tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post4870754348645055192..comments2024-03-28T14:19:44.853+01:00Comments on diciottobrumaio: La sacrosanta causa (dei padroni)Olympe de Gougeshttp://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comBlogger7125tag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-82447254326388252292014-09-30T12:21:01.388+02:002014-09-30T12:21:01.388+02:00Ciao Olympe, l'intervento di D'Alema è il ...Ciao Olympe, l'intervento di D'Alema è il classico caso in cui uno ride per non piangere....Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/03839277943832682661noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-56667163173234065942014-09-30T12:12:26.998+02:002014-09-30T12:12:26.998+02:00ogni tanto ci si sente, bene.
è già notte fonda, v...ogni tanto ci si sente, bene.<br />è già notte fonda, vorrei dire che è notte fonda in premessa. come ben sai. e poi, hai visto chi nel Pd discute dei diritti dei lavoratori? ma dai, lasciamo perdere. ciaoOlympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-65055318447788130092014-09-30T11:04:25.578+02:002014-09-30T11:04:25.578+02:00Al momento sul piatto c'è solo la manifestazio...Al momento sul piatto c'è solo la manifestazione del 25 della cgil, sciopero generale sembra una parolaccia che ciò che resta del sindacato non vuole pronunciare, pronto com'è a sedersi nella sala verde di palazzo Chigi per sentirsi un'altra televendita di renzi su precari, impresa e dintorni...<br /><br />Resta la Fiom che ha ancora capacità di mobilitazione e i sindacati di base che ovviamente si faranno la concorrenza tra loro: temo anch'io che a brindare saranno i padroni e chi li sostiene.<br /><br />Ci sarebbe poi un'altra data, quella milanese del vertice europeo sul lavoro: se tutto tacerà anche li a fine ottobre potremmo darci la buona notte perché sarà davvero notte fonda....Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/03839277943832682661noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-51512405481144071452014-09-28T19:13:04.061+02:002014-09-28T19:13:04.061+02:00Ricordiamo però che l'articolo 18 riguarda una...Ricordiamo però che l'articolo 18 riguarda una parte dei lavoratori italiani, si può dire credo una minoranza data la massiccia presenza di piccole imprese e di una percentuale di lavoro a termine o parasubordinato. <br />E' su questa differenza oggettiva che il potere fa leva, la balla delle tutele per tutti perché adesso ci sono i pochi <i>privilegiati</i>, i lavoratori di aziende medie-grandi. Le tutele per tutti, che sarebbero tradotto <i>in soldoni</i> la mancia del padrone, l'indennità. Così siamo uguali ai tedeschi o agli svizzeri, come dice la vulgata ideologica del momento. <br />In effetti queste contraddizioni non si eliminano se non con l'abolizione del lavoro salariato, come diceva il barbuto di Treviri. Il fatto è che al momento è una prospettiva che appare fuori dal tempo, adesso al più ci si limita al contingente della sopravvivenza. Poi una cosa del genere, l'abolizione del lavoro salariato, presuppone tutta una storia e la consapevolezza dei salariati di essere <i>classe</i> e non individui isolati, atomici. <br />Saluti, <br />Carlo. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-22759047133097805822014-09-28T13:25:29.144+02:002014-09-28T13:25:29.144+02:00Io sono da qualche tempo (dopo regolare elezione, ...Io sono da qualche tempo (dopo regolare elezione, nella quale ho ricevuto una percentuale di voti forse superiore, in proporzione, al famoso 40% del meno di 50% dei votanti) nel comitato degli iscritti del sindacato nel luogo dove lavoro. Non RSU, ma un "parlamentino" al quale vanno sottoposti, per discussione e, se del caso, approvazione o rifiuto a maggioranza di voto, i programmi e le proposte del livello superiore. E, proprio come un parlamentino, suddiviso in "gruppi di lavoro", ciascuno dei quali si occupa di una particolare tematica: precariato, informazione, diritti, ecc.<br /><br />Da quel punto di osservazione della realtà sindacale è chiaro che una buona maggioranza degli iscritti non condivide la politica di inciucio praticamente permanente - a tutti i livelli, dal vertice a Roma al segretario locale - tra sindacato e padronato/governi/amministrazioni, considerata (giustamente) un tradimento e una resa. C'è molta amarezza al riguardo e anche un certo disprezzo nei confronti dei venduti più eminenti. Ma da quei sentimenti non verrà alcuna azione o reazione. Essi convivono con una passività e una rassegnazione da fachiri indiani. Come sentii dire ad una collega, i rapporti di forza tra lavoro e rendita sono tali che è del tutto illusorio immaginare di cambiarli o modificarli. Ed è vero: nel contesto di quella che chiamano democrazia liberale, e che io chiamo invece Stato di polizia e psicopolizia, è del tutto impossibile.<br /><br />Mauronoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-21100584895899377202014-09-28T12:07:36.985+02:002014-09-28T12:07:36.985+02:00caro Romeo, sono cose che ho vissuto in prima pers...caro Romeo, sono cose che ho vissuto in prima persona, anche se da una posizione non di rilievo (rsu) e che perciò conosco bene, e anzi potrei – come potresti del resto fare tu – aggiungere molte altre cose a quelle che segnali. in me, per fare il caso personale, non maturarono delle convinzioni e delle riserve perché già le possedevo quando m'iscrissi al sindacato, ed erano divenute tanto più forti quando mi dimisi. e tuttavia poi mi trovai ad essere rappresentante a mia iniziale insaputa perché a mia insaputa mi votarono ed elessero, cosa che mi diede anche una certa soddisfazione personale. solo per questo motivo di fiducia accettai, ma mi resi ben conto che ben poco potevamo fare, e quel poco e anche di più lo feci con dedizione assoluta e passione. chi si loda si sbroda, e oggi mi sbrodo un po'.Olympe de Gougeshttps://www.blogger.com/profile/02390035244628524872noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2556939913661217752.post-41591209910230619602014-09-28T11:23:32.481+02:002014-09-28T11:23:32.481+02:00Lo strumento di difesa dello sciopero, una delle f...Lo strumento di difesa dello sciopero, una delle forme essenziali di contrasto da parte dei lavoratori agli eccessi padronali - siamo nell'ambito della possibilità di risposta ai peggiori soprusi, comportamenti che tendono a trasformare il lavoratore in schiavo (non c'è esagerazione in queste parole, sono cose che ho visto e vissuto sul posto di lavoro) - è stato metodicamente sterilizzato: castrato, se non formalmente annientato. Quando decidevamo in assemblea di ricorrere allo sciopero, dovevamo poi attentamente seguire una serie di procedure o correvamo il rischio di vederci arrivare la polizia a disperderci ai cancelli e schedarci come fossimo criminali. Tra queste procedure c'era quella di assicurare comunque la presenza minima nei reparti per l'assistenza ai malati, e questa condizione la dovevamo rispettare in un ospedale in cui, per lunghi periodi, il personale era normalmente al minimo, cioè era quello richiesto in servizio obbligato in caso di sciopero. Anzi: in alcuni reparti il personale minimo richiesto in caso di sciopero era superiore a quello che normalmente veniva usato per l'assistenza. Lo so: è assurdo, ma era così. C'erano poi tempi precisi da rispettare, anche quando occorreva invece un'azione in tempi rapidi, per non arrivare ad opporsi troppo tardi, sul già fatto, sul già accettato. E c'era la necessità, non solo per l'appoggio materiale, logistico (la stampa dei volantini, per esempio), ma anche per la legittimità dello sciopero, dell'approvazione delle strutture territoriali sindacali firmatarie del contratto di lavoro. Qui volevo arrivare. Queste strutture sono formate per la maggior parte di persone che, tramite distacco, vengono dai posti di lavoro. Cioè sono pagate da datori di lavoro, pubblici e privati: condizione materiale che certamente non agisce in senso di libertà decisionale oppositiva, nonostante la buona coscienza di alcuni. Sono poltrone anche quelle, infine, e anche se non tutti le vivono era inevitabile l'affacciarsi della domanda: stanti così le cose, come può il sindacato regionale e nazionale essere davvero dalla parte dei lavoratori? E' piuttosto uno strumento di controllo del sistema socio-economico-giuridico di cui è espressione. Soltanto il sindacato aziendale - le RSU così come avrebbero dovuto diventare, nate sui posti di lavoro con la partecipazione di tutti i lavoratori e non solo degli iscritti ad uno dei sindacati tradizionali - legittimato giuridicamente con disposizioni diverse da quelle attuali sull'attuazione dello sciopero, potrebbe essere espressione delle esigenze dei lavoratori e vero strumento di difesa contro i soprusi padronali.<br /><br />Romeohttps://www.blogger.com/profile/13807895488363837358noreply@blogger.com