venerdì 19 agosto 2022

Come dio comanda

 

Le religioni hanno problemi con molte cose, non solo con il sesso. Umberto Eco ci ricordava che il cattolicesimo aveva problemi con il riso, inteso come umorismo, ma anche con l’evoluzione, fino alle recenti contorsioni interpretative con cui la Chiesa ha tentato di infilare il proprio canapo dottrinario nella cruna dell’evidenza scientifica.

Se il cristianesimo ha dei problemi, irrisolti, con Darwin, gli islamisti riconoscono la teoria dell’evoluzione per i microrganismi, ma non per le specie maggiori. Ovviamente non è logico, ma se le credenze religiose fossero logiche, non potrebbero essere religioni.

Non è ancora noto come i talebani applicheranno la “biologia coranica”, ma non possono aspettarsi che la teoria dell’evoluzione sia halal, cioè segua i precetti islamici. In effetti, i “barbuti” non apprezzano l’essere assimilati ai loro cugini babbuini, mentre farebbero bene a trarre ispirazione da altri primati che sono di gran lunga superiori a loro sulla scala della civiltà, come i bonobo, ben noti per risolvere le loro controversie scopando.

Non è solo in Afghanistan che Darwin è al bando come le costine di maiale. In Turchia, nel 2017, la riforma del programma scolastico ha portato a una riduzione delle lezioni di biologia a favore dell’indottrinamento religioso e all’eliminazione dell’insegnamento della teoria dell’evoluzione. Le cose non vanno meglio in paesi come l’Egitto o la Tunisia (vedi l’appoggio degli islamisti di Ennahdha al presidente ultraconservatore Kaïs Saïed).

E dire che vi fu l’età d’oro della “scienza araba”, tra l’VIII e il XV secolo, i cui maggiori centri furono Damasco, poi Baghdad, e che permise ai paesi musulmani di eccellere per otto secoli in alcune discipline, come la matematica, l’ottica o l’astronomia. Le scienze poi declinarono, per ricevere un colpo di grazia con l’ascesa dell’islamismo “moderno”.

Eppure anche gli islamisti usano internet e i telefoni cellulari. Anche armi molto sofisticate, oltre ai tradizionali coltelli da tagliagole. La “scienza utile” è quella che porta ad applicazioni che consentono di fabbricare oggetti di consumo e di fare impresa. Con essa, nessun problema, perché non rischia di turbare la visione coranica del mondo. Il pragmatismo coranico punta a dimostrare come tutte le scoperte scientifiche siano già previste dal Corano!

L’idea non è nuova, già nel XIX secolo vi furono teologi che cercarono di stare al passo con la rivoluzione industriale occidentale, proponendo un islam riconciliato con la scienza (il termine salafita, in origine, aveva un significato opposto a quello odierno). Una corrente di pensiero che si è sviluppata soprattutto alla fine degli anni Settanta, ai tempi della rivoluzione iraniana. È in questo periodo che la nozione di “islamizzazione della conoscenza” si diffonde nell’ambiente universitario. E oggi, con internet, sono le masse popolari a essere persuase dalla propaganda nota come i “miracoli scientifici del Corano”.

Secondo i suoi seguaci, il testo sacro avrebbe già predetto tutto: le imprese spaziali (versetto 55, 33), l’atomo e così come la bomba all’idrogeno (versetto 34, 3), il versetto più meditato dagli ayatollah. Non dovrebbe essere molto difficile trovare dei versetti che annunciando il monopattino elettrico, facebook o le barbabietole transgeniche.

Potrei dare una mano, consultando la mia edizione del Corano (Utet, 1967). Per esempio sulla pressione atmosferica, a me pare rivelatore il versetto 125 della sura 6:

“A colui ch’Egli vuol ben dirigere, Iddio dilata il petto all’Islam. E a chi vuole fuorviare, restringe e comprime il petto sì da farglielo volare in frantumi” (p. 137).

Non siamo alle prove scientifiche fornite da Blaise Pascal durante la scalata del Puy de Dôme nel 1647, ma la reinterpretazione chewingum del Corano è l’unica strada perché l’islam si riconcili con la scienza (con una parte di essa). Ancora qualche secolo e i sauditi e forse anche i talebani troveranno un versetto che permetta alle loro donne di guidare un’automobile come dio comanda.

5 commenti:

  1. Il finale è da... umorismo nero! 😁😁😁

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  2. Dice Bernard Lewis (cito a memoria) che la decadenza araba avvenne per implosione, avendo come causa principale lo squagliamento del contratto sociale. Ossia, il Potere aveva piena facoltà di tiranneggiare i sudditi, in assenza di qualsiasi regola, compreso il diritto di proprietà, che poteva essere violato a suo piacimento dal potente.

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    1. c'era anche quello, ma il vulnus viene dalla religione, che condiziona anche economicamente. e poi (so che la cosa non si potrebbe dire) le razze sono quelle. Sì, le razze, che non sono tutte uguali per storia, cultura e atteggiamento.

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    2. perché parlare di razze?

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    3. siamo tutti esseri umani, ci mancherebbe, e tutti con gli stessi diritti, ma le razze esistono. se non piace questo termine se ne può usare un altro

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