domenica 21 agosto 2022

Protesta sociale o altre catastrofi

 

La nostra Belle Époque è giunta al termine all’alba del 2020. Salvo le apparenze, nulla è e sarà più come prima. La pandemia e la crisi del gas russo ci rivelano quanto siano fragili certe nostre convinzioni grossolane sulla “democrazia”, la scienza e la tecnologia onnipotente, il “libero mercato”, i nostri stili di vita intorpiditi.

Mentre in Italia continuano a morire ufficialmente più di cento persone ogni dì per il covid, ci rendiamo timidamente conto delle spettacolari manipolazioni subite appena due anni fa, catturati in una sequenza ininterrotta di emozioni, quelle del metaverso spettacolare intuito da Guy Debord più di mezzo secolo or sono.

Ora, a causa delle note sanzioni alla Russia e della speculazione sulle forniture del gas, ricchi e poveri sperimenteremo la sobrietà energetica, gli uni nelle loro smisurate domus e gli altri strozzati dalle tariffe nelle insulae popolari.

Si rifletta sul fatto che la Germania aveva deciso di chiudere tutte le sue centrali nucleari dopo Fukushima nel 2011. Ora sta rilanciando il carbone e s’interroga sul nucleare. Cose impensabili meno di un anno fa. L’opposizione a questa energia è il fondamento dell’ecologia tedesca, e ora i Verdi sono al governo!

Nel diritto tedesco, le famiglie hanno la priorità sulle aziende in caso di mancanza di energia, particolare questo non trascurabile che attende una verifica pratica. Ora si accusa, per il momento senza nominarla, Angela Merkel di aver riposto fiducia nell’approvvigionamento del gas russo. Da chi altri doveva comprarlo a basso prezzo e assicurato in grandi quantità? L’irrealtà contro la realtà di chi c’intrattiene con gratuite e gracchianti puttanate.

Lo spettro della recessione s’aggira in Europa e oltre. Se le industrie, i pilastri dell’economia, devono produrre meno quest’inverno e sarà freddo nelle case, se linflazione continuerà il suo trend devastante, il clima sociale diventerà molto caldo. Non è improbabile che la rabbia popolare esploderà nelle piazze, e quindi i leader europei saranno costretti a fare marcia indietro. Tuttavia, in tale caso, non potranno farlo se Washington non sarà d’accordo, e dunque una guerra che non doveva nemmeno iniziare continuerà per la sua strada e produrrà altre catastrofi.

9 commenti:

  1. Infatti, lo stesso Draghi non vedeva l'ora di mollare la patata calda.

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  2. Per dovere di cronaca: la Germania ha prodotto dall'inizio dell'anno fino alla fine di luglio il 50% della sua elettricità da fonti rinnovabili. E nel periodo autunno-inverno non può che migliorare questo dato, visto l'enorme parco eolico onshore e offshore che ha a disposizione.
    Saluti

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    1. https://italien.diplo.de/it-it/themen/wirtschaft-und-finanzen/05-energie-umweltk-klima/energie-umwelt-klima/1604520

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    2. https://www.cleanenergywire.org/news/drop-economic-output-and-warm-weather-cut-german-energy-use-3-first-half-2022

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    3. I dati sono aggiornati al 2017.
      I miei al primo semestre 2022

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    4. https://www.qualenergia.it/articoli/crisi-gas-germania-prosegue-abbandono-nucleare/

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  3. "Non è improbabile che la rabbia popolare esploderà nelle piazze, e quindi i leader europei saranno costretti a fare marcia indietro."
    E' gente che ha acquisito sempre più potere in modo assolutamente svincolato dal consenso che ottengono, quindi temo che avranno la tentazione di reprimere, più che fare marcia indietro.
    Avendo i media schierati in modo sempre più uniforme, essendo ormai più che abituati alle tecniche di infiltrazione e provocazione, sarà fin troppo facile far apparire estremisti violenti i dissidenti e minimizzare l'intervento energico dei repressori.

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    1. è sempre stato così, tuttavia se la protesta è di massa e costante ce la giochiamo e a ogni modo verrà in luce anche agli orbi la natura autentica del sistema

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