sabato 7 gennaio 2012

L'uomo nero


Qual è la situazione? Ho a disposizione le stesse notizie che hanno tutti i comuni mortali e non ho particolari competenze, perciò più che spiegare cercherò di capire aiutandomi con i classici due conti della serva.

Negli ultimi mesi, in particolare, la Banca centrale europea ha acquistato sul mercato secondario (cioè non all’asta, ma dopo, pagando quindi un interesse agli speculatori) i titoli di debito degli Stati, in particolare, si dice, quelli di Italia e Spagna. Inoltre ha fornito alle banche europee, a un tasso prossimo allo zero, centinaia di miliardi di euro e si appresta a farlo di nuovo. Con questi soldi le banche dovrebbero comprare titoli del debito statale ma non lo fanno o, se acquistano titoli, si tratta di operazioni insufficienti.

Di fatto le banche sono piene di titoli del debito statale, si tratta di crediti inesigibili: se lunedì mattina li vendessero massicciamente sul mercato non se li comprerebbe nessuno a prescindere dall’interesse (che schizzerebbe all’insù), creando il panico. Il patrimonio azionario delle stesse banche, per esempio Intesa e Unicredit, negli ultimi anni è crollato di 2/3 e forse più. Una qualsiasi società con una situazione debitoria tale, con la patrimonializzazione falcidiata e con una massa enorme di crediti inesigibili, dichiarerebbe fallimento. E invece noi a questo tipo di società portiamo ancora i nostri soldini e presso di esse ci facciamo accreditare stipendi e pensioni.

Quindi il problema è il debito statale e, conseguentemente, quello delle banche che in gran parte lo detengono. Si parla da più parti di nazionalizzare le banche, ma in tal caso si tratterebbe di nazionalizzare il debito, cioè lo Stato diventerebbe creditore, attraverso le banche, di se stesso. Non è, di per sé, una grande trovata. Quindi non resta che portare a zero il deficit statale e ridurre progressivamente il debito. Tuttavia, nonostante i continui tagli alla spesa si tratta di un obiettivo difficilmente raggiungibile nel breve periodo agendo con la normale o anche la straordinaria leva fiscale. Non solo, tali politiche sono palesemente recessive e innescano un circolo vizioso che non fa altro che aggravare la situazione.

Comunque, quello della riduzione del debito, è obiettivo difficile, ma non impossibile. Ma qui viene il bello: non c’è più tempo. I famigerati mercati non si fidano più, vogliono che la Banca europea diventi prestatore di ultima istanza, ovvero garantisca il debito degli Stati. La Bce lo sta già facendo, ma in maniera insufficiente. Allora si pensa di aumentare il plafond salva Stati ed emettere eurobond. A prescindere che la Germania non vuole, almeno apertamente, la domanda è: quanto può durare questa partita di giro, questo gioco delle tre carte?

Questa è la crisi finanziaria della UE, ma non è la causa principale della crisi. Così come non è l’euro, di per sé, la causa degli squilibri. La causa della crisi, prescindendo da ogni altra considerazione sulle contraddizioni del sistema capitalistico, va ricercata nelle scelte di politica economica, certamente non neutrali. A tutto ciò, non secondariamente, va aggiunto il gioco al massacro che inglesi e americani stanno facendo contro l’euro, così come i soliti pescecani per comparsi a prezzi di saldo, per esempio in Italia, Eni, Enel, Finmeccanica, le banche, ecc.. Tutte cose di cui scrivo da quando ho aperto il blog, e lo dico per segnalare che non si tratta di cose nuove, ma di cose che fanno parte di un "progetto" di lunga data. Ma attenzione, nessun complotto, solo normale convergenze d’interessi. Come sempre nella storia.

Qualunque persona di buon senso capirà quindi che così non può durare e che è necessaria un’inversione di tendenza. La Tobin tax? Una buona misura, ma avrà l’effetto di un’aspirina su un malato di cancro. La quantità e qualità di tutto ciò che questa società ci impone e infligge (e ci riserva) ha già superato la soglia oltre la quale ogni equilibrio faticosamente costruito viene rotto con violenza. Marx ha scritto che ogni epoca si pone solo i problemi che può risolvere, vero, ma siamo giunti precisamente al punto in cui non è più possibile risolverne nessuno senza risolverli tutti. Speriamo solo che a far finta di risolverli non venga l’uomo nero.
  

6 commenti:

  1. Ora mi sento meglio :((
    A meno che magicamente non saltino fuori uomini del calibro di Berlinguer e Moro, un'illusione la mia che lascia il tempo che trova. Magari neanche Loro sarebbero riusciti ad arginare quanto creato dai capitalisti angloamericani, razza deleteria da sempre per l'intera umanità. Quindi temo che l'uomo nero sarà prossima realtà.
    Buona Giornata

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  2. quando la grande borghesia atlantista si renderà conto che le forze politiche nostrane non sono più in grado di controllare la situazione e i governi tecnici nemmeno (poiché di questo si tratta già oggi) allora vedrai che a prendere in mano la situazione, con l'appoggio della stampa "libera", ci sarà un nuovo "movimento". niente di nuovo sotto il sole
    ciao

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  3. Un post di una chiarezza mirabile, da manuale. Grazie.

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  4. ti mando fattura, Luca
    sei sempre troppo generoso

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  5. I suoi post, che come dice Luca sono di chiarezza esemplare, costituiscono il materiale di numerose fra le mie lezioni di macroeconomia e politica economica ai ragazzi del quarto anno di una scuola superiore!

    Hans

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  6. caro Hans, il post di oggi, domenica, sulle bisca chiamata mercato, credo che farà divertire lei e forse anche i suoi alunni. mi faccia sapere, del caso. saluti

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