mercoledì 21 settembre 2022

Dove ci stanno portando?

 

L’idea di generazione ci ricorda con insistenza che la storia è la storia dei mortali. Nella storia, infatti, non ci sono ruoli lasciati in sospeso, ma ogni volta assegnati a nuovi attori. Vladimir Putin è un caso esemplare, ma non nel senso che è il solo caso.

E non è nemmeno un caso che non c’è stato un solo leader russo, dal 1917 in poi, che non sia rappresentato dai media occidentali come un despota, a eccezione di Gorbaciov ed El’cin che si sono inginocchiati a Washington. Putin, così come Stalin, rappresentano la malafede sovrana.

Ciò è qualcosa che falsifica ogni percezione del mondo e degli altri.

Ma passiamo ai fatti di queste ore, vale a dire ai segnali che il Cremlino si sta preparando a una escalation del conflitto. Posto che la guerra è ormai apertamente con gli Stati Uniti/NATO, a Mosca, sulla scia del crollo delle difese russe nel nord-est dell’Ucraina, s’è deciso che la cosiddetta operazione speciale non basta più: à la guerre comme à la guerre.

Ieri, in una sessione in diretta streaming, la stragrande maggioranza del parlamento russo (Duma) ha approvato un nuovo disegno di legge che introduce, per la prima volta, i termini “mobilitazione”, “legge marziale” e “tempo di guerra” nel codice penale russo.

Sulla base del disegno di legge, in condizioni di legge marziale, i russi della riserva saranno soggetti a procedimenti penali se evitano o abbandonano il servizio militare. Per i civili, il disegno di legge aggiunge una nuova circostanza aggravante a qualsiasi crimine commesso “nel periodo di mobilitazione o in condizioni di legge marziale, [e] in tempo di guerra”.

Il Consiglio federale russo voterà il disegno di legge oggi, 21 settembre, quindi passerà alla firma del presidente Putin, un iter che potrebbe essere completato nel giro di pochi giorni. Il fatto che i deputati abbiano adottato subito gli emendamenti sia in seconda che in terza lettura del disegno di legge indica che hanno fretta, che il Cremlino sta preparando la proclamazione della legge marziale e una mobilitazione.

Una mobilitazione può essere proclamata solo dal presidente russo e può essere imposta all’intero o solo in parti del Paese.  Il passo da una mobilitazione parziale a una generale  diventa una questione terminologica.

Bisogna davvero essere degli idioti per fingere stupore, star lì a contare quanti carri e quanti aerei russi sono stati distrutti e abbattuti. È chiaro finalmente che ora si farà sul serio, nel senso che, come detto, l’operazione speciale diventa guerra aperta con tutte le conseguenze del caso?

Solo una parte dell’esercito russo è stata dispiegata in Ucraina e il Cremlino ha sempre sottolineato che tutti coloro che combattono non sono truppe di leva. E questo sostanzialmente è vero, il resto è propaganda.

Il Cremlino ha annunciato che terrà dei referenda sull’adesione alla Federazione Russa nelle regioni occupate di Lugansk, Donetsk, Zaporizhzhia e Kherson nell’est e l’Ucraina sudorientale tra il 23 e il 27 settembre.

Sul suo canale Telegram, l’ex presidente e vice capo del Consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev, ha affermato che i referendum trasformeranno queste regioni in parte del territorio russo. Se poi dovessero essere ancora attaccati, l’esercito russo si riserverà il diritto di schierare armi nucleari.

Infatti, per quanto riguarda l’impiego del nucleare, Putin ha risposto a Biden di leggersi “la dottrina”. Da mesi, anzi, da anni, nel mio piccolo scrivo: attenzione, Russia e Cina non sono l’Afghanistan o la Siria. Non si può pensare di prendere la Crimea e di sconfiggere la Russia mandando avanti l’esercito ucraino.

L’invasione dell’Ucraina è stata di per sé un tentativo di Mosca per costringere le potenze imperialiste al tavolo dei negoziati. Questo tentativo è fallito a causa dall’escalation aggressiva e dell’intervento diretto nella guerra da parte di tutte le potenze imperialiste.

L’offensiva nel nord-est è stata proposta e preparata direttamente dalla NATO. Le truppe ucraine che eseguivano erano state armate, addestrate e dirette da Washington. L’offensiva mirava proprio a provocare il tipo di espansione della guerra che è ora in corso. Nelle parole del Financial Times: l’offensiva “ha messo alle corde il Cremlino e obbliga le scelte che il presidente russo ha cercato di evitare dall’inizio dell’invasione”. Più chiaro di così?

Dove ci stanno portando? Penso siano esemplari le parole pronunciate il 12 settembre dal ministro della guerra tedesco, Christine Lambrecht, la quale senza perifrasi ha affermato che la Germania deve svolgere un ruolo di primo piano non solo economicamente e politicamente, ma anche militarmente: “Le dimensioni della Germania, la sua posizione geografica, il suo potere economico, ci rendono una potenza, che ci piaccia o no. Anche in termini militari”.

In un discorso alla conferenza della Bundeswehr a Berlino, Scholz ha detto: “In quanto nazione più popolosa con la più grande potenza economica e un paese al centro del continente, il nostro esercito deve diventare la pietra angolare della difesa in Europa, la forza meglio equipaggiata in Europa”.

Se le analogie storiche hanno un qualche significato, tutto ciò dovrebbe chiarirci dove ci stanno portando.

7 commenti:

  1. COINCIDENZE?
    https://bit.ly/3UEUYK3

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  2. Come detto già tante volte siamo in mano a dei criminali. Mi domando quale sia il punto di rottura dopo il quale cominceranno proteste e mobilitazioni di piazza. Al momento si assiste a un silenzio assordante. Siamo alle solite, cioè che nella storia la popolazione si sveglia solo quando le bombe cominciano a cadere dentro casa?

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  3. Bisogna ammettere che è molto radicato nel senso comune occidentale l'idea di essere dalla parte giusta della Storia, come prova un trentennio di guerre umanitarie che non hanno condotto mai a nulla di buono. In queste condizioni ipnotiche di profondo senso di dirittura morale le classi dirigenti possono essere tentate di smascherare il "bluff" di Putin; i morti - centinaia di migliaia? Milioni? - eventualmente saranno (saremo) poi martiri da celebrare lungamente.
    (Peppe)

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    1. dimentichiamo che questo non è un gioco, ma una vera guerra con vere vittime

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  4. La proverbiale imparzialità dei nostri media.

    Boris Johnson: "Possiamo colpire la Russia direttamente sul suo territorio".
    Silenzio totale dei media.

    Joe Biden: "In caso di necessità, non possiamo escludere la possibilità di lanciare il primo colpo".
    Silenzio totale dei media.

    Liz Truss: "Sarò onorata di premere il pulsante nucleare per difendere la nostra libertà e i nostri diritti".
    Silenzio totale dei media.

    Putin: "In caso di attacco (Nato), la Russia si difenderà con ogni mezzo".
    Urli e schiamazzi dei media.

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  5. Il discorso di Putin completo, da ascoltare assolutamente :

    https://youtu.be/1mszL7vKUwQ

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