mercoledì 24 agosto 2022

Più di una piega

 

Se la nostra epoca si chiude come nessun’altra, si è aperta anche come nessun’altra, vale a dire con un’indiscutibile opulenza. Pensavo a questo, leggendo e guardando le foto a corredo di un ottimo articolo su Le Scienze di questo mese sul tema della malaria in Italia nel secolo scorso.

Senza dubbio la comparsa del famigerato virus ha sollevato il velo su tante cose odierne. Che si sia trattato di un evento considerevole è impossibile da negare, e solo un pazzo con la coscienza annebbiata ridurrebbe questo evento a un problema di salute pubblica. Ancora non sappiamo bene che cos’è stato effettivamente.

Ascoltavo ieri sera, su Rai Storia, della presa cibernetica sulle nostre vite. Parlava un esperto e si diceva preoccupato. Ne citavano un altro che parlava d’inevitabile conflitto tra noi umani, o ciò che resterà della nostra umanità, e le macchine intelligenti. Pertanto non si tratterà di un combattimento principalmente spirituale.

Siamo di fronte a una servitù crescente e paludosa, e di fronte a essa l’indignazione nella nicchia mediatica diventa una posa. Per sentire le oscillazioni e i terremoti che presto faranno tremare la terra sotto i nostri piedi, i cinguettii digitali scontrosi e lamentosi non servono a nulla, anzi sono fuorvianti.

Ci sono le uccisioni rapide, le voci sulla guerra, una propaganda che intorpidisce la mente, e quella che chiamano crisi mondiale. E questo non ci disturba realmente perché generalmente non vi è alcuna comprensione di tutto ciò, non avendo spesso i nostri occhi nemmeno l’interesse per quello che accade effettivamente.

Ancora per un mese ci romperanno i coglioni con la propaganda elettorale: è l’impasse del sistema che ci parla. Draghi è adorato dalla folla ciellina, il giorno prima l’elogio andava alla signora che per l’occasione si presentava con ampia e lunga gonna plissé. Non si può negare un certo involontario stato di nichilismo.

Un po’ seriamente, ripeto spesso: sento puzza di autodistruzione! E intorno vedo persone che fanno finta di non capire oppure non comprendono affatto, che è la stessa cosa. Qualcuno mi dice: davvero, non stai esagerando? Forse, ma è indiscutibile che i pericoli stanno crescendo e la devastazione sta prendendo più di una piega.

1 commento:

  1. Se un giorno prima del giungere del Covid fosse arrivato un tale a dirci che di li a poco ci avrebbe travolto un virus mondiale con annessi chiusura forzata in casa per mesi, crisi economica globale e un disfacimento generale della società e dei rapporti interpersonali, gli avremmo detto di non guardare troppi film hollywoodiani di bassa lega. Questo per dire che la storia accelera all'improvviso, quando meno ce lo si aspetta. E con conseguenze per nulla previste. La storia è come un gigante che subisce e ingoia per molto tempo botte e insulti, sbuffando. Poi, un bel momento, esplode e comincia a menare le mani a destra e a manca. Persino Lenin fu sorpreso dello scoppio della rivoluzione in Russia, nonostante fosse tutto tranne che uno sprovveduto. E oggi i segnali del tracollo abbondano. Anzi, ce ne sono talmente tanti che per non vederli devi essere o un babbaleo o uno che ha la piena volontà di voltarsi dall'altra parte. E siamo seduti su una tale mole di dinamite (gestita da una pletora di folli incompetenti e guerrafondai), che solo a pensarci c'è da aver la pelle d'oca anche ad Agosto...

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