martedì 21 marzo 2023

Di che cosa stiamo parlando?

 

Né il parlamento né i cittadini, che hanno un ampio diritto di organizzare referendum in Svizzera per qualsiasi motivo, sono stati coinvolti, e anche gli azionisti delle due banche sono stati tagliati fuori. La decisione di fondere UBS e Credit Swiss, dimostra che è il grande capitale a determinare la politica e che le famose “regole” valgono finché fa comodo a chi detiene il potere reale.

L’acquisizione del suo concorrente fallito (questa è la verità) promette di essere un affare redditizio per UBS. Ha pagato circa 3 miliardi di franchi in azioni per Credit Swiss che aveva un totale di bilancio di 531 miliardi di franchi, e che al momento dell’operazione valeva ancora 7,4 miliardi di franchi. Agli effetti pratici 22,5 azioni CS sono state scambiate con 1 azione UBS.

Tuttavia, la Banca nazionale svizzera (BNS) e il governo federale hanno coperto i rischi della fusione con oltre 200 miliardi di franchi di fondi pubblici. A titolo di confronto, nel 2023 il budget federale svizzero ammonterà a circa 80 miliardi di franchi. Sono stati inoltre forniti ulteriori 9 miliardi di franchi fideiussori a favore di UBS per eventuali perdite derivanti dall’acquisizione di alcuni rami d’azienda di CS.

La fusione crea una banca mostruosa con un totale di bilancio di 1600 miliardi di dollari (1,5 trilioni di CHF), quasi il doppio del prodotto interno lordo della Svizzera, che nel 2022 ammontava a 771 miliardi di CHF.

Se questo istituto mostruoso si mettesse nei guai, prenderebbe in ostaggio (il governo elvetico è già in ostaggio) non solo la Svizzera e la sua popolazione ma l'intera finanza internazionale. Mentre i rappresentanti del governo, della banca centrale e dell’autorità di regolamentazione finanziaria hanno costantemente cercato di rassicurare i mercati parlando di rischi “gestibili”, in realtà si tratta di rischi enormi.

Non è ancora del tutto chiaro se la fusione sia il punto finale di una breve corsa sulle montagne russe dei mercati o l’inizio di una corsa infernale che farà precipitare nell’abisso altre banche. Ieri, il prezzo delle azioni di Credit Swiss è sceso del 63%, sotto il prezzo di acquisto concordato. La stessa UBS ha perso il 13%, mentre Deutsche Bank e Commerzbank hanno perso tra il 5 e il 9%. Anche altre Banche come Intesa, UniCredit e BNP Paribas avevano aperto in forte ribasso.

Non c’è stata una parola sulle cause di questa crisi devastante. Non una parola su chi è responsabile. Non una parola sul perché, 15 anni dopo la crisi finanziaria del 2008, dopo le solite promesso di regolamentare il settore finanziario e ridurre le attività speculative delle banche “troppo grandi per fallire”, sia successo l’esatto contrario.

Dopo lustri in cui governi e banche centrali hanno regalato denaro al famoso “mercato” (la sacralizzazione del mercato), l’aumento dei tassi di riferimento da parte delle banche centrali sta ora provocando lo scoppio della bolla finanziaria. A dimostrazione che la crisi è un’espressione dell’impasse del sistema capitalista.

Tra i clienti della banca fallita (di liquidazione si tratta) c’era il peggio della finanza corsara e della vera e propria criminalità internazionale. In 20 anni, la direzione ha approvato 42 miliardi di franchi di bonus. Di recente, come scriveva Bloomberg l’8 febbraio scorso, Credit Suisse Group AG prevedeva di concedere ai suoi top manager 350 milioni di franchi svizzeri (380 milioni di dollari) di premi, se la sua ristrutturazione avesse avuto successo. Un anno fa, aveva “assegnato ai migliori collaboratori 497 milioni di franchi in premi una tantum legati a obiettivi strategici per un periodo di tre anni”.

Ma di che cosa stiamo parlando?

3 commenti:

  1. Quando si tratta di soldi, tutti sono della stessa religione. Voltaire

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  2. Un parassita al caviale rimane un parassita.

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  3. Oggi si celebrava la giornata in memoria dele vittime della mafia.
    Questa è la seconda accezione della parol mafia su treccani.it: tendenza a sostituirsi alla legge con l’azione o il prestigio personale, per lo più attraverso la formazione di consorterie, e con atteggiamenti di boriosa insolenza.
    Credo che abbiano scordato di citare circa 8 miliardi di vittime.
    Pietro

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