sabato 10 giugno 2023

L'altra faccia della guerra

Il potere economico dell’Ucraina si basa su ricchi giacimenti di materie prime. Prima dello scoppio della guerra, i giacimenti di minerale di ferro, carbon fossile e gas naturale assicuravano al Paese una sostanziale autosufficienza dal punto di vista energetico e siderurgico. Nel 2020, l’Ucraina ha estratto 100 milioni di tonnellate di materie prime, classificandosi al 25° posto nel mondo (Fonte: World Mining Data, 2022). Il ferro e le ferroleghe ne rappresentano circa la metà, mentre i combustibili minerali come petrolio e gas rappresentano un altro 43%.


Il Paese detiene circa un terzo dei depositi di litio esplorati in Europa. I giacimenti di litio, titanio (l’Ucraina è tra i primi 10 paesi con i maggiori depositi di titanio), cobalto, berillio e una serie di terre rare, così come i giacimenti di petrolio e gas non ancora sfruttati, hanno un enorme potenziale. Non per niente il 13 luglio 2021 l’UE ha firmato con l’Ucraina un memorandum sul partenariato strategico nell’industria delle materie prime e una corrispondente tabella di marcia delle misure (l’UE ha una cooperazione comparabile solo con il Canada.), che ha depositi di 22 delle 30 materie prime classificate come critiche dall’UE e considerata come la “spina dorsale della transizione energetica”, delle esigenze militari e aerospaziali (*).

Dal 2014 la Russia controlla gran parte dei giacimenti nelle regioni di Donetsk e Luhansk, tra cui 41 miniere di carbone, 27 depositi di gas, 9 giacimenti petroliferi e 6 depositi di minerale di ferro, inoltre i depositi di calcare necessari per la produzione di acciaio nel Paese.


Il servizio geologico ucraino ha compilato una panoramica dei depositi più importanti perle risorse minerarie critiche, e un rilevamento geologico include 1.000 depositi con materie prime strategicamente importanti.

Secondo la rivista di settore Mining World, l’Ucraina ha un totale di circa 20.000 depositi di materie prime, 7.800 dei quali sono stati esplorati. Di particolare interesse sono tre depositi di litio, che secondo le indagini della National Academy of Sciences contengono 500.000 tonnellate di metallo leggero. Il sito più importante Shevchenko (Shevchenkivske) si trova nella regione di Donetsk.

Pertanto, il controllo sulle materie prime essenziali dell’Ucraina e delle loro catene di approvvigionamento ha un alto significato strategico sia per la Russia e sia per l’UE. Non vi è dubbio che tra le parti in causa questo tema non sia secondario e, in rapporto ad esso, il numero dei morti ammazzati, le distruzioni e devastazioni diventi del tutto trascurabile.

(*) Il 16 marzo scorso, la Commissione europea ha presentato una proposta per una nuova serie di regolamenti per un approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche (MSR): il Critical Raw Materials Act. L’obiettivo del pacchetto è quello di garantire l’approvvigionamento di MSR, mitigare i rischi per le catene di approvvigionamento, ridurre le dipendenze strategiche dell’UE, promuovere la raffinazione, lavorazione e riciclo delle materie prime, il rafforzamento del monitoraggio delle catene del valore, la sostenibilità e l’economia circolare. Nella sua proposta, la Commissione prevede parametri di riferimento ambiziosi. Ad esempio, entro il 2030, almeno il 10% del fabbisogno di materie prime strategiche (SRM) dovrebbe essere estratto nell’UE, almeno il 40% elaborato nell’UE e almeno il 15% dall’economia circolare europea. Inoltre, l’UE non dovrebbe dipendere per più del 65% da paesi terzi.

Il 6 giugno presso il Dipartimento di Scienze chimiche dell’università di Padova, si è tenuto, in riferimento al Critical Raw Materials Act, un interessante seminario su “Supply chain analysis and material demand forecast in strategic technologies and sectors in the EU – A foresight study”.

Il team del progetto UE sta lavorando al “Nuovo codice del sottosuolo dell’Ucraina”. Tra i suoi compiti vi sono l’analisi e la determinazione degli obblighi dell’Ucraina come paese candidato all’adesione all'UE nel campo dell’uso del sottosuolo e delle materie prime critiche, l’analisi della legge sulle materie prime europee fino al 2030, lo sviluppo di criteri per le materie prime critiche sulla base della prassi dell’UE e altro ancora.

Sulla possibilità che gli obiettivi prefissati possano essere raggiunti vedi questo report.

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