come un’opzione intellettuale che soffoca l’aspetto spirituale.
Quanto alla posizione ufficiale sull’aborto non servirà innovare nulla: quale modo migliore di un incontro tra maschi celibi e misogini per scoprire cosa le donne dovrebbero fare con il proprio corpo?
Eminenze Reverendissime, Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalis, Voi che tra poco entrerete in conclave e riceverete lo Spirito Santo, non toglietevi la mitra, restate voi stessi, lasciate parlare le vostre viscere e avvitate sul trono di San Pietro un papa con la faccia da papa, che odora di vecchio messale e non ripudia il rogo degli eretici. Scegliete un papa che duri mille anni.
(*) «Nel secolo scorso il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi» (16 giugno 2022, Sala Clementina, incontro con la delegazione del forum delle associazioni familiari).
Da almeno 1000 anni la vocazione di marketing della chiesa cattolica è molto chiara: proporsi come intermediario fra fedele e Dio, promettendo di procacciare il paradiso in cambio di comportamenti virtuosi. Come ogni intermediario, pretende provvigioni su questa terra. In questo quadro, non vedo cosa possa cambiare se il papa è di destra o di sinistra. Capisco che sono definizioni ironiche, ma prendiamole per buone, e supponiamo che la chiesa, con un papa "di sinistra", ammetta la frociaggine, come la chiamava Sua Santità, fino a celebrare matrimoni gay. Questo non sposterebbe di un millimetro la missione fondamentale, che , ripeto, è di agevolare il transito della vecchietta schiattata verso il paradiso, e, soprattutto, evitarle l'inferno per quella scappatella di cinquant'anni fa con il figlio del fornaio. Voglio dire che chi ci crede ricorrerà sempre ai sacramenti. Il problema, semmai è che sempre in meno ci credono, ma non sarà uno spostamento "a destra" a guadagnare fedeli. Interessante sarebbe poi avere dati comparativi sul tasso di fidelizzazione delle confessioni protestanti, in cui il ruolo della chiesa non è di intermediazione, e tutto dovrebbe incentrarsi sul rapporto diretto fra uomo e dio, che poi si chiama giustificazione per fede.
RispondiEliminaC'è una mia frase in grassetto che riassume tutto, il resto e ironia, sarcasmo o quello che vuoi leggervi
EliminaAd ogni modo, il cristianesimo non è solo promessa e speranza del dopo, è anche altro, per esempio sentirsi migliori degli altri.
EliminaIl punto debole del cristianesimo, segnatamente del cattolicesimo, è proprio la sua escatologia, che non spiega un'ostia, distillato di fuffa. Regge in virtù della vulgata.
EliminaSì, certo. Sto leggendo proprio adesso un libro delizioso, di un autore che in Italia mi risulta praticamente sconosciuto: John W Draper, "Storia del conflitto fra la religione e la scienza". È un positivista inglese trapiantato in America, che ha scritto il libro nel 1870. Era anche uno scienziato, che ha portato a decisivi sviluppi nella tecnica fotografica. La mia impressione è che nel secolo XIX ci andassero giù piatti nei confronti dei preti. Oggi è tutto un "non vorrei che si pensasse che non ho rispetto per..."
Eliminapotresti fare una scheda critica nel tuo blog?
EliminaVa bene, ma prima devo finirlo. Il fatto è che ne leggo sempre 2 o 3 contemporaneamente, ma dispongo solo di un cervello. E poi ci sono le partite del Venezia, che causano sbalzi emotivi.
EliminaComprendo oh come Comprendo
EliminaA decidere le partite sono sempre loro, una associazione a delinquere di stampo cammorristico
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