martedì 8 novembre 2022

Un’epoca d'idiozie



Che cosa vuole dire, ad esempio, “far entrare la superficie della tela in rapporto diretto con lo spazio e la luce reali” praticando uno sbrego o un buco? C’è qualche idiota che n’è convinto e lo può spiegare? Leggo ancora da Wikipedia: le tele di Lucio Fontana “portano impresso il segno dei gesti precisi, sicuri dell’artista che, lasciati i pennelli, maneggia lame di rasoio, coltelli e seghe”. Un barbiere, un arrotino, un falegname o un serial killer?

«Gli artisti moderni? Beh, devo dire che con il tempo sono rimasta sempre più delusa delle opere contemporanee. Per molto tempo ho cercato di tenermi aggiornata comprando nuovi lavori, ma poi mi sono resa conto, dopo aver tenuto i quadri per un certo tempo, che non erano assolutamente all’altezza. Io penso che noi ci addentriamo sempre di più in un’epoca di anti-arte. Può darsi che io appartenga a un’altra epoca e che non m’interessa più quello che accade oggi; ma non posso impedirmi di pensare che l’epoca alla quale appartenevo era infinitamente superiore nel campo della pittura e della scultura rispetto all’epoca in cui viviamo oggi. [...] All’inizio è stato difficile fermarmi [...] poi mi sono abituata a non comprare più nulla e adesso non ci voglio più pensare. [...] Io credo che l’era della pittura è terminata. Forse l’arte si trasformerà in qualcosa d’altro.»

Peggy Guggenheim,
Intervista trasmessa da Rai Storia.

Un insostituibile sostegno della “libera” arte dell’impressionismo astratto, in contrapposizione al realismo socialista, venne nel dopoguerra dall’agenzia governativa United States Information Agency, cioè il Dipartimento di Stato americano, con mostre ed eventi.

Nel 1996 – scriveva il Sole 24ore – il «New York Times» pubblica la documentazione sull'attività segrete dell’intelligence americana in ambito culturale, soprattutto sull'attività coperte delle Fondazioni private, dalla Fondazione Farfield, alla Ford, alla Rockefeller e Carnegie. «Una fonte fondamentale sono anche gli archivi del Smithsonian Institution».

Il programma di propaganda culturale rivolto all’Europa occidentale per contrastare l’offensiva comunista e conquistare alle posizioni americane gli intellettuali europei si concretizzò con l’istituzione del Congress for the Cultural Freeedom, organizzato dall'agente della Cia Michael Josselson, che operava tra il 1950-1967 in 25 Paesi. La sua attività era iniziata parallelamente all’annuncio del Piano Marshall (1947) e alla nascita del National Security Act che diede il via alla Cia per «operazioni psicologiche coperte» con la direttiva NSC-4a e la successiva NSC-10/2 del 1948 attraverso il Policy Planning Coordination (Opc), che contava su abbondanti fondi (4,7 milioni nel 1949 e 82 milioni nel 1952). Gli artisti sapevano di essere strumento di un programma di politica culturale? «Poco e niente – spiega Francesco Tedeschi, autore della “Scuola di New York” (2004) –, certo è che tra il 1937 e il ‘40 il loro sguardo si spostò dal filocomunismo e dai murales messicani, all’ideologia della libertà e dell’individualismo». 

7 commenti:

  1. (Riportato da M. Cerboneschi su FB)
    Mentre in un Italia servetta degli USA ci avviamo a vivere nella"Cacca", negli stessi Stati Uniti che pretenderebbero di dominare il Mondo, molti ragazzi non possono più permettersi di pagare la mensa scolastica e quindi fanno letteralmente la fame.
    Lo Stato imperiale adesso impegnato a mandare miliardi di dollari al regime di Kiev per cercare di abbattere un ostacolo al suo dominio, non fa nulla per loro..

    Con la fine del programma di pasto scolastico gratuito, alcuni studenti non si qualificano per i pasti gratuiti o a prezzo ridotto ora, quindi stanno saltando il pranzo.
    "C'è un punto in cui ci si abitua ad avere fame", ha detto uno studente del liceo della Pennsylvania

    L'amministrazione Biden ha appena definito una strategia per espandere i pasti gratuiti a 9 milioni di studenti in più entro il 2032. I direttori della nutrizione scolastica stanno sollecitando pasti universali per tutti,li vogliono adesso, no tra dieci anni

    una storia prodotta da Elizabeth Chuck di NBC News come parte della National Fellowship 2022 presso il Centro USC Annenberg per il giornalismo sanitario.

    Link in inglese : https://www.nbcnews.com/news/us-news/school-lunch-costly-growing-number-families-will-white-house-pledge-he-rcna49596?cid=sm_npd_nn_tw_ma

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    1. Battuta sarcastica: forse con la fame riescono ad evitare il cibo di plastica, pattume che gira da quelle parti dove, peraltro, si dice "Garbage in, garbage out".
      Considerate produzione, evacuazione, imposizione mondiali di ogni possibile peggio da parte degli SUA, direi che I conti tornano.

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  2. La furberia nell'arte contemporanea mi pare distante da Lucio Fontana. Ne abbiamo esempi molto significativi alla Biennale, la cui migliore descrizione la diedero i Pitura Freska. Ma Fontana non è di quelli. Lui era in grado di fare qualunque opera figurativa, sia pittorica che di scultura. I suoi tagli sono inimitabili e, non a caso, non imitati. Un po' meno belli, lo riconosco, i buchi, come quello mostrato qui sopra, che, infatti, costa soltanto 800.000. Ma non ti illudere: è solo la base d'asta.

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  3. Io non sono un grande esperto ma credo che la pittura con l'impressionismo e suoi succedanei abbia concluso il ciclo legato alle arti pittoriche. Poi è venuta solo una interpretazione dei linguaggi espressivi che nulla ha aggiunto! Oltre al fatto che la CIA in opposizione al realismo socialista propugnava l'arte astratta! Rimane valida la vecchia idea hegeliana che l'arte debba avere un contenuto e una forma.

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    1. @giuseppe castronovo
      "Rimane valida la vecchia idea hegeliana che l'arte debba avere un contenuto e una forma".

      👍👍👍

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  4. Nei periodi di crisi servono armi di distrazione di massa. Dal Barocco: È del poeta il fin la meraviglia. “Se il crin s’è un Tago e son due soli i lumi/ Prodigio tal mai rimirò natura:/ Bagnar coi soli ed asciugar coi fiumi”, alla “merda d’artista” di P. Manzoni, alla “banana” di Cattelan.
    Il concetto è espresso benissimo da Altan, poeta e filosofo, in una memorabile vignetta il cui personaggio implora : “Emozionatemi sennò mi tocca di pensare”.

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